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Floricoltura in difficoltà, fiori più cari per il giorno dei morti

Floricoltura

Il lungo stop a feste, matrimoni e ricorrenze ha danneggiato gravemente il comparto della floricoltura, un settore che vale complessivamente oltre 2,5 miliardi di euro e con 100mila addetti in 27mila aziende

Un settore che vale complessivamente oltre 2,5 miliardi di euro di cui circa 1,15 per la sola produzione di fiori e piante da vaso. Sono ben 27mila le aziende impegnate nel settore, per un totale di 100mila addetti e quasi 29mila ettari di superficie agricola complessivamente occupata. Per quanto riguarda le giovani piante ornamentali, in Italia sono interessate ben 2mila aziende per una superficie complessiva di oltre 1500 ettari.

FLORICOLTURA IN NUMERI: QUANTO FATTURA IL COMPARTO?

Non solo la Liguria. Tra le regioni più vocate per i fiori recisi e le fronde ci sono la Toscana, il Lazio, la Campania, la Puglia e la Sicilia. Per le piante in vaso e da vivaio, invece, la produzione è distribuita su molte regioni. Tuttavia vanno menzionate la Liguria per le piante aromatiche e alcune piante fiorite tipiche da esterno; il Piemonte per le piante acidofile; la Lombardia, oltre che per le acidofile anche per le latifoglie e le conifere; la Toscana per la vasta gamma di alberi e arbusti tra cui le conifere, gli alberi a foglia caduca e sempreverdi, gli alberi da frutta ornamentali; il Lazio per le piante mediterranee; la Sicilia per le piante mediterranee tra cui spiccano gli agrumi ornamentali, le piante grasse e le palme.

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L’export rappresenta un quarto del valore complessivo annuo della produzione florovivaistica in Italia. Tra i principali mercati di destinazione delle piante in vaso si annoverano la Germania, la Francia, i Paesi Bassi, la Gran Bretagna e il Belgio, mentre come mete di alberi e arbusti, oltre ai Paesi già citati, vanno aggiunti la Spagna, la Turchia e la Svizzera. Tra i Paesi che importano fogliame nostrano spiccano invece Paesi Bassi, Germania e Francia, mentre per i fiori recisi il primo sbocco di mercato è quello dei Paesi Bassi.

LE VENDITE ATTESE NEL GIORNO DEI MORTI

Secondo le stime di Coldiretti, in occasione della tradizionale visita ai cimiteri nel ponte di Ognissanti e dei morti per onorare i propri cari,  verranno acquistati circa 3,5 milioni di crisantemi ma anche molti altri fiori made in Italy. Purtroppo – sottolineano però le associazioni del comparto – la produzione nazionale risulta essere in contrazione, a causa della riduzione dei trapianti, nei mesi scorsi, dettata dalle incognite legate all’andamento della pandemia.

L’AUMENTO DEI PREZZI

In rialzo pertanto i prezzi, con una domanda in crescita e quotazioni all’ingrosso aumentate anche del 20% rispetto allo scorso anno anche per effetto dell’aumento dei costi energetici, dei fertilizzanti, delle plastiche e di tutti i fattori produttivi, a monte e a valle della produzione in serra: dalle talee ai trasporti, dai vasi al confezionamento. “A rischio c’è il futuro di un settore chiave del Made in Italy agroalimentare – ricorda la Coldiretti –  E’ pertanto necessario intervenire, anche attraverso il PNRR, per ridurre i costi energetici e della logistica, per rendere il settore ancora più competitivo.

Il crisantemo – sottolinea la Coldiretti – continua ad essere il dono preferito in occasione della ricorrenza soprattutto per la sua bellezza e lunga durata. La sua produzione è in calo a livello nazionale e i prezzi al dettaglio – riferisce la Coldiretti – possono variare tra 1,00 a 2,5 euro per i crisantemi e possono arrivare a oltre 20 euro se si tratta di fiori in vaso o di mazzi con più fiori, con una tendenza all’aumento fino al 20% per acquisti last minute.

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