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Chi è il presidente della Corte dei Conti, il primo vero ‘oppositore’ del governo Meloni

Corte Conti

Ai vertici della  Corte dei Conti c’è Guido Carlino. La magistratura contabile in questi mesi più volte si è duramente scontrata con l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni

Più che Schlein e Conte, più che Landini, più che Salvini, la vera opposizione a Giorgia Meloni, e al suo fido braccio destro Raffaele Fitto, sembra averla imbastita sin dall’inizio della legislatura la Corte dei Conti.

In queste ore è montata una nuova polemica tra il governo e la magistratura contabile, con al centro – ancora una volta – il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ecco cosa scrive Repubblica nel richiamo in prima pagina: “La Corte dei Conti stronca il Pnrr del governo Meloni: tagli alla Sanità e dubbi sulle coperture. In una memoria depositata in Parlamento, la magistratura contabile lancia l’allarme sulle ispezioni e i controlli a campione che l’esecutivo potrà condurre”. E poi all’interno dell’articolo: “Le mani di Palazzo Chigi sul Pnrr. Così invasive da travalicare i limiti previsti dalla Costituzione. Tentacolari, fino a ledere l’autonomia di Regioni, province e Comuni. Eccolo il grande azzardo che emerge dal decreto voluto da Giorgia Meloni e dal suo fedelissimo Raffaele Fitto. Obiettivo, controllare il Piano nazionale di ripresa e resilienza da 194,4 miliardi”.

I CONTINUI SCONTRI E LE FRIZIONI TRA GOVERNO E CORTE DEI CONTI

Un giudizio al quale il governo ha fatto trapelare tutta la propria “irritazione”, aggiungendo che si sta lavorando a una risposta ufficiale che dovrebbe arrivare nelle prossime ore. “Si è mai visto un lavoro così specifico della Corte dei Conti su un decreto?”, è il quesito retorico posto da un ministro.

Uno scontro, come detto, non nuovo. Già tra maggio e giugno scorsi abbiamo assistito a una querelle, forse al “primo vero scontro di poteri dell’era Meloni” scriveva Bisignani sul Tempo. Il punto, allora, era il decreto Pa con al centro gli emendamenti che regolavano, limitandoli, i controlli della Corte dei Conti sulle spese del Pnrr, fortemente osteggiati dai magistrati contabili.

CHI E’ GUIDO CARLINO

A guidare la Corte dei Conti, dal 2020, è  Guido Carlino, nominato a settembre con decreto del presidente della Repubblica su proposta dell’allora governo Conte II, quello della maggioranza giallorosa.

Ecco cosa scriveva inoltre Luigi Bisignani sul Tempo l’11 giugno 2023, nel pieno degli attriti con il Governo: “Difficile non pensare che tra Mattarella e Carlino non ci sia totale sintonia, anche nel nome dell’antica frequentazione intensa tra il padre carabiniere del presidente della Corte dei Conti e la famiglia de presidente della Repubblica in occasione delle indagini sull’assassinio di Piersanti Mattarella”.

LE FUNZIONI DI GUIDO CARLINO

Quale Presidente della Corte dei conti, Carlino presiede le Sezioni riunite (in sede giurisdizionale, in sede di controllo e in sede consultiva) nonché la Sezione delle Autonomie.
Presiede, inoltre, il Consiglio di Presidenza della Corte dei conti (organo di amministrazione del personale di magistratura) e il Consiglio di amministrazione per il personale amministrativo e tecnico.

Nel corso della carriera presso la Corte dei conti ha svolto le seguenti funzioni direttive: procuratore regionale per la Sicilia, dal 14 aprile 2004 al 21 ottobre 2014; presidente della Sezione giurisdizionale per il Veneto, dal 22 ottobre 2014 al 26 agosto 2018; presidente della Sezione giurisdizionale per la Sicilia, dal 27 agosto 2018 al 14 settembre 2020.
Classe 1958, quindi vicino alla pensione, Carlino è nato in Sicilia, a Canicattì in provincia di Agrigento. Coniugato e padre di due figli, ha studiato a Palermo, città dove ha svolto gran parte della sua attività professionale.

IL PRESIDENTE DELLA CORTE DEI CONTI

Il Presidente della Corte dei conti è nominato dal Governo tra i magistrati della stessa Corte che hanno effettivamente esercitato, per almeno tre anni, funzioni di Presidente di sezione, ovvero funzioni equivalenti presso organi costituzionali nazionali o di Istituzioni dell’Unione europea. La procedura di nomina prevede l’emanazione di un decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentito il parere del Consiglio di Presidenza. Una volta nominato, il Presidente non può più essere revocato dal proprio incarico, dal quale cessa per dimissioni volontarie o per collocamento a riposo per limiti di età.

Il Presidente è il titolare dell’informazione e della comunicazione istituzionale e svolge, inoltre, le funzioni ed i compiti per l’organizzazione ed il funzionamento degli uffici amministrativi e degli altri uffici con compiti strumentali e di supporto alle attribuzioni istituzionali della Corte dei conti, approvato con deliberazione delle Sezioni riunite nell’adunanza del 18 luglio 2001.
Il Presidente della Corte si avvale del Comando Carabinieri Corte dei conti per i servizi di vigilanza, sicurezza, assistenza alle udienze e d’onore.

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