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Festival di Sanremo, quanti soldi perde la città senza pubblico?

Festival Di Sanremo

Il 71° Festival della Canzone italiana sarà lunare: Sanremo è vuota, senza fan, turisti e le caratteristiche signore infagottate in costose pellicce. Quanto perde la Riviera dei Fiori?

Via Matteotti e la parallela, via Roma, insolitamente vuote. A quest’ora del mattino, prima giornata del Festival di Sanremo, in questo periodo dell’anno, senza il Covid-19 avrebbero brulicato di curiosi, di fan, di signore impellicciate giunte nella Riviera dei fiori da qualunque parte della penisola: soprattutto dal Piemonte e dalla Lombardia, ma la cittadina della canzone italiana vanta molte presenze anche dall’Emilia Romagna e giù, a scendere, dall’Italia centrale e dal Meridione. Tanti pure i francesi.

Festival di Sanremo
Il Teatro Ariston – foto di Giovanni Maria Ferrando

Tutti si accalcavano davanti all’ingresso principale del teatro Ariston, in via Matteotti, la “vasca” dei sanremesi, per assistere agli spettacoli collaterali organizzati dalla Rai e dalle radio e ai bagni di folla degli artisti in gara. Impraticabile pure via Roma, da cui gli artisti accedono direttamente ai camerini nella speranza – vana – di non essere intercettati dalle groupie.

Festival di Sanremo
Via Matteotti – foto di Fabio Barricalla

FESTIVAL DI SANREMO IN TV MA NON IN CITTÀ

Un Festival di Sanremo a metà, insomma. Soltanto televisivo, senza la presenza del pubblico e l’affetto dei fans. La città incassa comunque l’assegno multimilionario della televisione di Stato, ma le attività economiche (bar, ristoranti, alberghi) restano a bocca vuota. Negli ultimi anni, ci dicono da Fipe-Confcommercio, “le cinque serate dell’Ariston, con i circa 350 eventi collaterali organizzati da Casa Sanremo, sono state in grado di sviluppare circa 1 milione di euro di fatturato per le imprese della ristorazione, catering e banqueting. Merito di un piccolo esercito di 19mila persone nei giorni della kermesse canora passano abitualmente almeno due notti nella città ligure, alimentando un’economia locale fatta di agriturismi, bar, locali e ristoranti”.

Festival di Sanremo

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Ma senza pubblico, curiosi e turisti secondo la categoria degli esercenti i mancati incasso sfioreranno quota 800mila euro. “Un colpo tutt’altro che trascurabile per un comparto che, da ormai un anno, soffre una crisi senza precedenti, con 43,3 miliardi di euro perduti nel solo 2020 e che, per il momento continua a non vede alcuna luce in fondo al tunnel”.

Festival di Sanremo
Lo storico Casinò di Sanremo – foto di Fabio Barricalla

QUANTO VALE IL FESTIVAL DI SANREMO PER SANREMO?

Difficile stimare le perdite complessive, anche perché pure sulle cifre sicure, a iniziare da quelle sborsate dalla Rai, non c’è troppa chiarezza. Un risalente articolo di Lettera43 del 2012 parlava di una convenzione tra la tv pubblica e il Comune dell’estremo Ponente ligure da 9 milioni di euro: «Di questi nove milioni, il 25% viene speso dall’amministrazione per le spese di ospitalità», spiegava alla testata, oggi chiusa, Giuseppe Di Meco, assessore al Turismo della giunta di Maurizio Zoccarato (Pdl-Lega), «mentre il restante 75% finisce nelle nostre casse. Per tutta la durata della convenzione con la Rai, che quest’anno scade, il comune stipula a sua volta una convenzione con i proprietari del Teatro Ariston per l’utilizzo della struttura».

Foto di Fabio Barricalla

Ma negli ultimi anni la cifra pare essersi quasi dimezzata: nell’ultima convenzione firmata a dicembre 2020 e in quella precedente, scrivono le testate locali, “la concessione dell’utilizzo del marchio ‘Festival della Canzone Italiana’ in Italia e all’estero” è stata concessa “dietro corresponsione di 5 milioni di euro oltre Iva a favore del Comune, lo stesso corrispettivo riconosciuto nella convenzione precedente. La Rai concederà il 20% degli introiti per eventuali diritti multimediali sul Festival. È compreso anche lo speciale di ‘Linea Verde’ dedicato al Corso Fiorito, la realizzazione di promo per le prime serate, la partecipazione al Festival dei vincitori di Area Sanremo, esibizione dei due finalisti di Area Sanremo, realizzazione di una clip promozionale di almeno 2 secondi”. I cinque milioni finiranno comunque nelle casse municipali, perché, seppur tra le polemiche, la kermesse – incerta fino all’ultimo, si farà.

Quanto ai guadagni collaterali, l’indotto insomma per le attività commerciali sanremesi, Il Sole 24 Ore del 1 Febbraio 2012 aveva calcolato:

“- La presenza media (desunta dai dati turistici relativi alla settimana del festival e a quella precedente, per gli anni 2008-2011) è pari a 4,4 giorni, ma prudenzialmente ipotizziamo che sia pari a 4 giorni;
– Il numero medio di arrivi (sempre relativi alla settimana del festival e a quella precedente) è pari a 6.826;
– Ipotizziamo che gli arrivi non siano interamente dovuti all’evento, ma prendiamone in considerazione il 60%, cioè 4.096”
Prendendo in considerazione la sola spesa turistica sul territorio, l’input diretto è pari a 1,6 milioni di euro. I risultati dell’analisi di impatto economico diretto, diretto e indotto della spesa turistica sul territorio sono invece i seguenti:
“- il fatturato totale generato sul territorio ammonta a 4,6 Milioni di €;
– le ULA (unità di lavoro annualizzate) generate sono 12;
– il gettito figurativo nazionale generato dalla tassazione attivata ammonta a 424 mila €”
“Trattandosi di una spesa in gran parte dedicata ai consumi e ai servizi sul territorio, i settori maggiormente attivati sono servizi tradizionali (41,5%) e servizi avanzati (29,9%), seguiti dall’industria (21%), attivata in modo indiretto e indotto”.

Tutti soldi che quest’anno la Riviera dei Fiori non vedrà. Ennesimo danno per un territorio, quello ligure, già caratterizzato da una fragilità economica che procede di pari passo con quella del territorio.

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