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Chi è il capo segreteria della commissione Bilancio preso di mira da Bignami

Tabacchi

Il capogruppo di FdI è stato protagonista di una “dura reprimenda” nei confronti dei dirigenti dell’ufficio segreteria della commissione Bilancio

Non siamo ai livelli della famosa invettiva dell’allora portavoce del governo Conte contro i funzionari del Ministero dell’Economia, quando Rocco Casalino apostrofò con alcuni epiteti i tecnici del Mef colpevoli di fare ostruzionismo al reperimento dei fondi per la manovra economica. Ma “una dura reprimenda”, come scrive il Corriere della Sera, c’è stata.

Questa volta i protagonisti sono Galeazzo Bignami, neo capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia (partito di maggioranza relativa, come allora era il M5S di cui era esponente Casalino) e i dirigenti degli uffici della commissione Bilancio di Montecitorio. Oggetto della querelle, manco a dirlo, la manovra economica.

“La polemica – scrive Caruso sul Foglio – è partita da Galeazzo Bignami, capogruppo di Fdi, che si scatena contro il capo ufficio segreteria della commissione Bilancio. È Alberto Tabacchi, funzionario rispettato, con un passato che però acceca il governo. È stato capo di gabinetto di Riccardo Fraccaro, il padre del superbonus, la grande piaga che fa tarantolare Meloni. Tabacchi + Fraccaro – manovra= aho, ce vojono frega’. Il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè che mercoledì assiste allo sfogo di Bignami (“fate presto”) dice (e lo sentono dal corridoio) “ma che modi sono? Mai visti. Serve una calmata”.

LA “DURA REPRIMENDA” DI BIGNAMI

Ad arricchire di ulteriori particolari quanto accaduto ci pensa Paola Di Caro, che riporta sul Corriere alcuni virgolettati dello stesso Bignami: “In realtà la sua dura reprimenda ai dirigenti degli uffici della commissione Bilancio c’è stata: «lo ho solo chiesto con decisione rassicurazioni. Ci hanno detto – ricostruisce il capogruppo di FdI – che servivano 36 ore per mettere a punto i testi, e allora ho detto “ok, ma non è che poi si deve tornare in commissione e saltano i tempi? Siamo sicuri che non ci saranno ritardi?”.

Loro mi hanno detto che non erano sicuri, e io ho detto che per una partita Iva se si hanno 36 ore il lavoro si fa e bene. Non si può rischiare di rimandare tutto all’antivigilia di Natale, non per noi deputati che qui ci dobbiamo stare ogni volta che è necessario, ma per dipendenti, lavoratori della Camera, oltre che per la sicurezza della manovra». Insomma – prosegue la giornalista del Corriere – gli uffici del Bilancio erano nel mirino: «Ma no. Ho cercato di avere garanzie, e magari la mia sottolineatura è anche servita..»”.

CHI E’ ALBERTO TABACCHI

Tabacchi vanta una lunga esperienza come consigliere parlamentare, a partire dal 2003. Prima di approdare alla commissione Bilancio della Camera, era stato nominato nel dicembre 2021 quale dirigente generale nella Segreteria tecnica del Pnrr durante il governo Draghi. Il decreto di nomina era stato firmato dal sottosegretario Garofoli.

Nei tre anni dal 2018 al 2021 è stato il braccio destro di Riccardo Fraccaro, uno dei big allora del M5S. Prima, tra il 2018 e il 2019, nelle sue vesti di ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta. Dopo, dal 2019 a febbraio 2021, di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Nel 2013-2014, durante governo Letta, ha lavorato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, ai tempi del ministro Fabrizio Saccomanni, come vice capo di Gabinetto, supportando l’attività del ministro nella gestione delle politiche economiche e finanziarie.

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