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Perché l’attacco della Commissione Ue a Musk mette in imbarazzo la premier

Breton Musk

Il commissario Ue Breton apre una procedura di infrazione contro X di Elon Musk. Salvini subito a difesa. Il ceo di Tesla era stato due giorni fa ospite della festa di Fratelli d’Italia 

Nuovo colpo di scena a Bruxelles, la Commissione europea ha deciso di avviare una procedura formale di infrazione nei confronti di X, la piattaforma social di Elon Musk, “per sospetta violazione degli obblighi di contrasto ai contenuti Illegali e alla disinformazione, sospetta violazione degli obblighi di trasparenza, sospetto ‘Deceptive Design’ dell’interfaccia utente”. Ad annunciarlo proprio su X il commissario Ue al Mercato interno Thierry Breton.

Una nuova doccia fredda per il patron di X, dopo lo scontro dello scorso ottobre tra Musk e la Commissione Ue. Allora c’era stato un duro botta e risposta tra i due dopo che Breton aveva formulato accuse di disinformazione su Israele circolate sulla piattaforma X (accusa analoga rivolta anche a Meta di Zuckenberg). “La nostra politica – aveva detto replicato allora Musk – è che tutto sia open source e trasparente, un approccio che so l’Ue sostiene. Vi preghiamo di elencare le violazioni su X, cui si allude, in modo che il pubblico possa vederle”.

A stretto giro era arrivata la risposta del commissario Ue: “Siete ben consapevoli delle segnalazioni dei vostri utenti e delle autorità sui contenuti falsi e sull’esaltazione della violenza. Sta a voi dimostrare che mantenete la parola. Il mio team rimane a disposizione per garantire la conformità al Dsa (Digital services act, ndr), che l’Ue continuerà a far rispettare rigorosamente”.

COS’E’ IL DIGITAL SERVICES ACT (DSA) DELL’UE

Il Digital Services Act (Dsa) è il nuovo regolamento europeo sui servizi digitali: approvato il 5 luglio 2022 (insieme al Digital Markets Act), prevede obblighi proporzionati alla dimensione della piattaforma e una nuova cultura della prevenzione dei rischi sistemici, dalla disinformazione ai contenuti illegali: impone trasparenza sulla profilazione e il funzionamento delle piattaforme online, con obbligo per i fornitori di collaborare con le autorità e sottoporsi ad audit indipendenti.

SALVINI E LA LEGA I PRIMI A DIFENDERE  ELON MUSK E AD ATTACCARE L’UE

Ad aprire subito il fronte politico ci ha pensato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, tra i principali critici dell’attuale Commissione europea. Il leader della Lega, tra l’altro, è tra gli esponenti di governo che più osannano Elon Musk. Salvini ricorda che il Carroccio è stato l’unico partito italiano a bocciare il ‘Digital service act’ ritenendolo “un bavaglio”. “Nel 2024 ci sarà l’occasione per cambiare l’Europa, contro ogni censura e ipocrisia”, scrive su X il segretario della Lega aggiungendo “ha ragione Elon Musk, ‘La libertà di parola ha un senso solo se consente alle persone che non ti piacciono di dire le cose che non ti piacciono’. Viva la libertà di pensiero, sempre e ovunque”.

Per il capodelegazione della Lega nel Parlamento Europeo Marco Campomenosi “è singolare che il commissario Thierry Breton voglia presentarsi come campione della trasparenza, chissà se ha chiesto spiegazioni anche a Ursula Von der Leyen per gli sms nascosti con Pfizer durante la pandemia”. “Mentre in Italia procede la folle corsa tra partiti, leader e media – aggiunge – che fanno a gara su chi è più assoggettato ai voleri di Bruxelles, noi come Lega siamo sempre più orgogliosi di aver votato contro il Dsa, strumento legislativo che sarà utilizzato contro ogni voce dissonante e alternativa rispetto al processo di censura, imposizione del politicamente corretto e di distruzione del tessuto industriale in corso nel nostro continente. Il tempo ci sta dando ragione”.

L’INFORMATICO ITALIANO AMICO DI MUSK: “IL PIU’ GRANDE ATTACCO A DEMOCRAZIA ULTIMI DECENNI”

E su X prende parola anche Andrea Stroppa, il giovane informatico amico di Musk che lo ha accompagnato sabato nel corso di tutto il suo tour a Roma, partecipando anche all’incontro del ceo di Tesla con Giorgia Meloni. “Se a qualcuno non è chiaro – scrive Stroppa – Breton vuole silenziare i cittadini europei. E’ il più grande attacco alla democrazia degli ultimi decenni. Elon Musk farà di tutto affinché la Commissione europea non metterà il bavaglio ai cittadini europei”.

musk breton

L’IMBARAZZO DI GIORGIA MELONI E FRATELLI D’ITALIA

Nel frattempo Fratelli d’Italia è in silenzio, in evidente imbarazzo perché si trova nella difficoltà di decidere se e come difendere Elon Musk, ospitato da Giorgia Meloni alla festa di Atreju appena due giorni fa con tutti gli onori del caso; se e come criticare il commissario Ue Breton in merito a una norma (Digital service act) verso la quale non ha alzato in passato particolari barricate – oltre al fatto che non c’è la volontà di aprire un nuovo fronte adesso con l’Unione euorepea; e con Salvini che ancora una volta prova a fare la sua partita anticipando e scavalcando tutti.

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