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Cinque mesi di Governo Meloni, quanti decreti sono stati approvati?

Decreti Governo Meloni

Dal 23 ottobre 2022 al 30 marzo 2023, nelle 26 sedute del Consiglio dei Ministri del Governo Meloni, sono stati complessivamente deliberati 70 provvedimenti legislativi, di cui 22 (il 31%) decreti-legge, 19 (il 27%) decreti legislativi e 29 (il 42%) disegni di legge

Dal 23 ottobre 2022 al 30 marzo 2023, nelle 26 sedute del Consiglio dei Ministri del Governo Meloni, sono stati complessivamente deliberati 70 provvedimenti legislativi, di cui 22 (il 31%) decreti-legge, 19 (il 27%) decreti legislativi e 29 (il 42%) disegni di legge. È quanto emerge dalla seconda relazione sul monitoraggio dei provvedimenti attuativi aggiornata al 30 marzo.

Rispetto all’ultimo Report, pubblicato il 10 gennaio 2023, il Consiglio dei Ministri ha deliberato complessivamente 32 provvedimenti legislativi, di cui 8 decreti-legge, 2 decreti legislativi e 22 disegni di legge.

Più della metà (il 56%) dei 70 provvedimenti legislativi deliberati dal Consiglio dei Ministri (pari a 39 provvedimenti) ha riguardato specifiche politiche di settore, il 21% (pari a 15 provvedimenti) si riferisce a provvedimenti di recepimento di normativa europea e il restante 23% (16 provvedimenti) è costituito da ratifiche di trattati internazionali.

I DECRETI ENERGIA

La disciplina dettata dai 22 decreti-legge deliberati dal Consiglio dei Ministri è intervenuta interamente su politiche di settore. In particolare, considerando l’area di policy prevalente di ciascun decreto-legge, risulta che: 6 provvedimenti hanno principalmente riguardato il settore Economia e finanza, 3 Emergenza e protezione civile, 3 Giustizia e sicurezza, 3 Sviluppo economico, competitività e concorrenza, 2 Difesa, 2 Pubblica amministrazione, 1 Diritti civili, 1 Infrastrutture e trasporti, 1 Politiche europee (Graf. 4).

Più precisamente, su 22 decreti legge varati dal Governo Meloni finora “poco meno di un terzo di essi (6 provvedimenti) ha riguardato interventi di carattere emergenziale connessi alla crisi energetica”.

TUTTE LE MISURE ENERGETICHE

Si tratta dei seguenti decreti- legge: il decreto-legge n. 176/2022 convertito dalla legge n. 6/2023 (c.d. “Decreto Aiuti-quater”) che ha introdotto misure urgenti in materia di energia elettrica, gas naturale e carburanti; il decreto- legge n. 179/2022 (abrogato e confluito, in sede di conversione, nel decreto-legge n. 176/2022 convertito dalla legge n. 6/2023) che ha introdotto misure in materia di accise e IVA sui carburanti; il decreto-legge n. 187/2022 (convertito dalla legge n. 10/2023) che ha introdotto misure a tutela dell’interesse nazionale nei settori produttivi strategici; il decreto-legge n. 2/2023 (convertito dalla legge n. 17/2023) finalizzato a salvaguardare determinati contesti industriali che, anche a causa del caro-energia, si trovano in situazione di carenza di liquidità; il decreto-legge n. 5/2023 (convertito dalla legge n. 23/2023) che introduce disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo e sanzionatori del Garante dei prezzi; il decreto- legge n. 34/2023 che prevede misure a sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, deliberato nell’ultimo Consiglio dei Ministri del 28 marzo 2023 e pubblicato il 30 marzo 2023.

Tali importanti interventi legislativi hanno contribuito ad alleviare il peso economico determinato dal rincaro dei prezzi dell’energia, sia a tutela dei cittadini, sia a tutela delle imprese.

IL DECRETO DEI DECRETI: DOSSIER PNRR

Di particolare importanza, inoltre, è stata poi l’adozione del decreto-legge recante disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune (decreto-legge n. 13/2023). Tale decreto interviene su diversi aspetti collegati all’attuazione del PNRR e del PNC. Le disposizioni contenute nel decreto prevedono una revisione del sistema di governance del PNRR, introducendo delle norme che istituiscono una nuova struttura per il PNRR presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e che prevedono, in caso di dissenso sui progetti, di affidare al Ministro competente il potere d’impulso per rimettere la questione al Consiglio dei Ministri. Contiene, inoltre, delle norme che consentiranno l’accelerazione e la semplificazione delle procedure, nonché interventi, anche di finanziamento, ad enti deputati a realizzare le politiche di coesione, quelle giovanili e agricole.

