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Quanto vale il mercato dell’Intelligenza artificiale in Europa ?
Il mercato dell’intelligenza artificiale in Italia è trainata dalle grandi imprese: il 90% degli investimenti arriva da Telco-Media e Assicurazioni, Energy, Resource & Utility e Banche e Finanza
L’intelligenza artificiale è diventato uno strumento trasversale, in Italia e in Europa. Nel nostro paese la crescita del mercato dell’AI nel 2023 è stata poderosa segnando un +52% rispetto all’anno passato. Il dato si somma a una tendenza già molto positiva, nel 2022 la crescita era state del 32%. Le cose vanno bene anche se allarghiamo lo sguardo al nostro continente: un terzo delle imprese europee ha adottato un dispositivo di intelligenza artificiale, con un tasso di crescita del 32% dal 2022.
L’IMPATTO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN UE NELLO STUDIO DI AWS
Il rapporto “The perspectives of 30,000 european citizens and businesses on our digital future” di Amazon Web Service ha calcolato che, se questo tasso di adozione dovesse mantenersi invariato fino al 2030, potrebbe generare un valore aggiunto di 600 miliardi di euro. Questo farebbe schizzare il PIL della regione da 2,8 a 3,4 trilioni di euro. Il report di AWS è stato realizzato sulla base di un sondaggio somministrato a 6.000 cittadini e 14.000 aziende in Unione Europea, nel Regno Unito e in Svizzera.
IL 50% DELLE AZIENDE EUROPEE AFFERMA CHE LE TRASFORMAZIONI DIGITALI SONO ESSENZIALI
Il report di AWQ mette in fila alcuni numeri che aiutano a capire il fenomeno. L’aumento medio della spesa in tecnologie digitali da parte delle imprese si attesta al 21%. Il 33% delle aziende ha adottato l’intelligenza artificiale nel 2023, nel 20220 erano solo il 25%. Inoltre, nel 2023, il 30% delle aziende ha dichiarato di aver adottato la tecnologia cloud, con un tasso di crescita del +15% rispetto all’anno precedente. Tra tutte le aziende che hanno adottato la tecnologia cloud, l’85% afferma che questa tecnologia è fondamentale per la propria attività, rispetto al 79% nel 2022. Infine, il 50% delle aziende intervistate afferma che le tecnologie digitali sono essenziali per la propria attività, rispetto al 42% dello scorso anno.
LE COMPETENZE DIGITALI
Per quello che riguarda le competenze digitali solo il 22% delle aziende afferma che queste sono migliorate negli ultimi cinque anni. E sono aumentate le aziende che credono che la mancanza di competenze digitali ne abbia rallentato la crescita: erano il 33% nel 2022, sono il 35% nel 2023.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN ITALIA: IL TRAINO DELLE GRANDI IMPRESE
L’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano fornisce una fotografia molto puntuale di quello che succede nel nostro paese. Nel campo dell’Intelligenza Artificiale la parte del leone la giocano le grandi imprese, il 90% del mercato dell’AI è dovuto agli investimenti dei grandi gruppi dei seguenti settori: Telco-Media e Assicurazioni, Energy, Resource & Utility e Banche e Finanza. Il restante 10% si divide tra Pmi e Pubblica Amministrazione. Infatti, il 61% delle grandi sta lavorando ad almeno un progetto di intelligenza artificiale, tale percentuale scende al 18% tra le piccole e medie imprese, sebbene siano in crescita del 3% rispetto al 2022.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN ITALIA: UNA PARTITA DA 78 MILIAERDI DI EURO
Nel 2023 le imprese italiane che hanno adottano soluzioni costruite sull’intelligenza artificiale sono aumentate del 28% rispetto al 2022. Gli impatti sul mercato sono stati positivi non solo in termini economici ma anche in relazione alla spinta all’innovazione. L’Osservatorio ha calcolato che se l’Italia manterrà questo tasso di crescita fino al 2030 il valore dell’economia nazionale potrebbe aumentare di 329 miliardi di euro, 78 miliardi in più rispetto alle previsioni dell’anno scorso.
AUMENTANO GLI INVESTIMENTI DELLE IMPRESE ITALIANE NELL’AI
Gli investimenti più copiosi, il 29%, riguardano soluzioni per analizzare ed estrarre informazioni dai dati, a seguire, al 27%, ci sono i per progetti di interpretazione del linguaggio, poi, al 22%, troviamo gli algoritmi che suggeriscono ai clienti contenuti in linea con le singole preferenze. Seguono le analisi di video e immagini (10%) e l’AI Generativa (5%).
LA NOTA DOLENTE: L’IMPATTO OCCUPAZIONALE
Non è mai tutto oro ciò che luccica. Se le aspettative degli europei nei confronti dell’AI sono molto alte (il 65% dei cittadini europei prevede che trasformerà l’assistenza sanitaria e l’istruzione nei prossimi cinque anni), l’impatto sarà significativo anche sul mercato del lavoro. L’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano ha calcolato che nei prossimi dieci anni le nuove capacità potrebbero svolgere il lavoro di 3,8 milioni di persone in Italia. Oggi, invece, l’AI viene utilizzata a supporto e non in sostituzione dei lavoratori.