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Tunisia, il presidente Saied continua a tenere in ostaggio il Paese

Crisi Tunisia

Cause e conseguenze della crisi che sta dilagando in Tunisia

Dalla primavera araba dal 2011, in Tunisia è in corso la più grave crisi politica. Il mese scorso, in seguito alle forti proteste contro il governo che si sono svolte nelle strade del Paese, il presidente Kais Saied ha dichiarato l’emergenza, sospeso il parlamento e licenziato il Primo ministro (non ancora sostituito). È stata sospesa anche l’immunità giuridica per i parlamentari e da allora Saied ha assunto la guida del potere esecutivo.

LE INTENZIONI DI SAIED

Il Presidente ha annunciato che intende formare a breve un nuovo governo, ma intanto il blocco dei lavori del parlamento andrà avanti “fino a nuovo avviso”.

In un comunicato diramato dalla presidenza tunisina si legge che “il presidente si rivolgerà al popolo tunisino nei prossimi giorni”, ma non sono seguiti ulteriori dettagli. Sia secondo gli esperti di diritto che gli oppositori, in Tunisia, è in corso un vero e proprio colpo di Stato.

primavere arabe

LE CAUSE DELLA CRISI

Le cause della crisi politica, economica e sociale in Tunisia sono molteplici e oltre all’instabilità politica endemica e all’allarmante situazione economica l’avvento della pandemia ha messo a nudo tutte le fragilità di un Paese coinvolto nella primavera araba del 2011.

La Tunisia, scrive Il Post, è stata l’unico Paese coinvolto nella primavera araba ad aver mantenuto una forma di governo democratica, ma negli ultimi 10 anni la democrazia tunisina si è mostrata molto fragile e instabile. Non sono mai state fatte riforme indispensabili per il Paese e all’instabilità politica – dal 2011 a oggi si sono succeduti nove primi ministri – è inevitabilmente seguita anche quella economica, caratterizzata da corruzione e clientelismo.

Kais Saied

Nel momento in cui è arrivato al potere Saied, era il 2019, la Tunisia era già a rischio default e il governo appena deposto stava contrattando con il Fondo monetario internazionale per ottenere un prestito ed evitare la bancarotta.

Sebbene Saied non avesse del tutto nascosto le proprie mire e il fatto di voler aver più poteri del previsto, l’arrivo della pandemia gli ha spianato la strada.

IL COVID

Oltre allo stallo politico, infatti, il Paese versa in una situazione molto critica a causa del Covid. Dall’inizio dell’epidemia, in Tunisia, sono stati registrati quasi 600 mila casi e oltre 20 mila decessi.

Saied ha quindi licenziato il ministro della Salute e deciso di mettere nelle mani dell’esercito la campagna vaccinale che comunque continua ad arrancare. A oggi le persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino sono poco più del 30% della popolazione e due dosi solamente il 14,72%.

L’Italia, oltre ad aver inviato materiale sanitario e ossigeno, ha contribuito con la donazione di un milione e mezzo di dosi di vaccino.

Leggi anche: La Tunisia nella morsa della variante Delta del Covid

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