I DECRETI LEGISLATIVI

Considerando i 19 decreti legislativi deliberati dal Consiglio dei Ministri, più dei tre quarti (15 decreti legislativi) si sono resi necessari per recepire la normativa europea, mentre i restanti 4 hanno riguardato specifiche politiche di settore. Questi ultimi 4 decreti legislativi sono stati emanati in attuazione di leggi delega e presentano, come area di policy prevalente: Difesa (1 provvedimento), Infrastrutture e trasporti (1), Salute (1) e Sviluppo economico, competitività e concorrenza (1).

Alla data del 30 marzo 2023, circa il 90% (pari a 17 provvedimenti) dei 19 decreti legislativi complessivamente approvati è stato deliberato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri, di cui 13 sono stati pubblicati su Gazzetta Ufficiale e 4 sono in attesa di pubblicazione. Si segnala che sono stati pubblicati il decreto legislativo sul riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica (d.lgs. n. 201/2022) e il decreto legislativo che prevede il riordino della disciplina degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (d.lgs. n. 202/2022), che si inseriscono entrambi nel quadro delle norme adottate in attuazione del PNRR.

I DISEGNI DI LEGGE DEL CDM

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato 29 disegni di legge, di cui 16 riguardano la ratifica di trattati internazionali e 13 specifiche politiche di settore. In particolare, di questi ultimi 13, si segnalano: il disegno di legge di Bilancio 2023 (approvato definitivamente dal Parlamento e pubblicato su Gazzetta Ufficiale – legge n. 197/2022), la Modifica al Codice della proprietà industriale di cui al decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30 , Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane (approvato definitivamente dal Parlamento e pubblicato su Gazzetta Ufficiale – legge n. 33/2023);

Norme in materia di procedibilità d’ufficio e di arresto obbligatorio in flagranza, Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, Revisione del sistema degli incentivi alle imprese;

Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, Codice dei crimini internazionali, Delega al Governo per la riforma fiscale, Disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022.

I 13 disegni di legge citati presentano, come area di policy prevalente: Agricoltura e alimentazione (1), Cultura e spettacolo (1), Economia e finanza (2), Giustizia e sicurezza (2), Politiche regionali (2), Politiche sociali (1), Riforme istituzionali (1), Sviluppo economico, competitività e concorrenza (3).

I PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI IN GAZZETTA

Dal 23 ottobre 2022 al 30 marzo 2023, sono stati pubblicati su Gazzetta Ufficiale 45 provvedimenti legislativi, di cui:
– 36 di iniziativa del Governo Meloni: 2 leggi (la legge n. 197/2022 – legge di Bilancio 2023 e la legge n. 33/2023 di delega in materia di politiche in favore delle persone anziane), 21 decreti- legge (di cui 13 convertiti in legge, 2 abrogati e confluiti in altri provvedimenti – decreto- legge n. 179/2022 e decreto-legge n. 4/2023 e 6 in attesa di conversione) e 13 decreti legislativi;
– 1 legge di conversione del decreto-legge n. 144/2022 di iniziativa del precedente Governo Draghi;
– 5 decreti legislativi di iniziativa del precedente Governo Draghi;
– 1 legge Costituzionale (legge cost. n. 2/2022) di iniziativa popolare;
– 2 leggi di iniziativa parlamentare (legge n. 12/2023 e legge n. 22/2023).

TUTTI I PROVVEDIMENTI ATTUATIVI

Considerando i 34 provvedimenti legislativi di iniziativa del Governo in carica, pubblicati su Gazzetta Ufficiale (al netto dei due decreti-legge abrogati e confluiti in altro provvedimento), si osserva che 10 di essi (pari al 29%) sono “auto-applicativi”, mentre i restanti 24 provvedimenti (il 71%) rinviano a 207 provvedimenti attuativi.
In particolare, ben più della metà (il 57%) dei 207 decreti attuativi (Graf.14), a cui rinviano i provvedimenti legislativi approvati dal Governo e pubblicati su Gazzetta Ufficiale, è rappresentata dai 118 provvedimenti previsti dalla legge di Bilancio 2023. A seguire, c’è il decreto-legge n. 13/2023 di attuazione del PNRR e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC) e di attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune che rinvia a 20 provvedimenti attuativi, il Decreto “Aiuti-quater” (decreto-legge n. 176/2022 convertito dalla legge n. 6/2023) che rinvia a 19 provvedimenti e il Decreto “Proroghe” (decreto-legge n. 198/2022 convertito dalla legge n. 14/2023) che rinvia a 12 provvedimenti attuativi. I restanti 20 provvedimenti legislativi, come evidenziato nel dettaglio anche nella successiva terza sezione, rinviano ciascuno a meno di 10 provvedimenti e, in particolare, 13 di essi rinviano a 1 solo provvedimento attuativo.

