Skip to content

Quale futuro per l’opposizione in Russia dopo la morte di Navalny?

Russia Navalny

Ecco come il regime di Putin cerca di dipingere il mondo della dissidenza come un fenomeno di espatriati in Occidente lontani dai sentimenti del paese. Il post di Samuele Mosconi per il blog Geopolitica e politica estera

Quale futuro per l’opposizione russa dopo la morte di Navalny? Dopo aver cercato per anni di minimizzare l’importanza e il consenso del suo movimento di opposizione riducendolo alla censura e al silenzio, adesso il regime cerca di dipingere il mondo della dissidenza come un fenomeno di espatriati in Occidente lontani dai sentimenti del paese. Questa la tattica adottata dal portavoce del Cremlino Peskov contro Yulija Navalnaja, la vedova di Alexej Navalny, che attualmente vive in America per scampare alle persecuzioni politiche.

Nel mentre il giornalista Kara-Murza rinchiuso in carcere e condannato a 25 anni non parla più di opposizione a Putin ma di nuova dissidenza prendendo a modello la resistenza anti-sovietica di Solženitsyin rinchiuso per decenni nei gulag siberiani. I boicottaggi delle elezioni o l’appello a votare in massa a mezzogiorno come segno di dissenso hanno mobilitato numerose migliaia di persone dimostrando tramite azioni simboliche il perdurare dell’opposizione a Putin. Il secondo segno del proseguimento dell’opera di una nuova dissidenza russa dopo la diffusa partecipazione popolare ai funerali di Navalny a Mosca.

Leggi anche: Putin, chi applaude e chi no le elezioni farsa in Russia

Iniziative che tuttavia risultano estremamente modeste nel nuovo stato di polizia neo-sovietico rispetto alle proteste a Kiev del 2004 o a quelle a Mosca del 2011. Il regime tuttavia mentre banalizza l’importanza dei movimenti di opposizione democratica continua a temerli. In settimana Volkov, ex braccio destro di Navalny che vive nella vicina Lettonia, è scampato ad un tentato assassinio a colpi di martello da parte di un agente russo. Nulla che abbia intimidito il diretto interessato che assieme alla moglie di Navalny dirige il centro anti-corruzione fondato dal marito e che adesso minaccia di rendere pubblici i nomi degli assassini di Alexej Navalny proseguendo una propria indagine indipendente.

Secondo Voklov l’opposizione russa non deve diventare un movimento di espatriati ne focalizzarsi sulle necessità dei russi all’estero come gli effetti che hanno le sanzioni sulle loro vite, invece deve mantenere legami con le vicende politiche interne alla Russia. A tal proposito rimangono notevoli sia il mantenimento dei legami con i vecchi attivisti anticorruzione che i nuovi rapporti stabiliti con i movimenti delle madri e delle mogli dei soldati al fronte, le quali stanno emergendo come una delle nuove frontiere dell’opposizione al regime chiedendo la pace e il ritorno a casa dei loro uomini.

Leggi anche: Dieci ragioni per cui Putin confida di vincere la guerra in Ucraina

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su