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Revoca brevetti vaccini, il tweet fantasma di Borrell imbarazza l’Ue

Revoca Brevetti Vaccini Borrell

L’Alto rappresentante della politica estera europea Borrell prima si dice favorevole alle revoca dei brevetti sui vaccini anti-Coronavirus, ma dopo qualche minuto cancella il post

 

Nella delicata querelle sulla revoca dei brevetti per i vaccini anticovid non si è ancora capito bene da che parte stia l’Ue: un tweet del responsabile della diplomazia europea Josep Borrell comparso ieri sembrava aver finalmente fatto prendere posizione a Bruxelles, ma subito dopo è scomparso.

Infatti, Mister PESC, ovvero il “ministro degli Esteri” dell’Unione europea Borrell ha commesso una gaffe non da poco quando ha pubblicato su Twitter un commento favorevole alla rinuncia da parte dei colossi del farmaco dei diritti di proprietà intellettuale sui vaccini, che però ha ritirato immediatamente. Un segno, commentano gli osservatori, che anche ai piani alti delle istituzioni europee la posizione contraria a questa istanza che pure l’Unione ha sostenuto presso l’Organizzazione mondiale del commercio non sia poi così granitica.

Nel commento poi ritirato, l’alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza aveva scritto: «Importante appello di Joseph Stiglitz». Il premio Nobel per l’economia aveva indicato che «a un certo punto sarà necessario aumentare gli sforzi di vaccinazione rinunciando ai diritti di proprietà intellettuale per combattere la pandemia di Covid-19 a livello globale».

Se n’è subito accorto il gruppo della sinistra unita del Parlamento europeo che, sempre su Twitter, ha commentato: «Benvenuto un altro sostenitore della ‘campagna per la rinuncia ai brevetti”, grazie Borrell per il tuo lavoro sull’eguaglianza di fronte ai vaccini, la prossima volta non cancellare il tweet». Esattamente una settimana fa la commissaria alla sanità Stella Kyriakides aveva ribadito: «Non riteniamo in questo momento che dovremmo dare la possibilità di revocare i brevetti per avere una maggiore produzione di vaccini. Non pensiamo che questa sia la via da seguire, ci sono diverse opzioni sul tavolo in discussione».

La revoca dei brevetti sui vaccini è invece chiesta da oltre 100 Paesi, che hanno accolto o sostenuto la proposta di India e Sud Africa, unitamente ad organizzazioni internazionali come l’OMS, UNAIDS, UNITAID e la Commissione Africana per i Diritti Umani. A questi si sono aggiunte 243 ONG di tutto il mondo, che hanno inviato una lettera aperta alla direttrice del WTO Ngozi Okonjo, chiedendole di accettare la proposta di moratoria sui brevetti avanzata da India e Sudafrica.

“Si sta sviluppando un movimento articolato e multiforme di valenza mondiale – sottolinea il Comitato Italiano Diritto alla Cura, forte dell’adesione di ben 103 organizzazioni -, che pone l’urgenza di una sospensione temporanea dei brevetti e l’Italia deve saper fare la sua parte, perché non può e non deve ripetersi quanto accaduto l’11 marzo scorso, quando il blocco Usa-Ue-Uk-Giappone-Brasile-Canada-Svizzera-Australia e Singapore, ha impedito che venisse approvata la proposta di India e Sud Africa”.

Il Comitato Italiano Diritto alla Cura nella giornata di ieri si è nuovamente appellato al Presidente del Consiglio Mario Draghi chiedendo di schierare l’Italia a sostegno della proposta di India e Sud Africa per una moratoria temporanea dei brevetti sui vaccini e sui farmaci anti COVID-19 e di esercitare tutta la sua influenza anche nei confronti della Commissione Europea. Che però, stando al tweet fantasma di Borrell, pare molto divisa.

Fortissime le preoccupazioni espresse nella lettera: “la girandola affannosa dei dati sulle dosi realmente disponibili dimostra che sarà impossibile vaccinare il 70% della popolazione mondiale entro il 2021, per mettere in sicurezza la salute di tutti, anche perché 9 persone su 10 nei Paesi poveri non avranno accesso ai vaccini entro la fine dell’anno. Il virus continuerà a circolare e a mutare, vanificando gli sforzi economici e i sacrifici fatti dalle popolazioni, da quando è cominciata la pandemia. Ma soprattutto significherà milioni di morti, una catastrofe umanitaria. Quindi, solo liberalizzando i brevetti, almeno temporaneamente, sarà possibile assicurare la produzione di vaccini in quantitativi sufficienti a coprire il fabbisogno mondiale: in gioco c’è la vita di tutti e non solo dei popoli del fortunato occidente economico. Per questo è necessario che il Governo italiano si batta, senza tentennamenti, per la sospensione temporanea dei brevetti, evitando di diventare corresponsabile di tale, immenso, ma evitabile disastro”.

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