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intelligenza artificiale

L’impatto dell’AI sulle prossime elezioni europee e americane

I deep fake generati dall’AI minacciano le elezioni (e quindi la democrazia) negli Usa e in Europa: lo studio della Harris School of Public Policy dell’Università di Chicago 

Distinguere la realtà dalla finzione diventerà sempre più difficile: deepfake, contenuti ingannevoli, fake news. L’informazione rischia di essere la prima e più importante vittima collaterale della diffusione e crescita dell’intelligenza artificiale generativa, quella in grado di creare una realtà falsa ma indistinguibile da quella vera.

AI ED ELEZIONI: LO STUDIO E I CONSIGLI DELLA HARRIS SCHOOL OF PUBLIC POLICY

Preparing for Generative AI in the 2024 Election: Recommendations and Best Practices Based on Academic Research” è lo studio, della Harris School of Public Policy dell’Università di Chicago e da Stanford Graduate School of Business, che indaga i pericoli che corre l’informazione, e dunque la democrazia, in vista delle prossime elezioni del 2024. Quest’anno, infatti, si terranno due tornate elettorali di grande rilevanza: l’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti d’America e le elezioni del Parlamento europeo.

I DEEPFAKE GENERATI DALL’AI NELLE ELEZIONI TURCHE

La questione più controversa e inquietante riguarda i deep fake, cioè quei prodotti multimediali completamente falsi ma che, grazie all’AI generativa, riescono a emulare al 100% soggetti esistenti, confondendo i piani di realtà e finzione. Lo studio riporta un episodio avvenuto nel corso delle ultime elezioni in Turchia. “Durante una grande manifestazione politica, il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha mostrato un video falso che collegava il suo principale oppositore, Kemal Kılıçdaroğlu, al leader del PKK, un gruppo curdo classificato dal Dipartimento di Stato come organizzazione terroristica straniera – si legge nello studio -. Separatamente, un sostenitore online di Kılıçdaroğlua ha utilizzato l’intelligenza artificiale per generare un video che sembrava mostrare il candidato della campagna mentre pronunciava un discorso in un inglese perfetto”.

I RISCHI DI SFIDUCIA DEI CITTADINI NELLE PRIME ELEZIONI DOMINATE DALL’AI

Questi contenuti indistinguibili, se non che a un occhio esperto, potrebbero trarre in inganno gli elettori, creare falsi scandali, danneggiare irrimediabilmente e ingiustamente la reputazione dei candidati e allo stesso tempo, minare ancora di più la fiducia degli elettori nei confronti dei media e della politica. Allo stesso tempo se non tutti saranno in grado di discernere il vero dal falso ma sarà solo una questione per gli “addetti ai lavori”, il volto delle moderne democrazie cambierà. A questo si aggiunge un nuovo rischio di monopolio. Se a poter usare gli strumenti di intelligenza artificiale generativa sono solo poche aziende altamente tecnologiche, queste avranno nelle loro mani un potere difficile da limitare.

I WATERMARK, LA FILIGRANA E LE FIRME CRITTOGRAFATE

Una delle risposte delle principali aziende di intelligenza artificiale, come Meta, Google e OpenAI, sono la filigrana o i watermark, ovvero dei bollini che rendono immediatamente distinguibili i contenuti prodotti o modificati dall’IA generativa. Resta comunque la questione del monopolio: se a decidere cosa etichettare come falso sono poche aziende come faranno gli elettori a fidarsi? Un’altra strada è quella che propone firmare crittograficamente i contenuti così da non consentire la loro conservazione quando vengono alterati senza autorizzazione.

AI ED ELEZIONI: I CONSIGLI PER AZIENDE, POLITICI, GIORNALISTI E ELETTORI

Lo studio, infine, fornisce dei consigli ad aziende, giornalisti, politici ed elettori per affrontare al meglio le prime elezioni della storia dominate dall’AI. Alle aziende lo studio consiglia, tra le altre cose di studiare in che modo l’etichettatura del materiale generato dall’IA influisce sulla comprensione dell’informazioni e di monitorare l’uso di chatbot per il microtargeting. Ai giornalisti suggerisce collaborare con la società civile per valutare la provenienza di contenuti e di disincentivare la disinformazione e la manipolazione. Ai politici chiede di fare la loro parte impegnandosi a non utilizzare contenuti ingannevoli. E agli elettori, infine, consiglia di utilizzare lo scetticismo quando si imbatte in informazioni sensazionali o scandalose.

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