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In quali Regioni sono presenti zone rosse e zone arancione scuro

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Tutte le Regioni stanno facendo i conti con la propria curva dei contagi e la presenza delle varianti Covid. Mini lockdown, zone rosse e arancione scuro in tutta Italia. Quali sono i Comuni che prevedono maggiori restrizioni?

Per contenere i contagi e la diffusione delle varianti Covid in Italia, aumentano di giorno in giorno le misure restrittive a livello locale. Oltre alle zone rosse, sono state stabilite, infatti, anche alcune zone arancione scuro o ‘rafforzato’.

ZONE ROSSE

In Alto Adige, dopo essere stata identificata la variante sudafricana, il presidente Arno Kompatscher ha firmato lo scorso 20 febbraio una nuova ordinanza con misure restrittive per i comuni di Merano, San Pancrazio, Rifiano, Moso in Passiria, Malles Venosta, Lana e tutti i comuni della val Passiria. Qui vige l’obbligo di esibire un tampone negativo in entrata e in uscita nei Comuni indicati.

Ultimo giorno di zona rossa per i comuni lombardi di Bollate, Castrezzato, Mede e Viggiù.

In Piemonte, resta in zona rossa fino al 26 febbraio il comune di Re, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola.

Zona rossa anche per il comune di Cecina, in Toscana, a seguito dei 51 casi di contagio individuati in una Rsa (di cui 16 di variante inglese), e di un’altra decina isolati in una scuola elementare.

La variante inglese, presente anche nel Lazio, ha imposto la zona rossa per il comune di Torrice in provincia di Frosinone, che va ad aggiungersi agli altri tre comuni di Colleferro, Carpineto e Roccagorga.

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L’Umbria è quasi tutta arancione, ad eccezione di Perugia e del comune di San Venanzo che rimangono rossi fino al 28 febbraio.

Il presidente della regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha deciso la zona rossa da domani al 7 marzo per sei Comuni dell’aquilano: Ateleta, Pacentro, Campo di Giove, Cansano, Rocca Casale e Ortona dei Marsi – che si vanno ad unire alle province di Pescara e Chieti.

Grande preoccupazione in Molise, dove un Comune su quattro è in zona rossa fino al 7 marzo. Secondo l’ultima ordinanza emessa dal presidente di Regione, Donato Toma, ai già 28 comuni dell’area Basso molisana si uniscono anche Bonefro, Lupara, Montelongo, Morrone del Sannio e Provvidenti, tutti in provincia di Campobasso. Toma chiederà inoltre al ministero della Difesa l’intervento dell’Esercito per l’attivazione in emergenza di almeno dieci posti letto di terapia intensiva Covid presso vari ospedali.

A seguito dei 65 casi registrati a San Cipirello e dei 64 a San Giuseppe Jato, in Sicilia, presidente della Regione, Nello Musumeci, ha stabilito per questi due Comuni la zona rossa a partire da domani.

Anche il comune sardo di Bono, in provincia di Sassari, è rosso fino al 6 marzo.

QUASI ROSSO

Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha firmato ieri un’ordinanza in vigore fino al 5 marzo che prevede misure restrittive (senza essere però zona rossa) per Ventimiglia e Sanremo “a causa della vicinanza con il confine francese”.

Come Toti, anche il presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, ha firmato un’ordinanza che ha fatto scattare regole più rigide, ma non da zona rossa, da ieri notte al 27 febbraio in 20 Comuni della provincia di Ancona, compreso il capoluogo di regione.

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ZONE ARANCIONE SCURO

A causa di un aumento dei contagi negli ultimi giorni, la regione Emilia-Romagna e i sindaci di 14 Comuni, che fanno capo all’Ausl di Imola, hanno deciso di stabilire da domani all’11 marzo la zona arancione scuro. I Comuni coinvolti sono Castel San Pietro, Medicina, Mordano, Castel Guelfo, Dozza, Casalfiumanese, Fontanelice, Borgo Tossignano, Castel del Rio, e i vicini Bagnara di Romagna, Conselice, Massa Lombarda e Riolo Terme, in provincia di Ravenna.

In Lombardia, secondo un’ordinanza emanata ieri, tutta la provincia di Brescia e alcuni comuni della provincia di Bergamo e Cremona (Viadanica, Predore, Adrara San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Caleppio, Credaro e Gandosso in provincia di Bergamo e Soncino, in provincia di Cremona) sono in zona arancione scuro fino al 2 marzo.

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