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Chi è Marcella Panucci, la lady welfare papabile per un posto nel governo Draghi

Chi è Marcella Panucci

Prima donna alla guida di Confindustria per otto anni, ex membro della DG Competition della Commissione Ue, e Capo della Segreteria Tecnica e Consigliere Economico del ministro della Giustizia Paola Severino. Chi è Marcella Panucci, fautrice del welfare aziendale per dipendenti più produttivi e coinvolti

Dopo otto anni come direttore generale di Confindustria, a luglio scorso ha lasciato il suo incarico e si era vociferato di un incarico al Ministero dello Sviluppo Economico, adesso circola tra i nomi papabili per il governo Draghi.

CHI È MARCELLA PANUCCI

Marcella Panucci, laureata in Giurisprudenza nel 1994 presso l’Università Luiss Guido Carli, ha perfezionato gli studi allo University College of London nell’ambito del programma di ricerca “The Role of Economics in EC Competition Law” e nel 2004 ha conseguito il dottorato di ricerca in “Disciplina della libertà della concorrenza” presso l’Università di Perugia.

Da novembre 2011 a luglio 2012, Panucci è stata Capo della Segreteria Tecnica e Consigliere Economico del ministro della Giustizia Paola Severino e dal 2015 al 2018 è stata docente a contratto di “Comparative Corporate Governance” e dal 2018 di “Diritto Pubblico dell’Economia” presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Luiss Guido Carli. È autrice di numerose pubblicazioni sul diritto dell’economia.

A tutto questo si aggiungono gli incarichi di componente del Comitato per la Corporate Governance di Borsa Italiana e del Comitato degli Operatori di Mercato e degli Investitori (COMI) della CONSOB; consigliere di amministrazione de Il Sole 24 Ore; componente dell’Executive Bureau di BusinessEurope; membro del Consiglio di sorveglianza dello Human Technopole; consigliere CNEL e componente del Comitato scientifico di Retake.

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LA LUNGA CARRIERA IN CONFINDUSTRIA

Panucci tra pause e riprese ha lavorato per circa vent’anni in Confindustria, dove ha iniziato la sua carriera nel 1995 e proseguito fino al 2011, con la parentesi dell’esperienza presso la Direzione generale “Concorrenza” della Commissione europea a Bruxelles.

Ha rappresentato Confindustria in molte sedi istituzionali sia a livello nazionale che internazionale, fino a diventarne la prima donna direttore generale nel 2012.

LE DONNE E IL LAVORO

Panucci, come Lucrezia Reichlin, altro nome possibile per il governo Draghi, si è raccontata in un’intervista al Corriere della Sera, parlando dell’educazione ricevuta e su come il mondo del lavoro possa essere ostile alle donne. “Mia madre Maria, insegnante di lettere, ha sempre lavorato insegnandomi fin da bambina quanto siano importanti per una donna la realizzazione personale e l’indipendenza economica – ha detto Panucci – questo tipo di educazione mi ha permesso di affrontare la vita e il lavoro una buona dose di serenità e sicurezza. Mio padre insegna a tutti quanti in casa a non prendersi troppo sul serio. È il dono più grande, un ‘salva vita’”.

“Sono fortunata […] Vedo e sento le colleghe e i colleghi che si dividono tra figli piccoli e genitori anziani o malati di fronte a fatiche qualche volta insostenibili. Ed è per questo che ho rafforzato il programma di welfare in Confindustria”.

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IL MODELLO PANUCCI IN CONFINDUSTRIA

In Confindustria, Panucci ha implementato il piano per tutti i 200 dipendenti dell’Associazione e oggi rappresenta una delle best practice italiane in fatto di benefit e conciliazione: congedo paterno retribuito, rimborso del 50% delle spese per l’asilo nido e la scuola materna, borse di studio dalle elementari all’università in base al rendimento scolastico per i figli dei dipendenti, permessi ad hoc per chi ha necessità familiari. “Nessuno si deve sentire in imbarazzo se si assenta qualche ora per questi motivi. Il dipendente sereno è il dipendente più produttivo e coinvolto”.

IDEE PER IL GOVERNO

Sempre nell’intervista al Corriere, Panucci ha immaginato alcune proposte che avrebbero un impatto positivo sui conti pubblici: “Nel nostro Paese si potrebbe far di più, molto di più, si può pensare agli strumenti di sostegno al reddito, per esempio, assicurando le spese per lo studio dei figli nel caso di perdita del lavoro o di cassa integrazione. O nel campo della salute, puntando su formule che affianchino e integrino il sistema sanitario”.

Nelle prossime ore si avranno più informazioni sulla possibilità che Draghi la proponga per un incarico nel nuovo governo italiano, e chissà se avrà la possibilità di realizzare le sue idee.

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