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Migranti, cosa accade in Germania e perché Scholz è in difficoltà
La gestione dei flussi migratori è un tema caldo anche in Germania: il governo del Cancelliere Olaf Scholz nel mirino del fuoco incrociato di Cdu, Csu e Afd
Finanziare associazioni private straniere per portare immigrati clandestini in Italia è un atto ostile. A usare queste parole è il ministro dei trasporti Matteo Salvini intervenuto sul rapporto tra Italia e Germania a margine dell’inaugurazione della quinta corsia della A8 a Lainate (Milano). Dopo le parole distensive di Macron sul supporto da fornire al nostro paese nella gestione dei flussi migratori, la tensione ora si accende con la Germania. La miccia è stata la diffusione alla stampa di una lettera inviata da Giorgia Meloni al cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in merito al dossier migranti. La premier italiana oltre a dirsi “stupita” per la decisione del governo tedesco di sostenere le Ong nel Mediterraneo, ha suggerito di lavorare per facilitare l’assistenza dei migranti “sul territorio tedesco”.
I NUMERI DELLA PRESSIONE MIGRATORIA IN GERMANIA
Nel 2022 Berlino ha ricevuto un quarto (25%) delle domande di asilo nell’Ue, seguita da Francia (16%), Spagna (12%), Austria (11%) e Italia (9%). Nei primi otto mesi del 2023 la Germania ha ricevuto circa 200 mila domande di asilo, di queste solo 25 mila erano di persone provenienti dall’Africa. Un numero identico di richieste è arrivato da parte di cittadini di origine turca mentre i siriani sono stati circa 61mila con un incremento dell’80,8% su base annua, a cui si aggiungono 36 mila richieste da parte di cittadini afgani (+81,4%). Tra i paesi africani la Somalia è la prima tra gli Stati africani con 3.539 richieste di asilo, ma soltanto ottava nella classifica generale, seguita dall’Eritrea. Inoltre nell’aprile 2023, a ricevere il maggior numero di domande di asilo da parte di minori non accompagnati è stata proprio la Germania (1.105), davanti a Paesi Bassi (340) e Austria (285).
I FONDI DELLA GERMANIA A SOS HUMANITY E COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO
La pressione migratoria si fa sentire anche sulla coalizione di governo tedesca, composta da socialisti, verdi e liberali. L’esecutivo tedesco, su mandato del Bundestag, nel 2022 ha stanziato due milioni l’anno dal 2023 al 2026, per offrire supporto economico a “United4Rescue”, un’alleanza promossa dalla Chiesa evangelica tedesca che finanzia ong attive nel soccorso e salvataggio di migranti nel Mediterraneo. Le risorse sono state attribuite a Sos Humanity, l’ong tedesca che compie salvataggi in mare, e alla Comunità di Sant’Egidio. Cosa che ha indispettito il governo italiano.
LE ACCUSE DI DER SPIEGEL: IL PROBLEMA NON È LAMPEDUSA
Ma, in tema di migrazione, i dissidi con il nostro paese non sono il solo problema del cancelliere tedesco. Proprio ieri il Der Spiegel, il settimanale con maggior tiratura in Germania, ha accusato il governo tedesco di sottovalutare le problematiche legate ai flussi migratori in arrivo dalla frontiera orientale. “Lampedusa “non è l’unico problema” della Germania nella gestione della questione migratoria”, scrive lo Spiegel secondo il quale “tanti politici tedeschi hanno guardato in direzione sbagliata, al posto sbagliato”, ossia “a sud”, all’isola al largo della Sicilia dove proseguono gli sbarchi dei profughi provenienti dall’Africa settentrionale. Il settimanale tedesco, di impostazione progressista, accusa i politici tedeschi di essersi lasciati distrarre dalle “immagini” di sicuro impatto provenienti dal centro di accoglienza di Lampedusa.
LA ROTTA BALCANICA È IL PROBLEMA DELLA GERMANIA
Quindi, tornando alle critiche mosse da “Der Spiegel”, si deve ammettere che “Lampedusa al momento non è un problema” per la Germania, perché siriani, afgani, turchi e russi “non arrivano in Italia attraversando il Mediterraneo” ma via terra, attraversando i Balcani o “direttamente dall’est”, dove Russia e Bielorussia sfruttano i flussi di profughi come mezzo per la destabilizzazione dell’Europa.
