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Chi sono gli aspiranti capo ufficio stampa della Camera dei Deputati

Lobbying

La corsa per la nomina a capo ufficio stampa della Camera dei Deputati entra nel vivo. Il bando è scaduto lo scorso 31 gennaio,  ed ora il comitato per la comunicazione di Montecitorio, presieduto da Mara Carfagna, ha votato per comporre la rosa di nominativi che concorrono alla nomina, selezionandone undici. Giornalisti già noti, in grande parte provenienti dal giornalismo parlamentare e politico.

Sarà il presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, su indicazione dell’ufficio di Presidenza, a selezionare il prossimo capo ufficio stampa tra gli undici candidati.

Chi sono i candidati al ruolo di capo ufficio stampa della Camera

Tra gli undici candidati, tre giornalisti della stampa parlamentare provenienti dalle agenzie: Francesco Bongarrà dell’Ansa, Vincenzo La Manna  e Giovanni Tortorolo di Askanews. A questi si aggiungono Gerardo Greco, conduttore Rai e Mediaset, Alessandro Taballione e Moreno Marinozzi di Sky, Andrea Pamparana di Mediaset e Gennaro Pesante, giornalista già in servizio presso la Camera dei Deputati.

Concorrono anche il Capo ufficio stampa e comunicazione del gruppo Pd al Senato Stefano Sedazzari, il portavoce del presidente Anac Paolo Fantauzzi, la responsabile ufficio stampa della Giustizia amministrativa Silvia Grassi.

Come è andata nel 2016

Nel 2016, presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, fu nominato Stefano Menichini.  L’ex direttore del quotidiano “Europa” è stato scelto tra 270 candidati iniziali da cui era stata selezionata una rosa di 30 poi ridotta a 11 (oltre a Menichini, Francesco Bongarrà, Tullio Camiglieri, Ubaldo Casotto, Luisa Cordova, Claudio Giua, Daniela Hamaui, Vincenzo La Manna, Maddalena Loy, Lucio Palazzo, Guido Romeo, Alessandra Quattrocchi) e infine a 3 (oltre a Menichini, Bongarrà e Camiglieri).

“Si è trattato di un buon lavoro – aveva affermato l’allora presidente della Camera Laura Boldrini – per il quale ringrazio i membri del gruppo e tutti i componenti dell’Ufficio di Presidenza che hanno partecipato alle audizioni. È per la Camera un fatto assai positivo che molti giornalisti con curricula significativi e di ampia esperienza si siano proposti per ricoprire un incarico certamente prestigioso, ma non facile in un momento così critico nei rapporti tra cittadini e Istituzioni. La decisione non è stata semplice – ha aggiunto – in quanto tra le persone che sono state audite ve ne erano alcune che hanno dimostrato, sulla base dei loro curricula e durante l’audizione, di essere in possesso delle competenze e dell’esperienza professionale necessaria”.

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