skip to Main Content

Chi rischia di più nelle elezioni in Sardegna

Alessandra Todde

Le elezioni in Sardegna mettono alla prova la tenuta della maggioranza, testano il campo largo. Elly Schlein, sfidata da Renato Soru, è la leader che rischia di più

Domenica prossima si terranno le elezioni regionali in Sardegna per eleggere i 60 consiglieri regionale e scegliere il nuovo presidente. I candidati in campo sono quattro: Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari e candidato del centro destra; Alessandra Todde, deputata e vicepresidente del M5S, candidata del centro sinistra; Renato Soru, imprenditore ed ex presidente della regione dal 2004 al 2009 sostenuto da cinque liste della Coalizione sarda; Lucia Chessa, che corre per la lista Sardegna R-esiste. La legge elettorale della Sardegna assegna la vittoria a chi prende più voti al primo turno, non è previsto alcun ballottaggio.

ELEZIONI IN SARDEGNA: LA MANCATA CANDIDATURA DI CHRISTIAN SOLINAS E LA SCELTA DI TROZZU

Non si è ricandidato Christian Solinas, il presidente uscente del Partito sardo d’Azione. La sua corsa mancata è l’esito di una disputa interna alla maggioranza di centrodestra tra Fratelli d’Italia e Lega, i due principali partiti nel governo nazionale. La Lega ha sostenuto la ricandidatura di Solinas, eletto nel 2019 proprio grazie al sostegno della Lega. Ad affossare questa alternativa il coinvolgimento di Solinas in due inchieste giudiziarie: la prima riguarda la vendita di un terreno e l’acquisto di una casa nei pressi del Poetto, la principale spiaggia di Cagliari, la seconda riguarda presunte pressioni fatte da Solinas per la nomina di Roberto Raimondi alla direzione generale dell’autorità di gestione del programma Eni-Cbc bacino del Mediterraneo. Nell’ambito di queste indagini la magistratura ha disposto un sequestro di beni per un valore di circa 350mila euro.

ALESSANDRA TODDE: CANDIDATA ALLE ELEZIONI IN SARDEGNA DEL M5S E SOSTENUTA DAL PD

Il campo largo sembrava, dunque, favorito alle elezioni insulari. Del resto, l’accordo tra PD e M5S su Alessandra Todde era arrivato abbastanza rapidamente. Tra i temi del suo programma elettorale il ridisegno dell’autonomia speciale della Sardegna al fine di valorizzare meglio le specificità sarde e l’impulso alle energie rinnovabili (e il no al deposito di scorie nucleari in Sardegna). A sparigliare le carte nel campo del centrosinistra ci ha pensato Renato Soru, la cui candidatura rende, ora, l’esito delle elezioni molto più imprevedibile.

RENATO SORU: LA SPINA NEL FIANCO DEL CAMPO LARGO

La candidatura di Renato Soru sembra proprio un regalo al centro destra. Non a caso il ministro Salvini ha definito la sua discesa in campo, un gesto “coraggioso”. Divenuto noto a livello nazionale sul finire degli anni ’90 con la fondazione della società di telecomunicazioni Tiscali, nel 2004 diventa presidente della Sardegna. Qualche anno più tardi, nel 2007, è tra i padri fondatori del Partito Democratico, che rappresenta anche al Parlamento europeo tra il 2014 e il 2019. Oltre a sembrare un regalo al centro destra, quella di Soru sembra anche una candidatura che va nella direzione di contrastare il nuovo corso di Elly Schlein che avalla l’allenza con il M5S.

“Ma il Pd mi ha deluso, non è più quella forza che voleva proporre un progetto di governo proprio, progressista e innovatore – ha detto Soru -. In questi anni ha compresso la dialettica interna. Ha rinunciato al ruolo di guida del centrosinistra. Da partito leader è diventato gregario, per obiettivi nazionali ed elettorali che nulla hanno a che fare con il bene della nostra regione. Non potevo che prendere un’altra strada”. Soru è sostenuto da una raccolta disomogenea di formazioni politiche: Azione, +Europa, il partito indipendentista sardo Liberu, Rifondazione comunista e altre liste autonomiste. A criticare la sua scelta anche sua figlia, Camilla Soru, consigliera comunale a Cagliari del PD.

COSA DICONO I SONDAGGI DELLE ELEZIONI IN SARDEGNA

Gli ultimi sondaggi di BiDiMedia Paolo Truzzu e Alessandra Todde sono abbastanza vicini, con il primo in vantaggio di circa 4 punti sulla seconda. Il candidato di centro destra dovrebbe attestarsi al 46% mentre la candidata del campo largo al 42%. Dietro Renato Soru, che dovrebbe raccogliere circa il 12% dei consensi.

ELEZIONI IN SARDEGNA: I RISVOLTI NAZIONALI. RISCHIANO TUTTI DI PERDERE, TRANNE IL M5S

Queste elezioni serviranno ai partiti a pesarsi, in vista delle elezioni europee. All’interno della maggioranza la Lega si è vista imposta un candidato non scelto, in mancanza di un successo non c’è dubbio che lo farà pesare a Fratelli d’Italia. Per Forza Italia queste sono le prime elezioni dalla morte del fondatore, Silvio Berlusconi. Gli azzurri capiranno se riescono a mantenere l’8% raccolto all’ultima tornata elettorale. Il Pd ha già perso, nella terra di Antonio Gramsci e di Enrico Berlinguer, si è visto imposto il candidato dal M5S che si conferma, al contrario, il vero vincitore, a urne chiusa, di questa contesa elettorale.

Leggi anche: Perché Salvini preoccupa Meloni più del voto in Sardegna

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top