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Nato, chi sono i nomi in lizza per succedere a Stoltenberg

Si aprono i giorni per la scelta di un nuovo segretario della Nato: dopo 10 anni di servizio è tempo per Stoltenberg di lasciare il campo

Il 2024 non sarà un anno critico solo per le elezioni in Europa, per la scelta di un nuovo leader del Consiglio d’Europa e di un nuovo presidente degli Stati Uniti. Quest’anno cambierà anche il vertice dell’Alleanza atlantica, la Nato, che associa 31 paesi. Il numero uno della Nato, l’ex premier norvegese Jens Stoltenberg, dopo 10 anni a guida dell’alleanza militare dovrà lasciare il suo ruolo.

STOLTENBERG DA 10 ANNI SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO

Stoltenberg è stato designato segretario generale della Nato e successore del danese Rasmussen nel 2014. Il suo incarico quadriennale è stato prorogato nel 2018. Nel 2022 avrebbe dovuto lasciare il suo ruolo ma per via dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina il suo incarico è stato nuovamente prorogato. Copione identico nel 2023, quando alla guerra in Ucraina si è aggiunta quella in Medio Oriente tra Israele e Hamas. Dopo 10 anni, però, alla Nato è tempo di cambiare vertici, tra l’altro Stoltenberg dal 2022 è anche governatore della Norges Bank. Dunque, il patto atlantico dovrà trovare, presto, un suo successore.

UN NUOVO SEGRETARIO NATO ENTRO LA PROSSIMA PRIMAVERA

 Le prime candidature sono arrivate già dopo la seconda proroga di Stoltenberg, nel corso del vertice Nato di Vilnius ma nulla che abbia convinto i paesi membri. I quali, però, dovrebbero riuscire a trovare una quadratura entro la prossima primavera.

SEGRETARIO DELLA NATO: IL PROFILO DEL CANDIDATO IDEALE

Il profilo del candidato ideale è un uomo, o una donna, con solide relazioni internazionali e un inattaccabile approccio atlantista. Di solito i segretari generali della Nato sono stati politici che hanno occupato posizioni importanti nel loro paese. Ma non solo. Per avere il benestare di Washington è necessario che il candidato arrivi da un paese che abbia fatto, o stia facendo, la sua parte per difendere gli equilibri internazionali. In altre parole, che abbia investito le risorse economiche necessarie (non meno del 2% del PIL) alla salvaguardia della pace e della stabilità. Il segretario generale della Nato viene scelto nell’ambito di consultazioni diplomatiche informali tra i Paesi membri, che propongono i propri candidati. La decisione viene presa per consenso, senza ricorrere a vere votazioni.

MARK RUTTE: IL CANDIDATO PIÙ FORTE ALLA NATO 

Al momento, il candidato più forte è il primo ministro olandese dimissionario, Mark Rutte. Il primo a sostenere la sua candidatura è lo stesso Rutte che ha definito “interessante” la carica di segretario generale della Nato. Ma non solo. Dalla sua parte c’è anche il think tank Royal United Services Institute, specializzato in materia di difesa e sicurezza.

“Tra gli addetti ai lavori, il nome di Rutte circola da molti mesi. È stato chiamato due volte dagli Stati Uniti, ma ha detto che non era disponibile. Quindi c’è stata sorpresa a luglio quando il primo ministro olandese più longevo ha annunciato che avrebbe lasciato la politica per sempre dopo che una disputa sull’immigrazione aveva fatto collassare la coalizione guidata dal Partito popolare liberale per la libertà e la democrazia – ha scritto l’ex-portavoce dell’Alleanza Atlantica Oana Lungescu su RUSI -. Poi, in ottobre, Rutte ha dichiarato alla radio olandese che il ruolo della NATO sarebbe stato interessante”.

