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Come funziona il Golden power in Italia
Si torna a parlare di Golden power sul caso della fusione lanciata da Unicredit con Banco Bpm. Dopo il ministro Giorgetti a evocarlo anche il vicepremier Salvini. Di cosa si tratta?
Allarme esuberi al Banco Bpm. Il monito è stato lanciato dall’Ad Castagna in una lettera ai dipendenti: dalla fusione con Unicredit a rischio il lavoro di 6mila dipendenti. Castagna ha sottolineato la “forte preoccupazione per le sinergie di costo previste dall’offerente, pari a oltre un terzo della base costi di Banco Bpm”.
“Siamo una grande banca autonoma, italiana con una forte vocazione di vicinanza ai territori e alle Pmi, spina dorsale del Paese. Dobbiamo continuare in questa direzione. È questa la strada giusta per crescere da soli e non diventare oggetto di operazioni che non tengono in alcun conto il valore espresso dalla nostra Banca oggi e, ancora di più, nel futuro prossimo”, ha scritto l’ad di Banco Bpm. Nel frattempo il vicepremier Matteo Salvini, come già il ministro dell’Economia Giorgetti, ha evocato il Golden power. Per il presidente dell’Abi Patuelli “decidono mercato e vigilanza Ue”.
COS’È IL GOLDEN POWER
Ma cos’è il Golden power? Si tratta di uno strumento giuridico che attribuisce al Governo italiano poteri speciali per tutelare gli interessi nazionali in operazioni che coinvolgono società considerate strategiche. Introdotto per salvaguardare settori fondamentali, come difesa, sicurezza nazionale, energia, trasporti e comunicazioni, consente all’esecutivo di bloccare o vincolare determinate operazioni societarie che potrebbero minare la sicurezza o l’economia del Paese.
L’EVOLUZIONE: DALLA GOLDEN SHARE AL GOLDEN POWER
Questo strumento nasce con il Decreto-Legge n. 21/2012, che sostituisce il precedente meccanismo della Golden share. La principale differenza risiede nell’ambito di applicazione: mentre la Golden share si limitava alle società privatizzate, il Golden power si estende a tutte le imprese che svolgono attività di interesse strategico, sia pubbliche che private. Le decisioni prese in base a questo potere devono seguire criteri trasparenti e oggettivi, come richiesto dalla Commissione europea, e devono essere giustificate da motivazioni di interesse generale.
LE MODIFICHE POST-COVID
Negli ultimi anni, il campo di applicazione del Golden power è stato ampliato. In seguito alla pandemia di Covid-19, il Governo ha rafforzato i controlli, includendo settori come sanità, infrastrutture tecnologiche ed energia. Particolare attenzione è stata posta sulle reti di telecomunicazione 5G, data la loro importanza strategica e le possibili implicazioni sulla sicurezza nazionale.
NOVITÀ DAL 2023: FOCUS SUL SETTORE BANCARIO
Dal 1° gennaio 2023, il Golden power si applica anche alle operazioni tra imprese italiane, con particolare riguardo al settore bancario e finanziario. La misura, introdotta con il Decreto Energia del 2022, amplia il controllo del Governo su acquisizioni in ambiti chiave come energia, trasporti, salute, agroalimentare e assicurazioni. Questo rafforzamento mira a garantire una maggiore protezione delle infrastrutture economiche e finanziarie del Paese.
In soldoni, potremmo definire il Golden power un baluardo per la sovranità economica dell’Italia, consentendo di intervenire in situazioni di potenziale rischio per l’interesse nazionale. Tuttavia, il suo utilizzo deve essere bilanciato e rispettare principi di trasparenza e imparzialità, per evitare abusi e garantire un equilibrio tra protezione statale e libero mercato.