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Giappone, perché continua a crescere il fronte del no alle Olimpiadi

Olimpiadi Di Tokyo Giappone Giochi

Nuova grana per il primo ministro Yoshihide Suga: a chiedere l’harakiri delle Olimpiadi che dovrebbero tenersi tra poche settimane in Giappone ora è il principale quotidiano sportivo, sponsor dell’evento

Si allarga a macchia d’olio il fronte del “no” alle Olimpiadi in Giappone, dimostrando una conduttività attraverso l’opinione pubblica maggiore e più rapida della virulenza e della permeabilità del Coronavirus nell’arcipelago. Se diversi sondaggi hanno già certificato come la popolazione del Sol Levante sia, in gran parte, contraria ai Giochi, percentuale ulteriormente irrobustita dopo l’appello a cancellare l’evento sportivo lanciato dai medici nipponici, il primo vero colosso a scendere in campo per chiedere l'”harakiri” della manifestazione sportiva è il quotidiano giapponese Asahi Shimbun.

IL GIAPPONE VERSO L’ADDIO ALLE OLIMPIADI?

L’aspetto che stupisce maggiormente della presa di posizione della storica testata Asahi è che, al pari di molti altri quotidiani giapponesi, il giornale è anche sponsor delle Olimpiadi. «Non possiamo pensare che sia razionale ospitare le Olimpiadi in città quest’estate», ha scritto il giornale nel suo editoriale sotto un titolo che dice: «Chiediamo che il Primo Ministro Suga decida l’annullamento».

GIAPPONE OLIMPIADI

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In particolare, il quotidiano sportivo sottolinea come «In questo contesto, più di 90.000 atleti e personale legato alle Olimpiadi entreranno in Giappone. E anche se non ci saranno spettatori ai Giochi, ci saranno molte più di cento di migliaia di persone che si riuniranno, se si aggiungono i volontari all’equazione». Ma il governo, dopo aver speso 15,4 miliardi di dollari per organizzare i Giochi (ma si teme che la cifra sia destinata a crescere, anche per i mancati incassi preventivati), continua a nicchiare.

Il mese scorso il British Medical Journal aveva chiesto di prendere velocemente una decisione sull’opportunità di celebrare o meno i Giochi. Ha fatto poi scalpore l’ultima dichiarazione del miliardario Masayoshi Son, fondatore e Ceo di SoftBank Group, secondo cui il Cio starebbe «imponendo le Olimpiadi al Giappone». Una esternazione che di colpo ha fatto schierare attorno al fronte del “no” i simpatizzanti della destra. «In questo momento – aveva argomentato il magnate della finanza -, più dell’80% della popolazione della nazione vuole che le Olimpiadi vengano posticipate o annullate».

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