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Olimpiadi, il Giappone ammette: «Situazione imprevedibile»

Giappone Olimpiadi

Il primo ministro per la prima volta appare meno sicuro di sé. E i medici avvertono: «Se il Giappone ospiterà le Olimpiadi, si rischia una variante tutta nuova»

Potrebbe spegnersi la fiaccola dei Giochi Olimpici, lasciando al buio l’intero Giappone, alle prese con una nuova mini-ondata di contagi. «La curva delle infezioni è in calo in alcune aree ma a livello generale la situazione rimane imprevedibile», ha dovuto ammettere il Primo ministro Yoshihide Suga a un’opinione pubblica sempre più contraria alla celebrazione dell’evento sportivo. Poche ore fa anche il principale quotidiano sportivo del Paese, l’Asahi Shimbun, ha chiesto al capo del governo di rinunciare ai Giochi.

 

Col paradosso che il solo Paese moderno al mondo che non si è mai chiuso in lockdown e che ha retto benissimo all’avanzata del virus (il Giappone ha segnalato circa 730mila casi di coronavirus e oltre 12.700 morti) potrebbe ora pagare il prezzo economicamente più caro: perdere, definitivamente dopo il rinvio dello scorso anno, le Olimpiadi.

Il governo, dopo aver speso 15,4 miliardi di dollari per organizzare i Giochi (ma si teme che la cifra sia destinata a crescere, anche per i mancati incassi preventivati), continua a rinviare il momento in cui dovrà prendere una decisione. Ma il capo del sindacato dei medici (Japan Doctors Union), Naoto Ueyama, vaticina sventura: «Tutti i diversi ceppi del virus potrebbero essere concentrati e raccolti qui, a Tokyo. Non possiamo escludere la possibilità che un nuovo ceppo del virus possa nascere dopo le Olimpiadi».

Ma intanto, per spegnere sul nascere ogni focolaio proprio in vista delle delegazioni olimpiche, l’esecutivo ha prorogato lo stato d’emergenza a Tokyo e in altre aree per 20 giorni, fino al 20 giugno, preoccupato da un’epidemia che non rallenta soprattutto in considerazione dell’avvicinarsi delle Olimpiadi a luglio. I casi rimangono alti e i sistemi sanitari di Osaka, l’area più colpita nel Giappone occidentale, sono ancora sovraccarichi, ha dichiarato il primo ministro Yoshihide Suga nell’annunciare la decisione. Il Giappone è rimasto indietro sulle vaccinazioni a causa di passi falsi e carenze burocratiche e di pianificazione. Solo il 2,3% della popolazione è stato completamente vaccinato e l’attuale fase rivolta agli anziani non dovrebbe terminare prima dell’inizio dei Giochi.

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