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Incidenti mortali sul lavoro, in Italia più di due al giorno. Il confronto con i paesi Ue

Incidenti Lavoro

Incidenti mortali sul lavoro: in Italia 2,4 al giorno secondo i dati Inail. La situazione in Europa: a Cipro la maglia nera

Nel giorno in cui la premier Meloni ha fatto visita a Caivano per rispondere, con la presenza dello Stato, all’emergenza illegalità che ha visto, nuovamente, il complesso del Parco Verde come teatro di violenze ai danni di minori, è un’altra l’emergenza che si impone nella cronaca nazionale: quella della sicurezza sul lavoro. La notte scorsa cinque operai sono morti nei pressi della stazione di Brandizzo, nel Torinese. I cinque uomini, di età compresa tra i 22 e i 52 anni, sono stati travolti da un convoglio sulla linea Torino-Milano, a Brandizzo, a un chilometro dalla stazione ferroviaria.

DATI INAIL: IN ITALIA 2,4 INCIDENTI MORTALI AL GIORNO

Nel nostro paese, secondo i dati dell’Inail, ogni giorno muoiono sul lavoro circa tre persone. All’inizio dell’anno l’ex ministro del Lavoro e componente del CdA dell’Inail Cesare Damiano aveva sottolineato la necessità di investire nella prevenzione. “La parola chiave è prevenzione – aveva detto Cesare Damiano a Policy Maker -. Se si fa largo una cultura della prevenzione possiamo diminuire i 1000 morti all’anno, i tre morti al giorno che registriamo abitualmente. Occorre incentivare le imprese a predisporre piani di prevenzione. I bandi ISI dell’Inail servono a finanziare questi programmi di salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori. Occorre accentuare tutti gli elementi di controllo di una prestazione di qualità”.

NEL 2023 CI SONO STATI 450 INCIDENTI MORTALI SUL LAVORO

Nei primi sei mesi del 2023 nel in Italia hanno perso la vita 450 lavoratori: 2,4 morti al giorno. Nello specifico sono 346 sono le persone che sono morte sul luogo di lavoro, 104 mentre si stavano recando in fabbrica, in cantiere, in azienda. Dunque, un dato in lieve flessione rispetto al 2022 quando il numero di morti è arrivato a 1091, cifra che corrisponde a 2,9 morti quotidiani.

NEGLI ANNI ’60 CIRCA 10 INCIDENTI MORTALI SUL LAVORO AL GIORNO

Un dato che era stato anche peggiore negli anni passati. Negli anni ’60 “accanto all’esplosione dell’economia italiana e al miglioramento delle condizioni di vita in generale, si registravano 10-11 morti sul lavoro al giorno – aveva detto Cesare Damiano -. Poi questo trend, grazie alla contrattazione sindacale, alle scelte lungimiranti di alcuni imprenditori, all’innovazione tecnologica, all’ergonomia e al diffondersi di una maggiore consapevolezza sul problema, è sceso fino al 2008 a 4-5 morti al giorno. Successivamente, dopo il decreto 81 sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro varato nel 2008, di cui sono uno dei padri, siamo arrivati all’attuale situazione di tre morti al giorno”.

LA LOMBARDIA HA LA MAGLIA NERA DEGLI INCIDENTI MORTALI SUL LAVORO

È la Lombardia la regione nella quale si sono registrati più incidenti mortali, 83. A seguire c’è il Lazio, con 47 decessi, il Veneto, con 42, la Campania, 40 e il Piemonte con 34 decessi al quinto posto. Secondo l’Osservatorio indipendente di Bologna, che censisce, in maniera non ufficiale, tutti gli infortuni mortali, anche quelli “in nero”, i decessi sul lavoro sono stati 610 dal primo gennaio al 28 agosto. Anche in questo caso la maglia nera va alla Lombardia.

GLI INCIDENTI SUL LAVORO IN EUROPA

L’emergenza delle morti sul lavoro non riguarda solo il nostro paese. Secondo i dati di Eurostat nel 2020 in Unione Europea ci sono stati 1.446 infortuni non fatali ogni 100mila lavoratori. Una situazione che nell’ultimo decennio è in costante miglioramento in tutti gli stati membri con l’eccezione di Lettonia, Lituania, Ungheria e Romania. Gli incidenti fatali sono stati 2,1 ogni 100mila lavoratori nel 2020, e soltanto Cipro e Malta hanno registrato un peggioramento rispetto al 2011.

CIPRO È LA NAZIONE IN CUI SI VERIFICANO PIÙ INCIDENTI MORTALI SUL LAVORO

Se i numeri nel nostro paese sono preoccupanti anche altri paesi europei non sono più sicuri per i lavoratori. Il Portogallo è il primo paese Ue per numero di incidenti in rapporto alla popolazione (2.814 ogni 100mila occupati), a seguire ci sono la Francia (2.597) e la Spagna (2.304). Con 1.037 infortuni, l’Italia si attesta leggermente al di sotto della media Ue. Tra le ultime posizioni ci sono la Bulgaria e Romania che ne riportano meno di 100. Un dato che stride se messo in relazione con quello degli incidenti mortali per il quale il record lo detiene Cipro (5,1 ogni 100mila occupati), seguito proprio dalla Bulgaria (4,5). Eurostat sottolinea che in caso di cifre molto basse potrebbe esserci un problema di under-reporting, cioè gli incidenti ci sono ma non sono denunciati, cosa più difficile da fare con gli incidenti mortali. I paesi in cui avvengono meno incidenti mortali sono Paesi Bassi, Svezia e Germania, con cifre inferiori a 1 ogni 100mila lavoratori. In questa classifica l’Italia è undicesima in Ue: nel 2020 ci sono stati 3 infortuni fatali ogni 100mila occupati.

Leggi anche: Lavoro, aumentano gli incidenti mortali. Damiano: “Serve prevenzione”

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