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Cos’è il Grande Reset, l’ultima farneticazione no vax

Grande Reset

Dopo Soros, Bill Gates e le case farmaceutiche, il nuovo nemico di chi osteggia il Green Pass è il Grande Reset. Ma di che si parla?

Secondo parte dei No Vax, il Green Pass sarebbe uno strumento per dare inizio al Grande Reset. Due parole sconosciute ai più ma che negli ultimi mesi sono rimbalzate con insistenza sui forum, Telegram, social e gruppi Wapp. Il primo a parlare di Grande Reset fu il Principe Carlo nel maggio 2020. Il monarca, però, non alludeva ad alcun complotto mondiale, ma provava a sintetizzare le riflessioni del World Economic Forum (WEF) dello stesso anno che spingeva i governi affinché avviassero nuove politiche globali per un capitalismo più sostenibile, alla luce dell’esperienza in corso della pandemia del Covid-19.

Insomma, preso atto che finora il mondo ha prodotto sperequazioni innegabili e un consumo smodato delle risorse, che c’è chi ha troppo e chi nulla, chi della globalizzazione e del consumismo vede solo i lati seducenti e chi è costretto a pagare il conto per tutti, come coloro che scavano a mani nude in miniera per estrarre quelle terre rare che finiscono nei nostri cellulari… urgerebbe allora un Grande Reset, per costruire una società più giusta, attenta e consapevole.

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Come il Grande Reset sia finito tra i nemici dei No Vax, assieme a Bill Gates, le Big Pharma (o, come si legge spesso sui social, Big Farm, ovvero ‘grandi fattorie’… ehr…), Soros e presumibilmente i rettiliani, resta ancora da chiarire. Quel che è certo, è che in casa nostra lo ha citato per primo Carlo Freccero, generalmente indicato come un “intellettuale” e, dunque, come soggetto meritevole di ascolto.

Ha scritto infatti l’ex membro del CdA della tv di Stato al quotidiano torinese La Stampa: ”È destinato a diventare l’embrione della futura tessera di identificazione digitale a cui mira il Grande Reset in via di attuazione. Per chi non sapesse di cosa si tratta, rimando a due libri dell’economista Klaus Schwab “Covid 19 The Great Reset” e “Quarta rivoluzione digitale”. Secondo Schwab la pandemia è un’occasione irripetibile per conseguire il “Grande Reset” già illustrato nel saggio “La quarta rivoluzione industriale”. Tutto ciò è confermato dal progetto di Recovery Fund, che si pone come obiettivo lo stesso obiettivo del “Grande Reset”. Credo che la nuova normalità in cui stiamo vivendo non finirà coi vaccini, ma continuerà nel tempo, con la rivoluzione digitale e la rivoluzione verde. Diciamo la verità: non è la pandemia ad avere causato la crisi economica. E piuttosto la crisi economica ad avere causato la pandemia, o quanto meno, ad averla amplificata al fine di ultimare il “Grande Reset”.

In un attimo un’idea potenzialmente positiva e a fin di bene, come appunto il Grande Reset, diventa insomma il grimaldello usato da una presunta tirannide mondiale per istituire un nuovo ordine globale. E poco importa se questi oscuri tiranni, per riuscire in una impresa simile, dovrebbero già essere nella posizione di comandare e quindi i primi ad avere interesse nel mantenimento dello status quo, perché i deliri No Vax non sentono ragioni.

Del resto, questa caracollante teoria trasforma gli assegni del Recovery Fund (assegni che ci stanno salvando dalla bancarotta) in prova tangibile del disegno criminale in atto, esattamente come la rivoluzione digitale e quella per un uso consapevole delle risorse finite del pianeta. Una volta tanto si capovolge il paradigma: chi vuole un mondo più giusto è cattivo, chi vuole mantenere quello attuale è buono; chi vuole un mondo più verde è un tiranno, chi vuole continuare a inquinare un martire; chi vuole un sistema sanitario pubblico che funzioni è malvagio; chi vuole che si intasi a ogni ondata, con buona pace per i malati cronici, oncologici e afflitti da gravi patologie, un vero libertario. Di fronte a certe scempiaggini il grande reset è sicuramente auspicabile, ma del cervello di chi ipotizza l’esistenza di simili complotti.

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