Se non si considera la legge di Bilancio 2023 e i decreti più importanti emanati, è possibile notare che la linea di azione del Governo consiste nella limitazione del ricorso a provvedimenti attuativi: dei 34 provvedimenti legislativi pubblicati su Gazzetta Ufficiale, 10 sono “autoapplicativi” e 13 rinviano ciascuno a un solo provvedimento attuativo. Questo è un aspetto molto rilevante in quanto consente di rendere efficaci in tempi brevi e senza ulteriori passaggi le norme introdotte. Non considerando la legge di Bilancio 2023, i restanti 33 provvedimenti legislativi rinviano complessivamente a 89 decreti attuativi, per una media di 2,7 decreti per disposizione legislativa.

I DECRETI MINISTERIALI MANCANTI

Dalla data di insediamento del Governo al 30 marzo 2023, sono quindi 207 i provvedimenti attuativi ai quali hanno rinviato le disposizioni legislative approvate.
Per quanto attiene alla tipologia dei provvedimenti previsti, la maggior parte (circa i tre quarti, ossia 149 provvedimenti) è rappresentato dai decreti ministeriali, il 14% dai 30 decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri e il 13% da 26 provvedimenti direttoriali. Infine, sono 2 i decreti del Presidente della Repubblica previsti dalle disposizioni legislative emanate.

Per quanto attiene allo stato di adozione dei provvedimenti attuativi previsti dalle disposizioni legislative, il Governo in carica, al 30 marzo 2023, ha adottato 24 dei 207 provvedimenti attuativi previsti. Dei 183 provvedimenti non adottati, 48 presentano un termine per la loro adozione ancora non scaduto, 96 non hanno un termine di adozione previsto dal legislatore e 39 hanno già visto scadere il loro termine prefissato.

Di questi, 18 sono stati emanati in attuazione della legge di Bilancio per il 2023 (legge n. 197/2022), 4 in attuazione del Decreto “Aiuti quater” (decreto legge n. 176/2022 convertito dalla legge n. 6/2023), 1 provvedimento in attuazione del Decreto “Proroghe” (decreto-legge n. 198/2022 convertito dalla legge n. 14/2023) e 1 provvedimento in attuazione del Decreto “Ricostruzione” (decreto-legge n. 3/2023 convertito dalla legge n. 21/2023).

Per quanto riguarda invece le Amministrazioni, ben più della metà (il 58,3%) dei 24 provvedimenti adottati (pari a 14) è stato emanato dal Ministero dell’Economia e delle finanze, il Ministero della Salute ha adottato 3 provvedimenti, le amministrazioni Presidenza del Consiglio dei Ministri e Lavoro e politiche sociali ne hanno adottato 2 ciascuna, Imprese e made in Italy, Infrastrutture e trasporti e Interno hanno adottato ciascuna un provvedimento.

IL MAGGIOR NUMERO ATTIENE AL MEF, 13 IN CAPO AL MASE

Considerando, invece, i 183 provvedimenti ancora da adottare previsti dalle disposizioni legislative del Governo, suddivisi per Amministrazione proponente, il maggior numero (38 provvedimenti) deve essere adottato dal Ministero dell’Economia e delle finanze, seguito dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (24 provvedimenti), dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (14 provvedimenti), dal Ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica e dal Ministero dell’Interno (12 provvedimenti ciascuno), dal Ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste e dal Ministero della Salute (11 provvedimenti ciascuno). Le restanti amministrazioni devono adottare ognuna meno di 10 provvedimenti.

Da una prima analisi dei provvedimenti legislativi adottati dal Governo Meloni, si evince che complessivamente i provvedimenti varati dall’esecutivo hanno previsto l’impiego di risorse finanziarie per un totale di euro 47.668.244.461,58 (stanziamenti calcolati solo per il 2023). Di questi 39,2 riguarda la manovra di Bilancio, oltre 5,3 mld riguarda invece le misure su energia, salute e fisco, pari all’11,22%.

Con particolare riferimento ai provvedimenti legislativi sopra indicati, si rileva che l’89,1% delle somme stanziate per l’anno 2023 (pari ad euro 42.495.934.806,14) è riferibile a norme autoapplicative, mentre soltanto il 10,8% (pari ad euro 5.172.309.655,44) è previsto da norme che, per la loro attuazione, rinviano a decreti di secondo livello (Graf. 17). I dati riportati evidenziano l’orientamento del Governo a limitare il ricorso a misure che rinviano a decreti attuativi.

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Per quanto riguarda lo stato di adozione dei provvedimenti attuativi nella legge di bilancio, al ministeri dell’Ambiente ne fanno capo 4 non ancora adottati al 30 marzo (2 senza termine e 2 non ancora scaduti), 11 l’Agricoltura (di cui 3 scaduti e 8 senza termine).

L’EREDITA’ DEL GOVERNO DRAGHI

Sono 314 i provvedimenti ancora da adottare riferibili alla XVIII legislatura, suddivisi per Amministrazione proponente. Tra questi provvedimenti, il numero più significativo si riferisce al Ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica (57 provvedimenti), seguito dal Ministero della Salute (37) e dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (35).

 

(Articolo pubblicato su Energia Oltre)

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