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Presidenza Confindustria: su Twitter vince Illy, ultima Licia Mattioli

Confindustria

Il prossimo 23 marzo sarà nominato il successo di Boccia alla presidenza di Confindustria. Policy Maker ha analizzato chi tra i candidati Bonomi, Illy, Pasini, Orsini e Mattioli ha più seguito su Twitter

La corsa alla presidenza di Confindustria entra ufficialmente nel vivo. Oggi il Consiglio Generale nominerà i tre componenti della Commissione di designazione, organo che dovrà ricevere le candidature per il successore del salernitano Vincenzo Boccia, e vigilare sul complesso sistema complesso confindustriale, che il prossimo 23 marzo dovrà il numero uno dell’associazione.

I CINQUE CANDIDATI

I candidati sarebbero cinque: il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi, l’industriale del caffè Andrea Illy, il numero uno di Confindustria Brescia Giuseppe Pasini, che opera nel settore siderurgico, il presidente di Federlegno Emanuele Orsini e l’attuale vicepresidente di Confindustria Licia Mattioli.

Nelle scorse settimane si sono rincorsi rumor ed indiscrezioni su tatticismi ed alleanze dei potenziali candidati, voci che hanno a che fare il complesso sistema di nomina:i tre saggi nominati oggi, nella prima settimana dall’insediamento, potranno ricevere eventuali auto candidature sostenute da almeno il 10% dei voti assembleari o dal 10% dei componenti del Consiglio Generale, entrambe con dichiarazione firmate dai presidenti delle associazioni o dai sostenitori membri del Consiglio Generale. Le auto candidature vanno accompagnate dalle linee programmatiche. I saggi, d’intesa con il Consiglio di indirizzo etico e dei valori associativi e con il Collegio dei Probiviri, verificheranno, sotto il profilo personale, imprenditoriale, professionale e associativo, le autocandidature. Nelle successive settimane, i saggi gireranno su tutto il territorio nazionale, ascoltando i presidenti delle Associazioni e i più importanti componenti del Consiglio Generale. Solo a marzo inoltrato i candidati saranno chiamati ad accettare la candidatura e ad illustrare il loro programma al Consiglio Generale.

CHI VINCE SU TWITTER

In molti in queste ore cercano di stimare la forza di Bonomi, Illy, Pasini, Orsini e Mattioli, con calcoli complicati quanto suscettibili di errore. C’è però un metodo, che per quanto impreciso e decisamente anti-scientifico, può dare una idea della rete di relazioni e rapporti di ogni candidato potrà mettere in campo: i follower su Twitter.

Il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi può vantare più 8.400 follower (a fronte di 1800 profili seguiti, in gran parte istituzionali). Meglio di lui (forse anche in virtù della maggiore esposizione mediatica) fa Andrea Illy, presidente di Illycaffè: più di 11.500 follower.

Giuseppe Pasini (che insieme ad Illy, nella rosa di potenziali candidati, vanta il fatturato più ricco) non ha un profilo personale su Twitter, ed il profilo istituzionale dell’associazione che presiede a Brescia conta circa 2800 follower.

Il presidente di FederLegno Emanuele Orsini si ferma a poco più di 1300 follower, nonostante un certo attivismo su twitter della federazione che presiede (e che è seguita da circa 4000 utenti).

Chiude, con meno di 200 follower, Licia Mattioli. Il profilo della vicepresidente di Confindustria, con 2 soli tweet, sembra aperto ad hoc per la corsa alla presidenza.

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