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Chi sono i parlamentari più presenti e più assenti?
Il sito Openpolis scatta una fotografia sui parlamentari in una legislatura caratterizzata dalla riduzione di deputati e senatori
La legislatura in corso, la XIX, si è caratterizzata sin dall’inizio per una novità storica, la riduzione del numero dei parlamentari: da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori. Una riforma che, anche nei primi mesi di lavoro delle nuove Camere, è stata messa subito a dura prova per consentire il regolare funzionamento delle attività parlamentari, a partire dai lavori nelle varie Commissioni.
Anche questi elementi hanno inciso senza dubbio sul livello di partecipazione ai lavori delle Camere, che è mediamente alto. A rivelarlo è il sito openpolis.it che scatta una fotografia sulle presenze e le assenze, ad oggi, dei parlamentari relativi ai vari gruppi.
La premessa è che il taglio dei parlamentari “probabilmente spinge molti a essere più presenti, non solo per assicurare il numero legale ma anche per garantire la tenuta della maggioranza” spiega Openpolis, aggiungendo che ”nonostante questo però, anche nell’attuale parlamento, ci sono dei casi di assenteismo per cui è difficile trovare una giustificazione”.
I DATI SULLE PRESENZE DEI PARLAMENTARI ALLA CAMERA E AL SENATO
Entrando nel dettaglio dei numeri, emerge che alla Camera dei Deputati “il dato relativo alla partecipazione si attesta complessivamente sul 69,4%. Le assenze sono in media il 16,7% mentre la mancata partecipazione dovuta alle missioni è del 13,9%. Oltre la metà dei deputati (220) può vantare un livello di partecipazione compreso tra il 75% e il 100% mentre sono 80 (il 20%) coloro che hanno votato in meno della metà delle occasioni.
Al Senato, invece, “la media della partecipazione è del 78,4%, le assenze costituiscono il 6,4% e le missioni il 15,3%. In questo caso circa 3 quarti degli esponenti presenti può vantare un livello di partecipazione compreso tra il 75% e il 100% mentre solo 31 fanno registrare un valore inferiore al 50%”.
LA PARTECIPAZIONE PER GRUPPI PARLAMENTARI
Analizzando i dati sulla partecipazione in base ai gruppi presenti in Parlamento, Openpolis osserva che ad esempio a Palazzo Madama “il livello di presenza più alto è del Movimento 5 stelle (86,8%). Seguono Partito democratico (81,2%) e Fratelli d’Italia(81,1%) mentre il valore inferiore è quello del gruppo misto (55,4%). Alla Camera invece al primo posto per livello di partecipazione troviamo l’Alleanza Verdi-Sinistra (che al senato fa parte del misto) con un valore del 79,9%. Anche in questo ramo del parlamento troviamo il Pd al secondo posto (75,1%) e Fdi al terzo (73,2%). Il dato più basso invece è quello di Noi moderati (54,4%)”.
La precisazione, d’obbligo, è che – in particolare per i gruppi di maggioranza – spesso la mancata partecipazione alle votazioni è dovuta a impegni concomitanti legati agli altri incarichi che gli esponenti di queste formazioni ricoprono. Per cui è importante valutare i dati sulle presenze congiuntamente a quelli sulle missioni.
CHI SONO I PARLAMENTARI PIU’ ASSENTEISTI
Seppure il livello medio di partecipazione alle votazioni elettroniche è piuttosto alto, sono molti i nomi noti anche al grande pubblico che sia alla Camera che al Senato fanno registrare una percentuale di partecipazione alle votazioni elettroniche particolarmente bassa. Tra questi, annota openpolis.it, “a Montecitorio troviamo l’ex leader della Lega Umberto Bossi (i cui problemi di salute sono noti) che non ha praticamente mai partecipato ai lavori. Lo stesso vale per il collega di partito Antonio Angelucci. Troviamo poi tra gli altri anche l’ex ministro e attuale presidente della commissione esteri Giulio Tremonti (4,3% di presenze), Marta Fascina (5,2%), l’ex ministro del Pd e attuale presidente del Copasir Lorenzo Guerini (10,7%) e il leader di Noi moderati Maurizio Lupi (22,3%)”.
A palazzo Madama la media di partecipazione è sensibilmente più alta rispetto alla Camera. Tanto che tra i senatori “con la percentuale di presenze più bassa figura anche la capogruppo del Pd Simona Malpezzi che però è stata presente a oltre la metà delle votazioni (61,9%). Tra i meno presenti troviamo poi Franco Mirabelli (4,8%), Guido Castelli (15,3%) e Claudio Borghi (34,3%). Anche in questo caso incontriamo alcuni nomi noti tra i meno presenti. Si tratta di Carlo Calenda (53,8%) e Matteo Renzi (55,5%)”.