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Perché Renzi e Italia Viva hanno molte responsabilità sul Superbonus
Sul sito Pagella politica la ricostruzione del sostegno del partito di Renzi, Italia Viva, alla tanto contestata (oggi) norma sul Superbonus
L’ultima dichiarazione risale a poche settimane fa: “Io non diventerò mai uno che sostiene il reddito di cittadinanza e il superbonus che ha rovinato intere famiglie”. Sono parole di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, partito che ha provato a imporsi all’opinione pubblica in questi ultimi tempi come il principale critico verso il Superbonus 110 per cento, costruito sulla base di «modalità assurde», ha generato «frodi» con «numeri scandalosi» e un «buco miliardario nei conti pubblici».
Al di là della fondatezza o meno delle critiche, davvero Italia Viva può considerarsi estranea alla stesura e all’approvazione della norma così tanto bistrattata? A mettere in fila i vari passaggi ci ha pensato il sito Pagella politica, spiegando come “Renzi e altri suoi compagni di partito dimenticano che Italia Viva ha avuto un ruolo centrale, in Parlamento e al governo, nel sostegno e nella promozione del bonus edilizio”.
IL CONTESTO – GOVERNO CONTE II, MAGGIORANZA GIALLOROSA CON RENZI
Intanto il contesto. Alla guida del Paese c’era il secondo governo Conte, la famosa maggioranza giallorosa, che poteva contare non soltanto sul M5S (allora partito di maggioranza relativa) e sul Pd ma anche su Liberi e Uguali e su Italia Viva. Nato come costola del Partito democratico, ai tempi Iv con i suoi circa 40 parlamentari era il terzo partito più numeroso in Parlamento. Un numero cospicuo e decisivo per la maggioranza, tant’è che proprio da una diaspora dei parlamentari di Renzi si aprì la crisi di governo che poi portò all’arrivo di Mario Draghi.
LA GENESI DEL SUPERBONUS
Il Superbonus 110 per cento è stato definitivamente approvato dal Parlamento nel luglio 2020, nei mesi immediatamente successivi alla prima ondata del Covid e al lockdown “e prevedeva oltre 100 miliardi di euro di spesa” ricorda Pagella Politica. La discussione in Europa sul Pnrr correva su binari paralleli. Il Superbonus venne introdotto con il decreto “Rilancio”, che ha esteso per quasi tutti i bonus edilizi la possibilità di cedere il credito o di usufruire dello sconto in fattura.
IL DIBATTITO SUL DECRETO RILANCIO, MARATTIN (IV) RELATORE
Tra i deputati maggiormente operativi e in vista c’era anche Luigi Marattin, ovvero uno dei tre relatori dei partiti di maggioranza del disegno di legge che iniziò il suo percorso appunto da Montecitorio. Di recente Marattin ha rivendicato il suo ruolo di relatore nell’approvazione del decreto “Rilancio”. Lo scorso 8 marzo il deputato di Italia Viva ha scritto su X: «Provammo in tutti i modi a far cambiare idea al Movimento 5 Stelle, soprattutto sulla cessione libera e indiscriminata del credito (che a mio avviso rimane il vero scandalo di questa storia). Ci dissero: “O così o salta tutto il decreto”».
Ecco alcuni passaggi della ricostruzione di Pagella politica: “Durante l’esame del testo in commissione alla Camera, almeno un paio di deputati di Italia Viva avevano però presentato emendamenti per ampliare la platea dei beneficiari del Superbonus. Il deputato di Italia Viva Massimo Ungaro aveva chiesto di estendere l’accesso al bonus anche agli italiani residenti all’estero e di prorogarne la durata fino al 31 dicembre 2023. Un altro deputato di Italia Viva, Gabriele Toccafondi, aveva proposto di allargare gli interventi di efficientamento energetico agli «enti religiosi civilmente riconosciuti», su immobili «adibiti a servizi educativi o scolastici»”.
(…) A luglio 2020, quando il decreto “Rilancio” è arrivato in aula alla Camera per la definitiva approvazione, sono intervenuti alcuni esponenti di Italia Viva, che hanno espresso un forte sostegno al decreto, sottolineando l’importanza del lavoro di squadra e l’impegno del loro partito nel processo legislativo. In quei giorni, in aula non ci sono state dichiarazioni di esponenti di Italia Viva contro il Superbonus.
QUANDO ITALIA VIVA DIFENDEVA LA PROROGA DEL SUPERBONUS
La prima volta che Marattin ha citato espressamente il Superbonus su X, un social network dove è particolarmente attivo, è stato il 19 dicembre 2020. Rilanciando un articolo sul suo sito personale, Marattin difendeva la necessità di prorogare il Superbonus fino alla fine del 2022, scrivendo che il problema di questo incentivo fiscale non era «la mancanza di risorse pubbliche», ma «l’innovazione tecnologica, l’organizzazione del lavoro, la virtuosità nell’utilizzo delle risorse pubbliche».
ANCHE CON IL GOVERNO DRAGHI IL SOSTEGNO DEL PARTITO DI RENZI AL SUPERBONUS
Anche nel 2021, con la nascita del governo Draghi, Italia Viva ha proseguito nel suo intento di ampliare e prorogare il Superbonus. Per esempio – annota sempre il portale di fact-checking – a giugno di quell’anno la senatrice di Italia Viva Donatella Conzatti ha dichiarato al quotidiano economico Milano Finanza, in un’intervista poi ripresa sul sito ufficiale del partito: «Noi abbiamo intenzione di presentare un ordine del giorno che dia una chiara indicazione parlamentare nel senso del prolungamento e ampliamento della misura», aveva aggiunto Conzatti.
In quel periodo il partito guidato da Renzi ha anche organizzato e partecipato a eventi di sostegno al Superbonus, mostrando un chiaro posizionamento a favore di questa misura.
COME E QUANDO E’ CAMBIATA L’OPINIONE DI RENZI E IV
L’evoluzione del sostegno di Italia Viva al Superbonus può essere tracciata anche attraverso vari articoli scritti da Marco Fortis, consigliere economico di Renzi quando quest’ultimo era presidente del Consiglio. Gli articoli di Fortis, ripresi sul sito di Italia Viva, mostrano che inizialmente il Superbonus era considerato dal partito uno dei «pilastri» della crescita italiana. Ma già verso la fine del 2021 alcuni esponenti del partito di Renzi si sono mostrati più incerti sui benefici del bonus edilizio. «Superbonus: sono stati un sacco di soldi pubblici. Io mi limito a dire: “Speriamo che alla fine avranno avuto effetto, vediamo”», aveva detto per esempio Marattin il 23 dicembre 2021 ospite su SkyTG24.
Con l’avvicinarsi delle elezioni politiche del 25 settembre 2022, Italia Viva ha accentuato le sue critiche verso il Superbonus. Lo stesso Fortis, pochi giorni prima del voto, ha scritto su Il Sole 24 Ore: «In definitiva, anche l’affermazione secondo cui il Superbonus 110 per cento sia stato decisivo per la crescita italiana dello scorso anno è smentita dalle statistiche. Senza contare i costi per le casse pubbliche che esso ha comportato e le truffe per alcuni miliardi che ha alimentato».
Ricapitolando – è la chiusura di Pagella Politica -: sebbene oggi Italia Viva sia uno dei partiti più critici verso il Superbonus, non va dimenticato che questa misura è stata prima introdotta, poi prorogata, anche grazie al supporto del partito di Renzi.