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Vaccini, 1 italiano su 2 pronto pure a pagare “la sua dose”

Brevetti Vaccini

Quanto sarebbero disposti a pagare gli italiani per ricevere in anticipo i vaccini anti Covid? Coldiretti ha svolto un sondaggio e le risposte sono tutt’altro che scontate

Nonostante si parli di scetticismo verso i vaccini anti Covid, da un sondaggio condotto dalla Coldiretti emerge che quasi un italiano su due (47%) sarebbe disposto a pagare per avere il vaccino, anche per superare i ritardi nella campagna di immunizzazione del Paese e i problemi emersi nell’individuazione delle categorie da mettere in sicurezza.

CHI OFFRE DI PIÙ

Se un 20% di cittadini è pronto a pagare fino a 50 euro per un vaccino – spiega la Coldiretti -, un altro 17% arriverebbe fino a 100 euro, ma c’è anche un 4% pronto a superare i 500 euro, un 3% che si spingerebbe fino a 5mila euro e un altro 3% che, tutt’altro che no vax, metterebbe sul piatto della bilancio una cifra addirittura superiore.

Un dato che evidenzia come sia forte negli italiani il timore del virus e la voglia di mettersi quanto prima in sicurezza, magari senza attendere il turno della propria categoria di appartenenza, anticipando l’obiettivo dell’immunità di gregge di almeno l’80% della popolazione che verrà raggiunto a settembre secondo quanto dichiarato dal commissario straordinario all’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo.

VINCERE IL VIRUS PER VINCERE LA CRISI

“La battaglia contro il virus è ora la priorità numero uno per uscire da una crisi sanitaria, sociale ed economica che deve vedere le forze sociali al fianco delle Istituzioni” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “proprio per accelerare la campagna vaccinale nelle aree rurali abbiamo dato la disponibilità dei nostri oltre 1.000 uffici diffusi capillarmente su tutto il territorio nazionale che sono punto di riferimento per 1,5 milioni di agricoltori e dei loro familiari, per garantire in tempi rapidi la vaccinazione degli imprenditori, dei loro famigliari e dei dipendenti delle aziende associate”.

In attesa della firma del protocollo tra le parti sociali e i ministeri del Lavoro e della Sanità, Coldiretti ha già fornito agli uffici del commissariato un primo elenco di sedi distribuite su tutto il territorio nazionale, che sono in possesso dei requisiti strutturali per accedere al piano.

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