LA CONTRARIETÀ DELLA GERMANIA AL BLOCCO NAVALE
Ad aggiungere benzina sul fuoco ci ha pensato anche la ministra degli Esteri tedesca Baerbock che si è detta contraria a un blocco navale contro la migrazione irregolare perché “Violerebbe la Convenzione europea sui diritti umani – ha detto l’esponente dei verdi -. Per tutti gli Stati, e anche per la Repubblica federale di Germania, il fondamento è la Convenzione europea dei diritti dell’uomo”, la “base su cui facciamo tutte le leggi e lì ci sono anche chiare regole sulla questione del riportare indietro imbarcazioni in alto mare. Si deve dare protezione a persone che sono in difficoltà in mare, non le si può semplicemente respingere”.
FERBER (CSU): “SIMPATIA PER L’IRRITAZIONE ITALIANA”
Di parere opposto l’eurodeputato della Csu Markus Ferber che confessa di provare “una certa simpatia” per l’irritazione espressa dal governo italiano. “È innegabile – ha detto l’europarlamentare bavarese – che l’azione di alcune Ong nel Mediterraneo costituisce un pull factor e mette a dura prova l’Italia”. L’europarlamentare Ferber sottolinea che “quello che manca in Europa è un approccio coordinato alle migrazioni e alla gestione delle migrazioni. Un modo per risolvere questo problema sarebbe quello di compiere progressi su tutte le parti del pacchetto sull’asilo in seno al Consiglio. Il governo tedesco farebbe bene a concentrare le proprie energie su questi negoziati, invece di alienarsi gli alleati europei con un’azione unilaterale”.
Chiede un nuovo “patto tedesco contro l’immigrazione clandestina” Markus Soder, Primo ministro bavarese e presidente della CSU. Soder propone “un cambiamento nella politica di #Migration |s. Ciò significa: limite #Integration |s, rimpatrio dei criminali, blocco dei programmi di accoglienza speciali” e nuovi “accordi di espulsione e di minori incentivi e della separazione tra #Asyl e immigrazione qualificata”.
OPPOSIZIONE IN GERMANIA: L’ATTACCO DI AFD AL GOVERNO SCHOLZ
Alternative für Deutschland, il partito ultraconservatore tedesco che, in base agli ultimi sondaggi è il secondo partito al 21% a soli 4,5 punti percentuali dalla Cdu/CSU, ha cavalcato immediatamente la polemica politica. “Se ogni anno centinaia di migliaia o addirittura milioni entrano in Germania senza che venga costruito lo stesso numero di appartamenti, lo spazio abitativo non sarà più sufficiente – scrivono su Twitter accostando il fenomeno migratorio all’aumento dei costi delle abitiazioni -. A causa dell’aumento della domanda aumentano anche gli affitti. Il risultato: secondo i calcoli della principale associazione del settore immobiliare ( #GdW ), entro il 2025 potrebbero mancare fino a un milione di appartamenti”.
Ma non solo, l’AfD si scaglia contro la stessa esistenza dell’UE. “La Corte #UE ha classificato i respingimenti di cittadini di paesi terzi alle frontiere interne dell’UE come regolarmente illegittimo – scrive AfD -. Non è quindi più possibile respingere in modo conforme alla legge gli stranieri alle frontiere interne dell’UE verso il paese vicino. È proprio a causa di tali giudizi che #AfD chiede, nel suo programma elettorale per #Europawahl 2024, che l’attuale UE venga sostituita da una confederazione di nazioni europee che preservi la sovranità degli Stati membri”.
CDU PUNZECCHIA SCHOLZ: I LAVORATORI QUALIFICATI MANCANO ANCHE NELL’SPD
Se AfD utilizza toni alti la CdU preferisce toni più pacati ma i contenuti non sono molto differenti. “Finché le frontiere esterne europee non saranno adeguatamente protette, avremo bisogno di controlli alle frontiere interne per proteggerci dagli attacchi illegali #Migration – scrive Friedrich Merz, leader della CDU -. I numeri sono troppo alti. I limiti della resilienza sono stati raggiunti e superati”. E poi, in maniera più pungente scrive: “Anche i governi sono rinnovabili. C’è urgentemente bisogno di lavoratori qualificati in tutta la Germania, ma mancano soprattutto da #Bundesregierung a #SPD , #Grünen e #FDP a Berlino”.