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Perché Pornhub, Stripchat e XVideos sono nel mirino della Commissione Ue

Pornhub, Stripchat e XVideos sono Vlop (piattaforme online molto grandi) e finiscono nel mirino del Digital Service Act della Commissione Ue: più trasparenza e attenzione ai contenuti pubblicati 

Sta per tramontare l’epoca de web selvaggio. L’introduzione del Digital Services Act, la norma che regola i servizi digitali, promette di cambiare profondamente il modo in cui sono stati messi a disposizione contenuti sul web sinora. Anche i contenuti riservati a un pubblico adulto. La Commissione Europea, infatti, ha deciso che anche Pornhub, Stripchat e XVideos (le tre piattaforme più grandi dell’intrattenimento per adulti) finissero tra Vlop, le grandi piattaforme che hanno obblighi speciali in base al Digital Services Act. Le “piattaforme online molto grandi” (come Google, Apple, Facebook, Amazon, X e TikTok) sono considerate di “importanza sistemica” da Bruxelles in virtù delle loro dimensioni e devono dimostrare cosa stanno facendo per conformarsi al Dsa.

NEL 2018 33,5 MILIARDI DI ACCESSI A PORNHUB

È stata molto netta la vicepresidente Margrethe Vestager nel sottolineare le responsabilità di questi giganti del web. Del resto, i numeri sono da capogiro. “33,5 miliardi di visite su Pornhub nel 2018 – dice la vicepresidente Vestager -. Il quadruplo di quanti siamo su questa Terra. Pornhub, Stripchat e XVideos hanno un’enorme responsabilità. In quanto Vlop ai sensi del devono: combattere i contenuti illegali, ad esempio abusi sessuali su minori/porno e deepfake; proteggere i bambini, ad esempio con la verifica dell’età”. Sottolinea l’importanza delle dimensioni delle aziende in questione anche commissario per il Mercato interno, Thierry Breton. “Creare un ambiente online più sicuro per i nostri figli è una delle priorità di applicazione del Dsa – ha detto il commissario Breton -. Una piattaforma online con più di 45 milioni di utenti nell’UE ha obblighi speciali a causa delle sue dimensioni”.

COSA CHIEDE L’UE A PORNHUB, STRIPCHAT E XVIDEOS

Le piattaforme a contenuto esplicito devono introdurre misure specifiche per responsabilizzare e proteggere gli utenti online, soprattutto i minori. Da grandi numeri, le piattaforme del porno online vantano complessivamente 45 milioni di utenti al mese, derivano grandi responsabilità, così i tre giganti del porno dovranno vigilare per limitare eventuali rischi derivanti dai loro servizi, in particolare dovranno contrastare la diffusione di contenuti illegali, come le immagini di stupro o di abuso.

L’UE VUOLE TUTELARE I MINORI DA PORNHUB, STRIPCHAT E XVIDEOS

Per i più giovani Bruxelles chiede che siano sviluppate interfacce, sistemi di controllo e verifica dell’età e sistemi di raccomandazione per prevenire e limitare la fruizione di contenuti potenzialmente pericolosi per i minori, al fine di tutelare il benessere dei bambini. Non basterà più, dunque, che Pornhub, XVideo, Stripchat si limitino a chiedere agli utenti se si è maggiorenni.

LA TUTELA DELLE VITTIME DI REVENGE PORN

A essere tutelati non saranno solo i minori ma anche le vittime del cosiddetto “revenge porn”. Le piattaforme, infatti, dovranno fare in modo di controllare che tipo di materiale viene pubblicato online e rimuovere prontamente quei contenuti che non siano stati condivisi con l’esplicito consenso di tutti i protagonisti. Ciò dovrà essere integrato in sistema di gestione dei prodotti audio-visivi. Ma non solo, gli utenti dovranno essere protetti anche dall’esposizione a ‘deep fake’ (fotomontaggi) e materiale pedopornografico.

LE ATTIVITÀ DI COMMUNITY MANAGEMENT

Bruxelles chiede ai tre giganti del porno online di operare una stretta anche sui commenti ai video o quelli nelle chat, che dovranno rispettare un codice di condotta tale da non essere lesivo per la dignità di nessuna delle parti in causa. Dovranno anche essere introdotti meccanismi di rimozione dei commenti meno adatti.

L’UE CHIEDE PIÙ TRASPARENZA E CONTROLLO A PORNHUB, STRIPCHAT E XVIDEOS

Pornhub, XVideo, Stripchat devono migliorare anche dal punto di vista della trasparenza, Bruxelles chiede loro di pubblicare repository di tutti gli annunci pubblicati sulla loro interfaccia e permettere, a ricercatori selezionati e designati dai coordinatori dei servizi digitali, di accedere ai dati disponibili. Infine, gli utenti dovranno poter segnalare un illecito in qualunque momento.

PORNHUB PUNTA I PIEDI E TEME SANZIONI

Pornhub ha protestato per l’inclusione nella lista delle Vlop perché ha sostenuto che in Europa il sito di intrattenimento per adulti avrebbe avuto solo 33 milioni di spettatori medi mensili nell’Ue nei sei mesi fino al 31 luglio di quest’anno. Dato inferiore ai 45 milioni necessari per essere considerato una Vlop. Se non si rispetta il DSA le ripercussioni sono pesanti: il rischio è di ricevere multe fino al sei per cento del fatturato annuo globale o addirittura essere banditi dall’operare in Europa in caso di violazioni gravi e ripetute.

– Leggi anche: AI Act: gli ostacoli che la presidenza spagnola vuole superare

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