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Elezioni Sardegna, cos’è la “tagliola” e cosa accadde nel 2019

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Lo spoglio del voto in Sardegna procede a rilento, proprio come nel 2019. Perché e qual è il precedente

Nel 2019, alle elezioni che incoronarono governatore Christian Solinas (messo da parte da Fratelli d’Italia per provare a piazzare alla Regione il sindaco di Cagliari Truzzu), fu necessario quasi un mese per completare le operazioni di spoglio per la proclamazione ufficiale dei sessanta consiglieri regionali eletti e del presidente della Regione. Ancora a una settimana dalle elezioni il portale ufficiale della regione riportava i risultati di 1.806 sezioni su 1.840.

Oggi in Sardegna sembra di rivivere lo stesso film, nell’imbarazzo delle istituzioni sarde. Passano le ore dall’apertura dello spoglio, alle 7, ma sembra di viaggiare su un treno a vapore. Le informazioni ufficiali arrivano a rilento, mettendo in grande difficoltà anche i giornalisti locali e gli inviati a Cagliari alle prese con le continue dirette per aggiornare sull’esito del voto.

Il ritardo nella comunicazione dei dati dipende – fanno sapere fonti della Regione nella sala stampa allestita a Cagliari – dalla lentezza con cui dai seggi vengono trasmessi ai Comuni e dagli uffici comunali all’amministrazione regionale. Le news ufficiose invece viaggiano in maniera più spedita, grazie alle informazioni fornite dai vari rappresentanti di lista dei partiti presenti ai singoli seggi.

IL PRECEDENTE DEL VOTO IN SARDEGNA NEL 2019

Nel 2019 i motivi addotti per giustificare i ritardi furono principalmente due: le modalità di comunicazione dei risultati e le modalità dello spoglio. “Fu la stessa Regione Sardegna – racconta l’edizione online di Repubblica – a spiegare che risultati del voto arrivavano all’ufficio elettorale della Regione in maniera aggregata. Questo vuol dire che gli uffici non ricevevano le cifre da ogni singola sezione, appena questa terminava il suo scrutinio. Ma si dovevano attendere le conclusioni delle operazioni in altre sezioni”. A questo c’è anche da aggiungere che per le elezioni sarde era previsto il voto disgiunto, ulteriore freno alle operazioni di spoglio.

CHE SUCCEDE SE SI SFORANO LE 12 ORE: LA REGIONE DICE NO ALLA ‘TAGLIOLA’

I componenti delle 1844 sezioni avranno 12 ore di tempo, sino alle 19, per completare tutte le attività con i risultati. Se ci saranno sezioni che non avranno concluso il loro lavoro, i plichi con tutte le schede e i registri saranno chiusi all’interno delle buste sigillate e saranno trasferite ai tribunali delle circoscrizioni territoriali che termineranno le operazioni e verificheranno tutti i risultati. “La “tagliola” – ricorda sempre Repubblica – venne applicata proprio nel 2019 con la conseguenza che le urne furono nuovamente sigillate e andarono ad affollare i rispettivi uffici elettorali circoscrizionali per il conteggio delle schede e la trasmissione dei verbali alla Corte d’appello di Cagliari”.

Ma dalla Regione sono arrivate nel pomeriggio indicazioni diverse: “si evidenzia che il termine finale delle operazioni di scrutinio, fissato entro 12 ore dal loro inizio deve considerarsi meramente indicativo. Pertanto, salvo che intervengano cause di forza maggiore, gli Uffici elettorali di sezione sono tenuti a completare tutte le operazioni di competenza”.

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