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Chi è Angelo Chiorazzo, il candidato in Basilicata che divide Pd e M5S

Chiorazzo

Dopo il successo in Sardegna, Pd e M5S alle prese con i candidati delle prossime elezioni. Occhi puntati sulla Basilicata e su Angelo Chiorazzo, l’imprenditore cattolico che più che unire sembra dividere il centrosinistra

Se “l’appetito vien mangiando”, come ha affermato il leader del M5S Giuseppe Conte dopo il successo di Alessandra Todde in Sardegna, tutti gli occhi sono puntati adesso sui lavori in corso nel centrosinistra per trovare le candidature unitarie in vista delle prossime elezioni regionali.

Bypassando l’Abruzzo, dove si vota domenica 10 marzo e dove la coalizione di centrosinistra (inclusi calendiani e renziani) anche in questo caso ha saputo trovare una sintesi sul candidato governatore Luciano D’Amico, le attenzioni sono rivolte su quanto sta accadendo in Basilicata.

In terra lucana si andrà al voto il 21-22 aprile e sull’indicazione dei candidati governatori potrebbe pesare quanto accaduto in Sardegna. Da un lato rafforzando tra gli alleati di centrodestra la conferma del presidente uscente Vito Bardi, in quota Forza Italia. Sul fronte progressista, invece, il successo di Todde in Sardegna sembra aver messo in una posizione più difficile Angelo Chiorazzo, l’imprenditore lucano (ne avevamo parlato su Policy Maker già lo scorso ottobre) da mesi in campo per conto di “Basilicata casa comune” e da tempo ormai in attesa di diventare il candidato del centrosinistra. Traguardo che da oggi appare non proprio vicinissimo e facile da raggiungere.

CHI E’ ANGELO CHIORAZZO

Cinquant’anni, nato e cresciuto a Senise (Potenza), imprenditore e fondatore della cooperativa Auxilium, istituita nel 1999 in società con il fratello Pietro,  Chiorazzo su La Stampa viene definito “il re delle coop bianche con solidi agganci in Vaticano. È sceso in campo da solo, con un movimento civico di impronta cattolica” e sarebbe vicino anche alla comunità di Sant’Egidio.

L’EX MINISTRO SPERANZA GRANDE SPONSOR DI CHIORAZZO

Il suo principale sponsor è l’ex ministro Roberto Speranza (Pd), il quale si è augurato che “nel campo progressista cadano veti e pregiudizi” nei suoi confronti, definito “un candidato molto forte”. Il Pd aveva deciso di sostenerlo, con voto a favore da parte degli organi locali. Inoltre – come emerge dalle cronache – non sono pochi i dirigenti regionali che stanno con Chiorazzo e hanno già partecipato ai suoi primi appuntamenti. All’apertura della sua campagna elettorale a metà dicembre, nella sala convegni di un albergo di Potenza, ad accoglierlo c’era anche la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno (Pd).

Lo stesso Chiorazzo, fatti gli auguri a Todde, ha chiesto che “la Basilicata abbia lo stesso coraggio della Sardegna. Cerchiamo di fare tesoro di queste indicazioni anche in Basilicata. Non c’è più tempo da perdere, non servono improvvisazioni. Possiamo vincere, uniti si vince”, ha sottolineato. “Anche in Basilicata si può fare”, gli ha fatto eco il segretario regionale del Pd, Giovanni Lettieri. L’ex senatore del Pd Salvatore Margiotta, ha chiesto ai dirigenti alla coalizione di centrosinistra, “potenzialmente vincente in Basilicata”, di essere “testardamente unitari”.

L’OSTACOLO M5S SULLA STRADA DI CHIORAZZO

L’ostacolo è rappresentato dal M5S, in particolare dai referenti locali, i quali non sembrano avere particolari simpatie per Chiorazzo (che viene additato anche di essere un po’ troppo vicino al centrodestra) e né, tantomeno, hanno gradito le modalità attraverso cui è stato lanciato il nome dell’imprenditore cattolico, in particolare la fuga in avanti del Pd. Basta leggere cosa ha detto chiaro e tondo il consigliere regionale Gianni Perrino, e cioè che in Basilicata “la strada percorsa sino ad ora non è quella giusta. La tracotanza, le imposizioni dall’alto, le fughe in avanti e i pupari – noti e meno noti – sono aspetti che hanno fortemente diviso il cosiddetto ‘campo progressista’ lucano”.

