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Pelosi: “Trump instabile, non può avere i codici nucleari”

Codici Nucleari

La numero 1 della Camera insiste sulla necessità di rimuovere il presidente uscente per vizio di mente: “È instabile, troppo rischioso che abbia ancora per qualche settimana i codici nucleari”

Il video che Donald Trump aveva pubblicato su Twitter appena il social lo aveva riammesso sembrava poter permettere agli americani di tirare finalmente un sospiro di sollievo, dato che costituisce la prima volta in cui il presidente uscente riconosce la sconfitta e accetta il passaggio di consegne. Non la pensa così la speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi, che ha dichiarato di aver parlato con il capo dello Stato maggiore delle Forze armate americane Mark Milley per discutere le opzioni sul tavolo per la rimozione di “un presidente instabile” per avere ancora i codici nucleari.

“TROPPO INSTABILE PER I CODICI NUCLEARI”

Secondo Nancy Pelosi l’atteggiamento delle ultime ore di Donald Trump sarebbe spia della sua incapacità di intendere e volere. L’inquilino della Casa Bianca è tuttora e fino alla sua uscita di scena Commander in chief perciò secondo questa tesi ci sarebbe il serio rischio che possa avviare ostilità militari o accedere per ripicca ai codici nucleari, malaugurata opzione che darebbe il via a un conflitto su scala mondiale. “Anche la guerra civile prima dell’insediamento pareva fantascienza – dicono i democratici – eppure è successo. Cosa vieta a Trump di scatenare una guerra atomica?”

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Le nuove dichiarazioni di Pelosi gettano benzina sul fuoco in un clima già esplosivo, ma fanno anche capire come la Camera non si arrenderà di fronte al silenzio del vicepresidente. Pelosi, infatti, subito dopo i fatti di Capitol Hill aveva chiesto al vicepresidente Mike Pence di iniziare la procedura per rimuovere il presidente sulla base del 25simo emendamento, adducendone l’ormai comprovato vizio di mente, senza però ottenere alcuna risposta.

Trump

Trump da parte sua dopo il video riappacificatore, in cui peraltro ha condannato per la prima volta le ostilità di piazza dei Proud Boys, è tornato a Twittare chiamando a raccolta il suo popolo: “I 75 milioni di grandi patrioti americani che hanno votato per me, per l’America prima, e per rendere l’America di nuovo grande, avranno ancora una voce gigantesca in futuro”, ha scritto. Quindi ha dichiarato: “Per tutti coloro che lo hanno chiesto: non andrò alla cerimonia di insediamento il 20 gennaio”.

 

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