Da Filosa a Imparato, è già partita la corsa su chi sarà il successore di…
Che fine ha fatto Luigi Di Maio?
L’ex ministro degli Esteri torna a parlare in Italia. Nei cinque mesi da inviato speciale Ue per il Golfo, per Di Maio viaggi, foto e strette di mano. E la Lega presenta un’interrogazione in Europa
Strette di mano, bilaterali, summit, con sceicchi, principi, diplomatici. Questa è la nuova vita di Luigi Di Maio, che questo weekend tornerà a parlare a un evento in Italia, a Stresa, promosso dall’ex Vicepresidente del Csm Michele Vietti con focus sull’Europa.
Sono passati cinque mesi da quando, il primo giugno, assunse l’incarico di rappresentante speciale dell’Unione europea per la regione del Golfo indicato dall’Alto Rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, per rinsaldare i legami tra l’Europa e i Paesi arabi dell’area.
Il via libera da parte delle istituzioni europee arrivò nel mezzo delle polemiche dei rappresentanti del governo italiano, in quanto la nomina non era considerata espressione dell’attuale maggioranza di centrodestra.
PER DI MAIO VIAGGI NEL GOLFO, PHOTO-OPPORTUNITY E SOCIAL
Da allora Di Maio ha viaggiato come una trottola. Solo nell’ultimo mese – mentre nella striscia di Gaza infuoca la guerra tra Israele e Hamas – ha fatto tappa a Bruxelles, in Arabia Saudita, Kuwait, Oman. Incontri tutti documentati con scatti, sorrisi e pose a favore di fotocamera (l’ultimo il 26 ottobre), Il tutto per tredicimila euro al mese, netti, più benefit per lo staff e rimborso spese.
Excellent meetings in the context of #FII7 w/H.E. Dr.Majid bin Abdullah Al Qasabi @malkassabi, Min of Commerce and H.E. @AdelAljubeir, Min of State for Foreign Affairs& Climate Envoy. There is so much to do together to deliver on our shared transformational ambitions. pic.twitter.com/Tjc4cuvsSq
— Luigi Di Maio (@EUSR_Gulf) October 26, 2023
PORTE CHIUSE PER LA PRIMA INFORMATIVA DI DI MAIO A BRUXELLES
Lo scorso 24 ottobre ha reso una prima informativa a Bruxelles sull’attività svolta, un “exchange of views”. A porte chiuse. In sostanza non c’è traccia di questo scambio di vedute. Sembra, come ha scritto in quei giorni il Tempo, che solo 5 europarlamentari fossero andati ad ascoltarlo. Un flop.
L’unica testimonianza dell’incontro è fornita dallo stesso Di Maio su X, per la serie evviva la trasparenza: “È stato un vero piacere parlare per la prima volta all’Eurocamera, in commissione per gli Affari esteri, sulle questioni chiave e sugli ultimi sviluppi in materia di sicurezza nella regione del Golfo, che stanno dando forma alla sostanza e alle ambizioni del nuovo partenariato strategico dell’Ue con i Paesi del Golfo”.
A real pleasure to address for the first time @Europarl_EN Committee on Foreign Affairs @EP_ForeignAff on key issues and latest security developments in the wider Gulf region that are shaping the substance&ambitions of the EU’s new strategic partnership with the Gulf countries. pic.twitter.com/iLivxDMBZR
— Luigi Di Maio (@EUSR_Gulf) October 24, 2023
Il giorno prima era intervenuto a Riad al primo Saudi-EU Investment- Forum, mentre ai primi di ottobre in Oman ha partecipato al summit tra l’Ue e il Consiglio di Cooperazione dei Paesi del Golfo, dove a margine ha avuto un bilaterale con il ministro degli Esteri kuwaitiano.
Proprio con i rappresentanti del Kuwait gli incontri sono frequenti. Il 6 ottobre ha incontrato il presidente dell’Assemblea nazionale e il vice ministro degli Affari esteri per parlare di sicurezza regionale, l’energia, il cambiamento climatico, la transizione verde e digitale, il commercio
LA SOLIDARIETA’ A ISRAELE
Il 12 ottobre, invece, sempre a Bruxelles ha incontrato Haim Regev, Ambasciatore di Israele presso l’Ue e la Nato, a cinque giorni dallo scoppio della guerra in Medio Oriente: “L’Europa è solidale con Israele – ha scritto – che ha il diritto di difendersi in linea con il diritto internazionale di fronte a questi attacchi brutali di Hamas. E’ necessario lavorare con gli attori della regione per rilasciare gli ostaggi, proteggere i civili e prevenire l’escalation”.
Tra le competenze assegnate a Di Maio, con un perimetro ben definito, non rientra il Medio Oriente.
LA LEGA A BORRELL: “CHIARISCA SUL BUDGET DI 1,8 MLN DI EURO PER DI MAIO”
C’è però chi vuole vederci chiaro, anche con riferimento alle risorse messe a disposizione dell’inviato speciale Di Maio. L’europarlamentare della Lega Paolo Borchi (del gruppo Identità e democrazia) ha presentato qualche giorno fa un’interrogazione scritta a Borrell al quale ha chiesto chiarimenti più precisi sul ruolo di Di Maio e se è vero, come riportato dai media nei mesi scorsi, che l’ex ministro italiani ha a disposizione un budget di 1,8 milioni di euro. “Dato l’importante impegno economico che questa carica richiede – domanda Borchi – può precisare le mansioni, gli obiettivi e le tempistiche fissate per il raggiungimento degli stessi, in particolare legati alla risoluzione della crisi scatenata dagli attacchi di Hamas?”.
Alla fine, forse per attualizzare il quesito e per provare a ricevere una risposta da Borrell, il parlamentare leghista fa riferimento pure a eventuali competenze legate alla crisi di Gaza.
QUALI SONO I COMPITI DEL RAPPRESENTANTE SPECIALE UE PER IL GOLFO
Il rappresentante speciale dell’UE “ha il compito di sviluppare ulteriormente un partenariato dell’UE più forte, globale e più strategico con i paesi della regione del Golfo, sostenendo l’alto rappresentante nell’attuazione degli aspetti di politica estera e di sicurezza della comunicazione congiunta dell’UE dal titolo “Un partenariato strategico con il Golfo” del 18 maggio 2022 e delle relative conclusioni del Consiglio del 20 giugno 2022″.
“Uno degli obiettivi dell’RSUE è quello di cercare i modi migliori per contribuire alla stabilità e alla sicurezza della regione, avviando e sostenendo il dialogo e soluzioni regionali a lungo termine con i singoli partner del Golfo e le pertinenti organizzazioni regionali. Offre inoltre sostegno e collaborazione al Consiglio e alla Commissione europea per contribuire a garantire la coerenza dell’azione esterna dell’UE nella regione e ad aumentare la visibilità e la comprensione del ruolo dell’UE”.