Botta e risposta da campagna elettorale tra Salvini e Crosetto sulla reintroduzione della leva obbligatoria, in Germania sono allo studio varie ipotesi concrete
Mentre in Italia l’ipotesi di reintrodurre la leva obbligatoria finisce nel frullatore della campagna elettorale, c’è chi – come in Germania – è pronto a passare ai fatti.
IL BOTTA E RISPOSTA SALVINI-CROSETTO
Andiamo per ordine. Nel weekend abbiamo assistito sul tema a un botta e risposta fra il vicepremier Salvini e il ministro della Difesa Crosetto. Il primo ha annunciato che la Lega “ha quasi concluso la stesura di un progetto di legge per reintrodurre una leva universale, 6 mesi obbligatorio per ragazzi e ragazze, a servizio della comunità. su base regionale”. La pronta risposta di Crosetto: “Il servizio civile universale non riguarda le forze armate” che “non possono essere pensate come un luogo per educare i giovani, ma servono per fare professionisti, che difendono le istituzioni e la pace”.
IL DIBATTITO IN CORSO IN GERMANIA SULLA LEVA OBBLIGATORIA
Se in Italia, dove il servizio di leva obbligatorio è sospeso dalla legge Martino del 2004, siamo alle solite scaramucce elettorali, in Germania invece la riattivazione della Leva obbligatoria è un tema attualmente in discussione a causa dei venti di guerra che soffiano sull’Europa. La Welt am Sonntag ha rivelato le riflessioni in corso al Ministero della Difesa, guidato dal socialdemocratico Boris Pistorius, dove sono allo studio tre diverse opzioni per rafforzare l’esercito tedesco con l’aiuto di volontari in futuro.
LE TRE IPOTESI ALLO STUDIO DEL MINISTERO TEDESCO DI PISTORIUS
Stando al giornale, la prima opzione sarebbe “la più cauta”, prevedendo soltanto che chi abbia compito 18 anni nella Repubblica federale riceva del materiale informativo. Volontariamente i destinatari potrebbero poi compilare un questionario online relativo alle valutazioni sulla “personali condizioni fisiche e psichiche e sulla personale motivazione” a un eventuale servizio nell’esercito, per poi poter procedere ad altre consulenze.
La seconda opzione – come riporta l’Ansa – prevede la reintroduzione della leva obbligatoria e dell’anno di servizio civile, che resterebbe volontaria solo per le donne. Una svolta in tal senso sarebbe la più utile per coprire il fabbisogno dell’esercito, che attualmente conta su 180.500 militari, mentre l’obiettivo è di arrivare a 203.000 unità, ma avrebbe un impatto maggiore sia sul piano normativo che logistico, si spiega nell’articolo.
La terza opzione prevede invece che l’anno di servizio militare o civile obbligatorio sia esteso a tutti i 18enni, senza distinzione di genere. Questo varrebbe però come servizio civile “generale”: nell’esercito come in altre istituzioni, vigili del fuoco, servizi sanitari e di protezione civile.
COSA PENSANO I PARTITI TEDESCHI SULLA LEVA OBBLIGATORIA
La leva obbligatoria è stata sospesa nel 2011 dal governo di Angela Merkel sotto l’allora ministro della Csu Karl Theodor Zu Guttenberg.
Agli inizi di dicembre il ministro Pistorius al quotidiano Die Welt aveva spiegato che “all’epoca c’erano ragioni per sospendere il servizio militare obbligatorio ma in retrospettiva è stato un errore”, citando, tra i modelli da valutare, il caso della Svezia dove il servizio militare obbligatorio è stato sospeso e poi reintrodotto.
La proposta di Pistorius aveva incassato molte critiche, anche all’interno del Partito Socialdemocratico (SPD) “dove la co-presidente del partito Saskia Esken – ricorda il sito Analisi Difesa – ha affermato che sarebbe oggi impossibile implementare il reclutamento obbligatorio “perché le unità di formazione necessarie a questo scopo non sono più disponibili”. Un’osservazione più tecnica che politica, che può essere allargata a tutte le nazioni europee che hanno rinunciata alla leva militare obbligatorio chiudendo negli ultimi anni un gran numero di caserme, centri sanitari e infrastrutture idonee a supportare la coscrizione”.
Avevano manifestato la propria contrarietà anche i neoliberali Democratici Liberi (FDP), partito di governo insieme a SPD e Verdi. Mentre a sostegno di Pistorius era scesa in campo l’opposizione dell’Unione cristiano-democratica (CDU) e Unione cristiano-sociale (CSU). Johann Wadephul, vicepresidente del gruppo parlamentare aveva detto alla DW che “siamo a favore del servizio obbligatorio generale, cioè del servizio militare nella Bundeswehr ma anche in altri servizi di emergenza” riferendosi ai vigili del fuoco, l’Agenzia federale per il soccorso e una serie di organizzazioni di beneficenza istituite per aiutare in situazioni di crisi. “Adesso è il momento di chiedere ai giovani cosa possono fare per il nostro Paese e per la nostra società”, aveva concluso Wadephul.