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Allarme cybercrime, quali sono i settori nel mirino
I numeri dell’ultimo Rapporto Clusit: la sanità il settore più colpito dagli attacchi informatici
Negli ultimi anni, gli attacchi informatici sono aumentati in modo esponenziale, con un incremento del 110% a livello globale negli ultimi cinque anni. Secondo il rapporto di Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, solo negli ultimi sei mesi si è registrato un ulteriore incremento del 23%, portando il numero di incidenti a livelli mai raggiunti prima. Ogni giorno avvengono circa nove attacchi in tutto il mondo, con l’Italia che rappresenta il 7,6% di questi.
SANITÀ SOTTO ATTACCO: IL SETTORE PIÙ COLPITO
Il settore sanitario è uno dei più vulnerabili agli attacchi cyber, una tendenza già emersa durante la pandemia. Nel primo semestre del 2024, quasi un incidente su cinque a livello globale ha riguardato il settore della sanità, che ha subito il 18% degli attacchi, rispetto al 14% registrato nel 2023. Questo aumento evidenzia l’attenzione crescente dei criminali informatici verso un ambito critico in cui sono in gioco anche vite umane. Clusit sottolinea che, in Italia, il numero di attacchi al settore sanitario è già comparabile a quello registrato nell’intero 2023, con un incremento dell’83% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
ITALIA SOTTO TIRO, ANCHE IL MANIFATTURIERO NEL MIRINO
In Italia, oltre alla sanità, anche il settore manifatturiero è stato un bersaglio frequente per i cybercriminali. Nonostante un lieve calo degli attacchi rispetto al primo semestre del 2023, il numero di incidenti rimane comunque elevato e sproporzionato rispetto alle dimensioni del Paese e al suo PIL, come osserva Andrea Zapparoli Manzoni, membro del comitato scientifico di Clusit. Questa situazione impone una riflessione e la necessità di adottare misure concrete per contrastare la minaccia informatica.
L’IMPATTO DEL MALWARE E DEGLI ATTACCHI DDoS
Il cybercrime, ovvero gli attacchi motivati da fini economici, rappresenta l’88% di tutti gli incidenti registrati, con un aumento del 5% rispetto al primo semestre del 2023. Tra le tecniche più utilizzate dai criminali c’è il malware, responsabile di oltre un terzo degli attacchi globali (34%). Gli incidenti causati da attacchi DDoS, che mirano a mettere fuori uso i siti web, sono più che raddoppiati: solo nel primo semestre del 2024 ne sono stati registrati 42, una cifra che rappresenta i due terzi di tutti quelli avvenuti nel 2023. L’Europa è il continente più colpito da questo tipo di attacchi, con il 43% degli incidenti globali.
LA CRESCENTE CONFLITTUALITÀ CIBERNETICA A LIVELLO MONDIALE
Il rapporto di Clusit evidenzia come il mondo stia attraversando una fase di conflittualità cibernetica diffusa, iniziata nel 2022 e ulteriormente amplificata dalle tensioni geopolitiche, come il conflitto tra Israele e le milizie islamiche supportate dall’Iran in Medio Oriente. Sofia Scozzari, membro del comitato direttivo di Clusit, sottolinea come questa situazione contribuisca all’aumento degli attacchi cyber, con un picco di 1.637 attacchi globali nel primo semestre del 2024, pari a una media di 273 attacchi al mese. Gli eventi di gravità elevata sono aumentati dell’8% rispetto al 2023, passando dal 42% al 50%.