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Ucraina – Russia, cosa ha detto Putin riconoscendo l’indipendenza del Donbass

Putin Donbass

Il leader del Cremlino firma il decreto accanto ai due leader filorussi e ammonisce Kiev a non adottare misure contro le due regioni separatiste. “Palese violazione del diritto internazionale, dell’integrità territoriale dell’Ucraina e degli accordi di Minsk. L’Ue e i suoi partner reagiranno con unità, fermezza e determinazione”. Così su Twitter il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. In serata Putin ha pronunciato un discorso sull’indipendenza del Donbass che pare una dichiarazione di guerra, non solo a Kiev

Potrebbe non esserci più bisogno di un pretesto sul confine per innescare il conflitto, perché le parole che Vladimir Putin ha scandito in serata, parlando ai russi, echeggiano già come una dichiarazione di guerra, all’Ucraina, definita “corrotta, una colonia americana” e a chi, dall’Occidente, proverà a mettersi in mezzo mentre Mosca, dopo la Crimea, dà l’assalto a un altro pezzo dello stato confinante, il Donbass, con l’ovvio intento di sottrarre zone d’influenza alla Nato.

IL DISCORSO DI PUTIN SUL RICONOSCIMENTO DEL DONBASS

“L’Ucraina non è un Paese confinante, è parte integrante della nostra storia, cultura, spazio spirituale. È stata creata da Lenin”, ha detto Putin nel suo discorso alla nazione in cui ha affermato che “l’Ucraina ha già perso la sua sovranità”, in quanto serva dei “padroni occidentali”. Secondo il presidente russo l’ambasciata statunitense è il vero potere in Ucraina, accusata di “controllare direttamente alcuni giudici”.

 

“L’adesione dell’Ucraina alla Nato – ha spiegato Putin ai suoi connazionali per non passare per guerrafondaio – porrebbe una minaccia diretta per la sicurezza della Russia. In Ucraina le armi occidentali sono arrivate con un flusso continuo, ci sono esercitazioni militari regolari nell’ovest dell’Ucraina, l’obiettivo è colpire la Russia“.

“L’OBIETTIVO DELLA NATO SIAMO NOI”

“Se questo è il modo in cui Nato e Usa vogliono comportarsi anche in territorio ucraino, l’obiettivo siamo noi. I missili Tomahawk possono raggiungere facilmente Mosca, in poco più di 30 secondi. Proprio come hanno fatto negli anni, dispiegando armamenti sempre più vicini alla frontiera e ignorando le nostre preoccupazioni. Non hanno fatto che fare ciò che volevano e presumo continueranno. Non sono d’accordo con questo e mai lo sarò”.

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“Sull’espansione a Est della Nato – ha accusato – ci hanno ingannato, parole vuote, hanno detto che non lo avrebbero fatto e invece è quello che è successo. Queste infrastrutture militari sono arrivate alle porte della Russia, sui nostri confini”.

 

LA PRESA DI POSIZIONE DELL’UE ALLE PAROLE DI PUTIN SUL DONBASS

“Il riconoscimento dei due territori separatisti in Ucraina è una palese violazione del diritto internazionale, dell’integrità territoriale dell’Ucraina e degli accordi di Minsk. L’Ue e i suoi partner reagiranno con unità, fermezza e determinazione in solidarietà con l’Ucraina”. Così su Twitter il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

COSA HA DETTO DI MAIO

“La decisione delle autorità russe di riconoscere le cosiddette repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk è da condannare in quanto contraria agli accordi di Minsk e costituisce un grave ostacolo nella ricerca di una soluzione diplomatica. L’Italia continua a sostenere l’integrità e la piena sovranità dell’Ucraina nei suoi confini internazionalmente riconosciuti.”

Lo ha scritto sui social il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che poi ha aggiunto: “L’Italia rivolge un appello a tutte le parti perché si ritorni al tavolo negoziale nei formati appropriati, nella convinzione che iniziative unilaterali allontanano il raggiungimento di condizioni di stabilità e sicurezza nella regione. L’Italia è in costante contatto con i partner europei e atlantici per coordinare la risposta all’annuncio del Presidente della Federazione Russa. Il Governo italiano è pronto a riferire in Aula.”

 

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