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Soldi e vaccini, i 100 giorni di Biden

100 Giorni Biden

Per capire come uscire da pandemia e crisi economica basterebbe guardare oltreoceano, dove Biden ha fatto molte cose buone nei suoi primi 100 giorni, tra cui le due più importanti: vaccinare la popolazione e stimolare l’economia

Nei primi 100 giorni di presidenza, Joe Biden ha offerto una lezione importante alla vecchia Europa, dimostrandosi più sveglio e pragmatico di molti capi di governo europei. In molti lo prendevano in giro perché troppo anziano, ma “Sleepy Joe” sta dando una lezione a tutti i leader europei. Gli Stati Uniti sono ancora la prima potenza mondiale e, forse, non è un caso.

Nel suo primo discorso ufficiale tenuto mercoledì durante una sessione congiunta del Congresso degli Stati Uniti, Biden ha annunciato piani così ambiziosi che potrebbero renderlo il protagonista di uno dei momenti più importanti della storia americana.

Per la prima volta durante il discorso, due donne si sono sedute dietro il podio presidenziale: la vicepresidente Kamala Harris e la presidente della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi. Biden ha parlato dei programmi per la scuola e di quelli per la creazione di posti di lavoro, soffermandosi sulle opportunità per “coloro che spesso rimangono indietro”. Biden, con la sua attenzione alle classi più povere, sembra tener fede alle sue promesse.

La lezione su come si risponde alla crisi sanitaria e a quella economica sembra inoltre uno schiaffo morale all’Europa, che pur avendo il vantaggio di essere partita in anticipo, quando ancora gli Stati Uniti erano impegnati dalle follie di Trump, si è fatta superare in soli 100 giorni.

Il presidente Joe Biden con la vicepresidente Kamala Harris e la presidente della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi

L’ECONOMIA

Biden sta avendo successo innanzitutto per il peso degli aiuti stanziati come stimolo all’economia. Il Nyt calcola un totale di 6 trilioni di dollari, cioè 6.000 miliardi, di cui l’ultimo stanziamento di 1,8 trilioni di dollari è dedicato alle famiglie americane e alle fasce più povere della popolazione americana.

Se guardiamo alla serie di stanziamenti voluti da Biden, tra Cares Act (aprile 2020), Covid Act (dicembre 2020) e American Rescue Act, noto come piano Biden (marzo 2020) – che da solo ammonta a 1,9 trilioni di dollari – la cifra dello stimolo complessivo è altissima, maggiore di quella dei Paesi europei. Anche se è difficile mettere a confronto Usa e Ue, parla da sola la distanza con il Next Generation Eu, approvato a luglio 2020, che ammonta a 750 miliardi di euro.

VACCINI

Garantire 100 milioni di vaccini somministrati prima della fine dei suoi primi 100 giorni (poi aumentati a 200 milioni): fatto.

Aumentare l’accesso ai test e istituire una commissione per i test pandemici: fatto.

Emettere un mandato per le mascherine nelle proprietà federali e chiedere agli americani di indossarle per 100 giorni: fatto.

Estendere le restrizioni a livello nazionale sugli sfratti e i pignoramenti delle case: fatto.

Continuare a sospendere i pagamenti dei prestiti agli studenti: fatto.

Se c’era una questione sulla quale Biden sarebbe stato giudicato sopra ogni altra durante i suoi primi 100 giorni, è la gestione della pandemia. Il numero di decessi da Covid-19 negli Stati Uniti superava spesso i 3.000 al giorno quando Biden ha iniziato il suo mandato. L’attuale media è di 707 a settimana.

Circa il 52% della popolazione adulta americana ha ricevuto almeno una dose. Quando Biden è entrato in carica, la distribuzione dei vaccini era in gran parte gestita dai singoli Stati, come quella dei test e degli indumenti protettivi durante l’amministrazione Trump. Nei primi 100 giorni Biden ha superato il suo primo e più importante test.

AMBIENTE

Annullare il permesso per l’oleodotto Keystone XL, proteggere la riserva nazionale di fauna selvatica dell’Artico, aderire all’accordo sul clima di Parigi e accelerare la ratifica dell’emendamento di Kigali al protocollo di Montreal per ridurre gli idrofluorocarburi: fatto.

Convocare un summit mondiale sul clima e convincere le nazioni a fissare impegni più ambiziosi sulle emissioni: fatto.

Nel corso della sua campagna presidenziale, Biden ha avuto una notevole evoluzione: da modesto sostenitore della regolamentazione ambientale ad attivista contro la minaccia del cambiamento climatico. Parte di questo cambiamento può essere ritenuto di convenienza politica, in quanto Biden ha cercato il sostegno degli elettori più giovani che inizialmente erano freddi sulla sua offerta presidenziale.

Gli sforzi ambientali più significativi di Biden, tuttavia, sono nascosti nel pacchetto di infrastrutture da 2 miliardi di dollari che è diventato la principale priorità legislativa dell’amministrazione. La proposta di Biden include centinaia di miliardi di dollari per la produzione di energia pulita, il miglioramento delle reti energetiche, il sostegno ai veicoli elettrici, la bonifica dei siti a combustibili fossili e la ricerca sul clima.

POLITICA ESTERA

Biden, in continuità con la precedente amministrazione, nei primi 100 giorni ha confermato il ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan e sta temporeggiando nel tornare al tavolo dei negoziati con l’Iran, dopo che Trump ha ritirato gli Usa dall’accordo nucleare negoziato mentre Biden era vicepresidente (durante la presidenza Obama).

Tra le novità, Biden ha adottato una linea più dura verso la Russia rispetto al suo predecessore, imponendo nuove sanzioni.

Il suo team del Dipartimento di Stato si è impegnato in uno scontro verbale con una delegazione cinese sulle violazioni dei diritti umani.

Poi, pochi giorni fa, è arrivato anche il riconoscimento del genocidio armeno.

Biden sta cercando di rafforzare l’asse transatlantico riunendo i Paesi in favore della democrazia, sempre più minacciata dalla crescita dei regimi autoritari.

Leggi anche: “Killer e dittatori”. L’asse Biden-Draghi contro il torpore democratico

IMMIGRAZIONE

Alcune questioni, in particolare sull’immigrazione, si sono rivelate più difficili per l’amministrazione Biden, che si trova a dover affrontare le riforme promesse di fronte a un forte aumento di minori non accompagnati che cercano di attraversare il confine tra Stati Uniti e Messico. Tuttavia, alcuni risultati sono stati ottenuti.

Consegnare al Congresso una legge completa di riforma dell’immigrazione entro i suoi primi 100 giorni: fatto.

Porre fine al Muslim ban per le persone provenienti da alcuni Paesi a maggioranza musulmana: fatto.

Invertire l’ordine di Trump sui criteri di espulsione degli immigrati e tornare al principio di Obama di dare priorità alle espulsioni che rappresentano un rischio per la sicurezza nazionale, la sicurezza delle frontiere o la salute pubblica: fatto.

Fermare il finanziamento e la costruzione del muro al confine con il Messico: fatto.

Modificare la regola di Trump che scoraggia gli immigrati dall’utilizzare i sostegni pubblici: fatto.

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