Il leader Conte si trova strattonato dai suoi portavoce locali e dai maggiorenti del Pd, e al momento l’appello che manda sembra essere quello di mettersi intorno a un tavolo e ripartire da zero: «In Basilicata – ha affermato – è stato indicato unilateralmente un candidato. Io ho sempre detto che si converge prima sui temi, sui progetti, e dopo si trova l’interprete migliore. È chiaro che non funziona se io ho di fronte una forza politica che indica prima l’interprete e poi mi chiede di fare l’accordo sui programmi». La trattativa, quindi, è tutta in salita e per Chiorazzo non sembra mettersi bene.

“Per i 5 stelle – aggiunge Pucciarelli su Repubblica – è indigeribile e, nonostante l’amicizia con Roberto Speranza che lo sponsorizza, Conte non se la sente: “Non consentiremo mai, come M5S, una contaminazione fra politica e affari. Per noi sono cose separate. Se a destra, a sinistra, ti metti a fare affari e pensi che la politica sia uno strumento per seguire interessi di partito personale con noi non ti puoi alleare”.

SUL TAVOLO DEL CENTROSINISTRA PER LA BASILICATA GIA’ ALTRI CIVICI

Wanda Marra sul Fatto quotidiano nel frattempo guarda già oltre, “e allora si lavora a un terzo nome. Schlein si sta convincendo che su Chiorazzo non si regge. Conte in serata chiarisce: nome scelto “unilateralmente”. Girano nomi di civici. Il più accreditato è quello di Rocco Paternò, presidente dell’ordine dei medici di Potenza. E si ragiona anche su Lorenzo Bochicchio, direttore dell’Azienda sanitaria della provincia di Potenza. Entrambi incarnano la battaglia in difesa della sanità pubblica. Ai piani alti dem non vogliono fare nomi di sorta. E sembra che il Pd sia anche disponibile a ragionare su alternative. Sabato c’è la direzione regionale dem”.

CHIORAZZO NON ARRETRA

Chiorazzo però non arretra e non sembra avere intenzione di farsi da parte. Il vantaggio di essere partito con così largo anticipo potrebbe essere per lui una carta vincente. E’ una personalità conosciuta e sta avendo seguito alle varie prime iniziative elettorali.  Che il suo intento sia quello di andare avanti, nonostante le resistenze grilline, emerge anche dall’ultimo suo post su Facebook.

“Ieri sera – ha scritto – mentre stavamo lavorando al programma per la Basilicata, e parlavamo di sanità, lavoro, bollette da pagare e dei tanti problemi dei lucani da risolvere, sono stato informato che, in TV, Conte parlava di me. Non mi sono mai occupato delle questioni interne ai partiti e non inizierò di certo ora. Ringrazio chi, all’interno dei partiti, quando fu avanzato dalla società civile il mio nome, mi ha spinto ad espormi e ha voluto fortemente che mi caricassi di quest’onere, e questo onore.

Ringrazio loro, che certamente non faranno mancare il loro apporto, e tutte e tutti quelli, e siete tantissimi, che in queste ore mi stanno scrivendo per dirmi di andare avanti, e di farlo con forza e serenità. E noi andiamo avanti, per dare alla Basilicata una alternativa seria a questo disastroso governo regionale. Lo facciamo e lo faremo con i rappresentanti della società civile, dei partiti e con i tanti attivisti dei 5 stelle che non hanno mai mancato di esprimere il loro sostegno a un progetto di cambiamento”.

L’insistenza di Chiorazzo potrebbe essere un modo per alzare il prezzo, anche in caso di un suo passo indietro. Ma se decidesse di andare avanti nonostante i veti, allora per Pd e M5S sarebbe un bel problema.

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