Continua la battaglia di Trump a suon di ordini esecutivi contro gli organismi internazionali che…
L’ombra di Trump sull’economia globale, le nuove stime del Fmi

Il Fondo monetario internazionale lima il Pil dell’economia italiana per il 2025, rischi al ribasso per quella mondiale
Il Fondo monetario internazionale rivede leggermente al ribasso la previsione di crescita economica dell’Italia per il 2025, portandola al +0,7%, ovvero 0,1 punti percentuali in meno rispetto alle stime precedenti. Per il 2026, invece, il Pil italiano è atteso in crescita dello 0,9%, con un miglioramento di 0,2 punti percentuali. Il FMI sottolinea che questa revisione riflette le sfide di medio termine e l’incertezza economica globale, influenzata anche dalle politiche economiche dei nuovi governi.
LE STIME DEL FMI SULL’AREA EURO
Anche Francia e Germania registrano una revisione al ribasso. L’economia tedesca crescerà dello 0,3% nel 2025 (-0,5 punti rispetto alle stime precedenti) e dell’1,1% nel 2026 (-0,3 punti). In Francia, il Pil è previsto in aumento dello 0,8% nel 2025 (-0,3 punti) e dell’1,1% nel 2026 (-0,2 punti). Per l’intera area euro, le previsioni sono state limate a una crescita dell’1% nel 2025 e dell’1,4% nel 2026, con una dinamica inferiore rispetto agli Stati Uniti.
CINA E INDIA TRAINANO L’ASIA. QUANTO CRESCERA’ L’ECONOMIA GLOBALE
La Cina mostra segnali di maggiore dinamismo, con una crescita prevista del 4,6% nel 2025 e del 4,5% nel 2026, entrambe le stime riviste al rialzo. L’India mantiene una crescita robusta, confermata al 6,5% sia per il 2025 sia per il 2026. Per la Russia, il PIL è stato rivisto al rialzo di 0,1 punti percentuali per il 2025, al +1,4%, mentre per il 2026 resta invariato al +1,2%.
L’economia globale, sostiene il Fmi nell’ultimo aggiornamento del World economic outlook, crescerà del 3,3% sia nel 2025 che nel 2026, al di sotto della media storica del 3,7% registrata tra il 2000 e il 2019. L’inflazione globale è attesa in discesa al 4,2% nel 2025 e al 3,5% nel 2026. Il Fondo monetario internazionale evidenzia comunque rischi significativi, tra cui nuove pressioni inflazionistiche, politiche protezionistiche e tensioni geopolitiche, che potrebbero compromettere ulteriormente la ripresa.
IL WARNING DEL FMI SULLE POLITICHE ECONOMICHE NEGLI USA DI TRUMP
L’economia americana si distingue per una performance superiore. Il Pil degli Stati Uniti è previsto crescere del 2,7% nel 2025 (+0,5 punti rispetto alle stime precedenti) e del 2,1% nel 2026 (+0,1 punti). Secondo il Fmi, questo risultato riflette una maggiore produttività e flussi di capitale verso il Paese, che rafforzano anche il dollaro.
Le politiche economiche del nuovo governo Trump però, tra cui dazi e restrizioni all’immigrazione, potrebbero incrementare le preoccupazioni sul versante inflazionistico Queste misure – è il monito del Fmi – unite a una prevista deregolamentazione, potrebbero creare vulnerabilità finanziarie e aumentare le pressioni sui prezzi.
“Un’ondata di protezionismo commerciale potrebbe aggravare le tensioni globali, ridurre gli investimenti e compromettere le catene di approvvigionamento,” avverte il Fondo, sottolineando però l’incertezza sugli effetti diretti sull’inflazione.