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50 sfumature di Green (Pass). Le posizioni dei partiti

Green Pass

Maggioranza divisa sull’uso del Green Pass. La Lega presenta posizioni differenti, M5S preferisce restare in silenzio. PD, LeU e IV le più agguerrite. E Forza Italia, a sorpresa, sfodera il ddl sull’obbligo vaccinale per il mondo della scuola

Green sì, ma con tante, tantissime sfumature. I partiti arrivano all’appuntamento odierno, saggiamente rinviato dall’esecutivo per diversi giorni, in ordine sparso. La spaccatura principale è tra sostenitori del Green Pass come passepartout per la vita sociale e fieri oppositori. Ma stiamo semplificando, appiattendo le varie anime su posizioni spesso distanti tra loro anche negli stessi schieramenti.

Le tribolazioni principali le sta vivendo la Lega, coi presidenti di Regione in fuga verso posizioni più rigide. Favorevoli all’estensione del Green Pass i ‘verdi’ Luca Zaia (Veneto) e Massimiliano Fedriga: “Se torniamo a chiudere come se il vaccino non esistesse, in tanti si convinceranno che il vaccino è inutile”. È il ragionamento logico esplicitato al Corriere della Sera dal presidente del Friuli-Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, che poi aggiunge: “Ben venga, se permetterà di riaprire gli stadi, le discoteche e i grandi eventi. Sono in arrivo i parametri definitivi per l’assegnazione dei colori alle Regioni – aggiunge – Il nostro documento è quasi pronto”.

Più lassista il ministro del Turismo Massimo Garavaglia: “Inutile creare confusione intorno al green pass. Gli allarmismi sono dannosi per i cittadini, il Turismo e per tutta l’economia nel suo complesso”. “Il green pass – ha aggiunto Garavaglia – ha senso solo per entrare in discoteca od allo stadio o per partecipare a grandi eventi, che prevedono una grande affluenza di pubblico”.

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Non nega più l’estensione del Green Pass in toto, ma permane su posizioni oltranziste il leader del Carroccio, che a Repubblica ha dichiarato: “I dati dicono che l’85 per cento dei deceduti ha più di 70 anni. E sotto i 60, il tasso di mortalità è inferiore allì’1 per cento. Va insomma completata l’opera egregia del generale Figliuolo, ma non se ne parla di imporre obblighi, specie ai più giovani. Dall’inizio della pandemia, i morti tra i 10 e i 29 anni sono stati 85, vale a dire lo 0,1 per cento”. E alla domanda, esplicita, sulla posizione della Lega in Consiglio dei ministri, Salvini ha promesso: “Per andare a San Siro, con 50 mila, o a concerti da 40 mila il Green Pass ha senso, ma sui treni pendolari no, per mangiare la pizza no”.

Non si è fatta attendere la replica del PD, con Alessia Morani che stiletta: “Sia obbligatorio per entrare in Parlamento. Salvini si sbrighi a vaccinarsi”. Ancora più oltranzista, sul fronte sempre di chi è favorevole al patentino vaccinale, il segretario Enrico Letta: “Sono tra i favorevoli all’obbligo vaccinale. Non è una cosa che non esiste, ci sono già degli obblighi vaccinali. Non stiamo inventando una cosa nuova. Dopo quello che è avvenuto in questo anno e mezzo, mi chiedo cos’altro dobbiamo aspettare”. Battaglia che potrebbe riavvicinare Matteo Renzi al principale partito del centrosinistra. L’ex sindaco di Firenze, dopo essersi espresso a favore dell’obbligatorietà per il mondo della scuola, si è detto “favorevole al green pass, anche per i trasporti. Se dobbiamo tornare in ‘zona rossa’, ci vada chi non è vaccinato. E’ l’unica strada per evitare l’obbligatorietà del vaccino”.

Sulla medesima linea Forza Italia, che presenterà un ddl “per i vaccini obbligatori per il personale della scuola per tutelare tutti”. Lo ha detto la capogruppo al Senato, Annamaria Bernini, secondo la quale “non possiamo sostenere no vaccini, no Green Pass, no lockdown: non si può perché il virus esiste”. Per questo bisogna “considerare il Green Pass una sorta di lasciapassare”.

Fermamente contraria FDI che, per bocca di Giorgia Meloni, si prepara a opporsi al provvedimento in studio al CDM: “L’obbligo vaccinale allontana ancora di più, oltre che devastare la nostra economia, sarebbe una scelta liberticida e inutile. Non è un tema ideologico, ma mi pare che si stia affrontando così. Noi dobbiamo favorire la campagna vaccinale e per farlo serve una campagna trasparente e serietà, che è mancata in tutta questa vicenda”. Le fa eco il capogruppo alla Camera, Francesco Lollobrigida, che a Repubblica spiega: “Non consiglierei a nessuno sotto i 40 anni di vaccinarsi, perché la letalità è inesistente”.

Sul fronte opposto LeU, che si stringe attorno al ministro Roberto Speranza, favorevole alla linea più dura possibile. Ha scelto invece di non toccare palla il Movimento 5 Stelle. In un vecchio video dal titolo eloquente, “Natale con i tuoi e vaccino con chi vuoi”, Beppe Grillo aveva ironizzato: “Eh i vaccini… io li sto aspettando, li sto aspettando tutti, li vorrò fare tutti insieme in una un’unica siringata. Comincerò con lo Sputnik 5 russo che dà questa leggera controindicazione di una leggera fosforescenza ai polpastrelli che verrà eliminata dal vaccino cinese che, in controtendenza, darà luccichio giallognolo al palmo della mano tutte e due; poi verranno coperti dai vaccini americani e inglesi. In ultimo quello italiano che amalgamerà tutto l’insieme, quindi io sarò immune e vi consiglio di fare altrettanto fino al COVID 2045”.

Tutto tace invece per ciò che riguarda i big pentastellati. A oggi l’unica posizione ufficiale è una nota dei deputati e delle deputate del Movimento Cinque Stelle della commissione Affari Sociali: “I dati sull’efficacia delle vaccinazioni nel prevenire le infezioni e le forme gravi di Covid 19 indicano che bisogna dedicare tutti gli sforzi nell’arrivare prioritariamente agli oltre due milioni di over 60 ancora non immunizzati”, si legge. “Il Green pass esteso – continua la nota – può essere la soluzione per affrontare un aumento di contagi ed evitare una nuova stagione di restrizioni e chiusure che, purtroppo, si sta già affacciando in altri Paesi europei”. Non vengono indicate però ipotesi sulla portata di tali estensioni.

 

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