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Chi è Marta Cartabia, possibile ministra del governo Draghi

Riforma Giustizia Cartabia

Allieva di Onida, in Corte costituzionale dal 2011 e prima presidente donna della Consulta. Tutti i traguardi e anche le curiosità sulla possibile ministra del governo Draghi. Chi è Marta Cartabia?

Il nome di Marta Cartabia è circolato molte volte in merito a incarichi istituzionali prestigiosi. Si era parlato di lei come possibile ‘tecnica’ alla guida di un nuovo esecutivo alla fine del governo Conte I, ma anche come successore del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che terminerà il suo mandato all’inizio del 2022. Ma chi è Marta Cartabia?

CHI È MARTA CARTABIA

Marta Cartabia, come si legge sul sito della Corte costituzionale, è nata in provincia di Milano, a San Giorgio su Legnano, il 14 maggio 1963. È sposata e ha tre figli. Cartabia è professore ordinario di Diritto costituzionale e, nel settembre 2011, è stata nominata dal Presidente della Repubblica giudice della Corte costituzionale. Vicepresidente dal novembre 2014, è eletta Presidente della Corte l’11 dicembre 2019, diventando la prima donna a capo della Consulta. In quell’occasione disse: “In Italia età e sesso ancora contano, ma è stato rotto un soffitto di cristallo e spero di fare da apripista”.

GLI STUDI E L’ACCADEMIA

Cartabia, allieva del costituzionalista Valerio Onida, si è laureata nel 1987 all’Università degli studi di Milano con una tesi dal titolo: “Esiste un diritto costituzionale europeo?”. Ha poi conseguito un dottorato di ricerca presso l’Istituto universitario europeo di Fiesole, una specializzazione a Marsiglia in giustizia costituzionale comparata e vanta una lunga attività di ricercatrice negli Stati Uniti e alla Statale di Milano.

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Cartabia ha insegnato presso numerose università italiane ed è stata Visiting Professor in Francia, Spagna, Germania e Stati Uniti oltre ad avere numerose pubblicazioni di diritto costituzionale. I settori privilegiati della sua attività di ricerca – si legge sul sito della Corte – riguardano il diritto costituzionale italiano ed europeo, la giustizia costituzionale, la protezione dei diritti fondamentali e il rapporto tra Stato e confessioni religiose. Nel 2009 ha cofondato la prima rivista italiana di diritto pubblico in lingua inglese, l’Italian Journal of Public Law che codirige dalla fondazione.

GLI INCARICHI ISTITUZIONALI

Tra il 2008 e il 2010, Cartabia è stata componente di FRALEX – Fundamental Rights Agency Legal Experts – presso l’Agenzia dei diritti fondamentali dell’Unione Europea a Vienna, in qualità di esperto giuridico per l’Italia. Dal 2017, è membro della Commissione europea per la Democrazia attraverso il Diritto, organo del Consiglio d’Europa conosciuto anche come Commissione di Venezia, che svolge attività consultiva e di riflessione indipendente intorno ai principi chiave del patrimonio costituzionale europeo: la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto.

Dal 2018, è cofondatrice e copresidente dell’Italian Chapter di IconS – The International Society of Public Law – del cui Society’s Council internazionale è membro dal 2014. Cartabia, inoltre, è membro dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti dal 2000.

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Palazzo della Consulta – Corte Costituzionale

LA CORTE COSTITUZIONALE

Siede alla Corte costituzionale dal 2 settembre 2011 quando è stata nominata dall’allora capo dello Stato Giorgio Napolitano e per questo il suo mandato come presidente è durato solo poco più di 9 mesi (11 dicembre 2019 – 2 settembre 2020). Il mandato come giudice costituzionale, infatti, è di nove anni non rinnovabili. Era già stata fra i più giovani giudici mai nominati alla Corte, nonché la terza donna dopo Fernanda Contri e Maria Rita Saulle, ma la sua elezione alla presidenza – con 14 voti a favore e un’astensione (la sua) – è stata storica.

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Alla Consulta – scrive Avvenire – è stata relatrice di importanti sentenze su questioni controverse e che spaccano l’opinione pubblica. Come quella sui vaccini, con la quale la Corte ha stabilito che l’obbligo di farli non è irragionevole, bocciando il ricorso della Regione Veneto. O quella sull’Ilva, che dichiarò incostituzionale il decreto del 2015 che consentiva la prosecuzione dell’attività di impresa degli stabilimenti, nonostante il sequestro disposto dall’autorità giudiziaria dopo l’infortunio mortale di un lavoratore.

UNA GIUSTIZIA UMANA

Repubblica ha ricordato che Cartabia durante la sua carriera ha preso decisioni importanti sui diritti degli ultimi, dai detenuti alle donne, su referendum, leggi elettorali, diritto d’impresa e tributario, su immigrazione e droga. Disse che la giustizia “deve sempre esprimere un volto umano: ciò significa anzitutto, come dice l’articolo 27 della Costituzione, che la pena non deve mai essere contraria al senso di umanità, ma che la giustizia deve essere capace di bilanciare le esigenze di tutti”.

OLTRE IL LAVORO

Gode di ottima stima da parte di Mattarella, con il quale ha condiviso l’esperienza di giudice costituzionale e qualche cena insieme in un ristorante romano, “un po’ come studenti fuorisede” (per usare le parole di Cartabia), ha scritto Il Messaggero.

Il quotidiano romano ha infine ricordato come sia sempre riuscita a conciliare le grandi responsabilità con la famiglia, trovando anche il tempo per gli hobby: attività all’aperto, jogging e trekking. Di lei si sa anche che ha una grande passione per la musica – “non solo quella classica, che l’ha resa un’habitué delle prime della Scala. Ma anche quella rock: quando corre con le cuffie nelle orecchie, la carica gliela danno i Beatles e i Metallica”.

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