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Giustizia, chi sono e che fanno i 16.500 assistenti dei giudici assunti col PNRR
Ha avuto inizio oggi, a Milano, il Cartabia – tour nei vari distretti giudiziari italiani. La Guardasigilli ascolterà i consigli e le esigenze delle toghe e illustrerà i punti cardine della riforma, presentando anche la nuova figura: gli assistenti dei giudici
Più di semplici cancellieri, ma nemmeno magistrati: sono gli assistenti dei giudici, figura spuria, a sostegno delle toghe, cui andrà il “grosso” dell’arretrato giudiziario. Starà a loro preparare i fascicoli, eventualmente anche riassunti e schemi, così da facilitare il lavoro del magistrato nella preparazione delle sentenze.
E aiuteranno anche con l’informatizzazione delle cause più vecchie, contenute ancora in polverosi e pesanti faldoni che rischiano di sgretolarsi da un momento all’altro. A seconda della preparazione giuridica, avranno ruoli di maggiore o minore manovalanza: la laurea in legge è preferibile, ma non la sola. Al concorso potranno infatti partecipare i laureati in economia, scienze politiche o con titoli equivalenti. Affiancheranno tanto i magistrati civili quanto quelli amministrativi (nulla invece si prevedere per i TAR in cui anzi i magistrati abbondano rispetto al contenzioso).
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I 16.500 assistenti dei giudici saranno assunti coi fondi del Next Generation Eu e rientrano nella strategia di dimezzamento dei tempi processuali che l’Unione europea ci ha imposto in cambio dell’ok al PNRR. L’investimento totale ammonta a un miliardo e 657 milioni, in grado di coprire un contratto di tre anni, con assunzioni in due scaglioni. Il concorso avverrà per titoli e quiz. Il primo bando partirà già a fine luglio, la materiale selezione si svolgerà tra ottobre e novembre. Chi lo passerà sarà chiamato nei tribunali, nelle corti d’Appello e in Cassazione. Gli assistenti dei giudici saranno presentati più nel dettaglio durante il tour che la Guardasigilli Marta Cartabia ha iniziato proprio oggi, al Palazzo di Giustizia di Milano.