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Cosa si nasconde dietro la lettera di fuoco di Meloni a Scholz sui migranti

Olaf Scholz Germania

La premier Meloni ha scritto due giorni fa una missiva al cancelliere Scholz sul dossier migranti, ma i contenuti sono stati resi noti da Roma solo oggi. Ecco perché

Giorgia Meloni ha scritto una lunga e puntuta lettera al cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in merito al dossier migranti. La premier italiana si è detta “stupita” della decisione del governo tedesco di sostenere le Ong nel Mediterraneo, domandandosi – piccata – se piuttosto l’assistenza dei migranti “non meriti di essere facilitata in particolare sul territorio tedesco” e auspicando un chiarimento a breve. Meloni ha rimproverato due pericoli a Scholz. Il primo è che le navi delle Ong si rivelino un pull factor, provocando “la moltiplicazione delle partenze” di imbarcazioni precarie verso le coste italiane. Il secondo è che la loro presenza nelle acque tra il Nord Africa e l’Italia “incrementi il rischio di nuove tragedie in mare”.

I MOTIVI DELLE TENSIONI MELONI-SCHOLZ

Ma come si è arrivati a questa escalation di toni con la Germania, e perché? La missiva italiana arriva all’indomani della mano tesa del presidente francese Macron (“Non possiamo lasciare soli gli italiani”), un assist che Giorgia Meloni ha raccolto a stretto giro, affermando di accogliere “con grande interesse” la proposta di collaborazione del presidente francese.

Le tensioni con la Germania invece ieri si sono acuite. Dopo le polemiche sulle notizie che il governo tedesco avrebbe finanziato organizzazioni non governative impegnate nei soccorsi nel Mediterraneo e la chiusure all’accoglienza dei migranti, ieri Berlino ha tenuto il punto. Ha affermato che salvare i migranti in mare è un “dovere giuridico e morale”. La risposta del ministro italiano Crosetto non si è fatta attendere: l’Italia con i suoi mezzi soccorre “la maggior parte dei profughi e se vogliono aiutarci sul serio lo facciano sostenendo il Piano Mattei per l’Africa”.

LA LETTERA DI MELONI E’ DI SABATO, PERCHE’ DIFFUSA SOLO OGGI?

Arriviamo alla lettera di Meloni a Scholz, e qui scattano le dietrologie. Perché la missiva porta la data di sabato 23 settembre, ma i contenuti sono stati diffusi solo oggi, lunedì, dai chigisti romani (non da Berlino). Lo staff diplomatico di Palazzo Chigi, dunque, ha inviato la lettera il giorno del monito di Papa Francesco durante la sua visita in Francia (“la soluzione non è respingere, l’Europa accolga”) e prima dell’apertura di Macron di domenica. Non solo, il nuovo e acceso botta e risposta nella giornata di ieri tra la Germania e l’Italia era alimentato ovviamente anche dai contenuti e dal tono della lettera ricevuta il giorno prima da Berlino.

LE PARTITE CHE SI CELANO DIETRO IL DOSSIER MIGRANTI

La verità è che dietro il dossier sui migranti Italia, Francia e Germania stanno giocando molte altre partite politiche. La prima è senza dubbio sul fronte interno. Sia Macron sia Scholz si muovono in un precario equilibrio tra le mura domestiche. Non possono chiudere le porte all’accoglienza ma, allo stesso tempo, non possono neppure prestare troppo il fianco al sovranismo di destra (di Marine Le Pen in Francia e del partito di estrema destra ‘Afd’ in Germania). Sensibilità e difficoltà – analoghe e contrarie – con cui deve fare i conti anche la premier italiana, che proprio sull’emergenza migranti ha concentrato gran parte della sua campagna elettorale, lo scorso anno, e soltanto pochi giorni fa ha dovuto ammettere: “Sui migranti i risultati non sono quelli sperati, serve una fase 2”.

Sullo sfondo ci sono le elezioni europee tra nove mesi, una partita delicatissima. Il socialista Scholz, il capo dei centristi di Renew europe Macron e la conservatrice Meloni non solo saranno decisivi per gli equilibri e il futuro dell’Unione europea, ma si giocheranno tanto anche del proprio personale futuro politico.

Queste dinamiche, inoltre, si intrecciano con tutte le altre cruciali sfide di carattere economico che l’Europa ha di fronte. Dalla riforma del Patto di stabilità e crescita, con cui l’Italia e la Francia sono sulla stessa barca, ai temi che riguardano più da vicino il nostro Paese, come il Mes, il Pnrr.

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