I PUNTI DI FORZA E I PUNTI DI DEBOLEZZA DEL CANDIDATO MARK RUTTE 

L’ex Premier Rutte, il più longevo del suo paese, negli anni ha stretto rapporti intensi con i leader dell’Alleanza atlantica, dai più piccoli ai più importanti. Joe Biden e Mark Rutte sono riusciti a coltivare un’ottima amicizia istituzionale, allo stesso tempo l’ex premier olandese è stato capace di avere rapporti equilibrati con il precedente inquilino della Casa Bianca Donald Trump. L’Olanda, però, non ha raggiunto la soglia minima di spesa per la difesa, e questa potrebbe essere una criticità rilevante. Tuttavia, Rutte è stato saldamente accanto all’Ucraina nella difesa dall’aggressione russa. Per esemopio, l’ex premier olandese è stato uno degli ideatori dell’apertura di un centro di addestramento di piloti ucraini di caccia F-16 in Romania.

LE DONNE IN LIZZA PER LA SEGRETERIA DELLA NATO

Oana Lungescu, nel suo articolo, introduce un tema importante per la selezione del prossimo numero uno della Nato. “Esiste – scrive Lungescu – una grande possibilità che il lavoro venga assegnato a una donna”. Dalla sua nascita nel 1949 la Nato non è mai stata guidata da una donna ma solo da uomini. La donna più accreditata per il ruolo di Stoltenberg è la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. A farle concorrenza c’è anche la prima ministra estone, Kaja Kallas che ha confermato l’interesse alla carica, e la premier danese, Mette Frederiksen.

I PAESI BALTICI VOGLIONO UN SEGRETARIO DELLA NATO 

Un altro tema che emerge dall’editoriale di Lungescu è la pressione dei Paesi baltici, in prima linea nella difesa dell’Ucraina dopo l’aggressione da parte della Russia. “Il primo ministro estone Kaja Kallas e il ministro degli Esteri lettone Krisjānis Karinš hanno entrambi mostrato interesse”, ha scritto Lungescu. “Forse è arrivato il momento per Paesi come la Lettonia, che sul piano degli impegni Nato quest’anno hanno investito circa il 2,4 per cento del Pil nella difesa”, ha detto lo stesso ministro degli Esteri ed ex-premier della Lettonia, Krišjānis Kariņš a Politico.

LA SUGGESTIVA IPOTESI DI UNA CANDIDATURA ITALIANA

Nel 2014 quando fu nominato, per la prima volta, l’attuale segretario Jens Stoltenberg, il nostro paese aveva due candidati forti in lizza: Franco Frattini ed Enrico Letta. La candidatura dell’ex ministro degli esteri Frattini venne osteggiata da Barack Obama, che lo considerava troppo vicino all’ex premier Silvio Berlusconi. Il primo ministro italiano di allora, Matteo Renzi, accettò di fare un passo indietro e di sostenere la candidatura di Stoltenberg, fortemente sponsorizzata da Barack Obama e Angela Merkel. Quindi, in teoria, il nostro paese potrebbe vantare il diritto a proporre alcuni candidati.

I POSSIBILI CANDIDATI ITALIANI ALLA SEGRETERIA DELLA NATO

Come scrive l’ex presidente dell’Ente Nazionale Aviazione Civile (Enac) e dell’European Civil Aviation Conference (Ecac) Alfredo Roma su Domani, l’Italia avrebbe diversi “nomi di rilievo da spendere per questa carica”. Il primo nome è, chiaramente, quello di Mario Draghi, il quale viene regolarmente candidato a tutti i più prestigiosi seggi vacanti.

Un altro nome, già circolato, è quello di Enrico Letta “che ha una solida preparazione politica sviluppata in Italia, a Strasburgo e come docente di rapporti internazionali alla prestigiosa scuola Science Po di Parigi, oltre ad essere stato presidente del Consiglio – scrive Roma -. Forse una delle persone più gradite agli Stati Uniti”. Altri candidati possono essere Paolo Gentiloni, Giampiero Massolo e Piero Fassino. Un nome che potrebbe piacere all’attuale governo è quello di Elisabetta Belloni, in passato segretaria generale della Farnesina ma anche quello di Federica Mogherini, attuale rettrice del Collegio d’Europa, prima donna nella storia, e fino al 2019 Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.

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