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Quanti giorni impiega il Parlamento per approvare una legge?

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Il Parlamento a passo di lumaca: anche 450 giorni per il via libera a una legge

Il tempo d’esame medio dei progetti di legge d’iniziativa parlamentare nella XIX legislatura è di 212 giorni. A rilevarlo è il Servizio studi di Montecitorio sulla produzione normativa nell’ultima ricognizione, aggiornata a marzo 2024. Il rapporto conferma l’andatura da lumaca e le numerose criticità nell’attività delle Camere, già emerse nella diciassettesima e nella diciottesima legislatura.

A rilanciare i dati è stato il Sole24Ore che annota come si sia arrivati a “una punta di ben 450 giorni (15 mesi) per l’approvazione della legge sulla giornata nazionale dell’Unità e delle forze armate, licenziata il 28 febbraio scorso dopo una navigazione di 219 giorni “effettivi” nel primo passaggio e di 134 nel secondo ramo”.

E non si tratta di un caso isolato. “Per il via libera definitivo, arrivato il 9 aprile, al provvedimento contenente disposizioni in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e istituzione dei relativi albi professionali sono serviti 434 giorni, mentre per quello sull’agricoltore custode dell’ambiente e del territorio ne sono occorsi 428”.

ANCHE I PROGETTI DI LEGGE DI INIZIATIVA GOVERNATIVA SONO PIU’ VELOCI

Da notare che anche i provvedimenti di iniziativa di Governo viaggiano in maniera più spedita rispetto a quelli di iniziativa parlamentare. E questo ovviamente al netto dei Decreti legge che vanno convertiti entro 60 giorni.

La durata media dell’iter dei testi dell’esecutivo, ha spiegato Marco Rogari sul Sole24Ore, “è di 148 giorni (78 giorni “effettivi” in prima lettura e 53 nel secondo passaggio) prendendo in considerazione i tempi dall’inizio dell’esame in Commissione fino all’approvazione (escludendo quindi i tempi di trasmissione tra i due rami del Parlamento)”

Molto più lungo è risultato, almeno fino a questo momento, il percorso delle leggi di iniziativa mista: 215 giorni (94 effettivi nel primo ramo e 42 giorni in seconda lettura).

LE APPROVAZIONI SPRINT IN PARLAMENTO

Nella prima fase della legislatura in corso non è mancata però qualche “approvazione sprint”, soprattutto per i provvedimenti trasmessi dall’esecutivo. A cominciare dalla manovra 2023, la prima targata Meloni “che – ha ricordato il quotidiano economico – a causa dei tempi strettissimi a disposizione del governo insediatosi a palazzo Chigi poco prima della fine di ottobre del 2022 sulla scia del successo elettorale, è arrivata in ritardo rispetto alla tradizionale tabella di marcia in Parlamento, dove ha ricevuto il disco verde definitivo in appena 24 giorni”.

Per l’approvazione della legge di bilancio 2024, licenziata alla fine dello scorso anno dalle Camere, sono stati invece necessari 46 giorni. Ancora più breve è stato l’iter per il via libera alla Commissione d’inchiesta sui fenomeni mafiosi (43 giorni), prevista da un testo d’iniziativa parlamentare. E due giorni in più sono serviti ai due rami del Parlamento per accendere il semaforo verde alla legge che introduce politiche in favore delle persone anziane.

I TEMPI DEI DECRETI LEGGE APPROVATI AD OGGI IN PARLAMENTO

Per quanto riguarda infine i decreti legge, ormai la principale attività delle Camere, anche in questo caso si registrano tempi diversi, all’interno dei 60 giorni obbligatori. La conversione in legge fino a questo momento più rapida si è rivelata quella del decreto Aiuti ter: 23 giorni. Il percorso più lungo è stato quello per l’approvazione del Dl sull’assegno di inclusione e di quello sui flussi migratori “bis”: in entrambi i casi sono stati necessari 52 giorni.

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