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Il Governo lavora alla Manovra. Fino a 32 miliardi a disposizione

Legge Di Bilancio Famiglia

Il punto sulle misure che entrano in Manovra

Ci sono 30-32 miliardi a disposizione, la gran parte destinati a misure contro il caro energia, e più di un dubbio sull’opportunità di varare anche una disclosure sui capitali all’estero. Rientrati dal G20 di Bali, la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti hanno ripreso il lavoro sulla definizione della legge di bilancio che lunedì dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri. Poi la palla passerà al Parlamento che, in una corsa contro il tempo, dovrà approvarla entro il 31 dicembre così da evitare l’esercizio provvisorio. Alla fine della prossima settimana il testo dovrebbe arrivare in commissione Bilancio alla Camera e, al momento, l’approdo in Aula è previsto non prima del 20 dicembre. Inevitabilmente, il passaggio in Senato sarà solo tecnico, per chiudere prima di Natale o subito dopo.

In queste ore sono in corso valutazioni sulla possibilità di riproporre uno scudo per l’autodenuncia e il rientro dall’estero dei capitali nascosti al fisco. L’effetto di una nuova disclosure è stimato in 3-5 miliardi, che andrebbero a rinforzare l’ammontare di 30-32 miliardi emerso nelle riunioni delle ultime ore sulla manovra, 21 dei quali (in deficit) destinati ad aiuti per famiglie e imprese a fronteggiare il caro energia. Dai tecnici sarebbe arrivato il suggerimento di proporre questa misura in un altro provvedimento. Il Mef, in una nota, ha chiarito che “nessun condono di carattere penale troverà posto, in ogni caso, nella manovra”.

Nella legge di bilancio entrerà l’aumento a 5mila euro dal primo gennaio del tetto al contante, che altrimenti nel 2023 passerebbe da 2mila a mille euro. La misura era inizialmente prevista dal Dl Aiuti quater, di cui si attende la pubblicazione in GU, ma, sembra anche dopo un’obiezione del Quirinale, sia stato spostato sul disegno di legge di bilancio, per la mancanza dei requisiti d’urgenza tipici della decretazione.  C’è grande attenzione sul capitolo lavoro. Sarà confermato il regime forfettario per gli autonomi, con tetto aumentato da 65mila a 85mila euro, mentre per i dipendenti si studiano aliquote più vantaggiose sui premi produzione. Le risorse dovrebbero bastare a confermare il taglio di 2 punti del cuneo fiscale e, sulle pensioni, per evitare il ritorno della legge Fornero: si punta su una combinazione fra 41 anni di contributi e 61 o 62 di età.

Un cardine della manovra sarà la rivisitazione della norma sulla tassazione degli extraprofitti, con un’aliquota non ancora definita che potrebbe essere del 33%. Altre risorse sono attese dalla stretta sul Reddito di cittadinanza (tre anni in tutto, con l’assegno intero assicurato solo per 18 mesi, l’ipotesi), ed è allo studio anche un aumento delle imposte su tabacco e gioco online. Fra i punti fermi ci sono poi la tregua fiscale sulle cartelle fra mille e 3mila euro e la riattivazione della Stretto di Messina spa, in liquidazione da nove anni.

(Estratto di un approfondimento di Nomos)

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