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Chi è Paolo Truzzu e perché Meloni scommette su di lui in Sardegna
Il candidato di Fdi e di tutto il centrodestra in Sardegna, Paolo Truzzu, ha un forte legame con la premier Meloni. Nel 2018 dovette ‘lasciare’ la candidatura a governatore a Solinas, ma poi divenne sindaco di Cagliari
“Gavetta nelle organizzazioni universitarie (vicine ad An, ndr), 5 anni da consigliere in Circoscrizione, 5 da consigliere regionale, 5 da sindaco, vicecoordinatore regionale del Pdl. Prima di fare politica ho lavorato per 10 anni, energia e comunicazioni, e ho fatto volontariato. Non mi sono candidato prima di avere un lavoro”. Questa è la breve (auto) bio – come riportata dal Corriere della Sera – di Paolo Truzzu, ormai candidato ufficiale di tutto il centrodestra alle prossime elezioni regionali in Sardegna.
Dopo un estenuante tira e molla, e dopo l’indagine avviata dalla magistratura ai danni del governatore uscente Solinas, si è risolta nel migliore dei modi la partita della candidatura per l’attuale sindaco di Cagliari, sul quale Giorgia Meloni puntò nel 2018 – quando i rapporti di forza con la Lega erano capovolti e quando Salvini impose con Solinas la svolta sardoleghista.
CHI E’ PAOLO TRUZZU
Nato nel capoluogo sardo il 25 luglio 1972, Truzzu è sposato con Alessandra e ha due figlie, Rachele e Benedetta. “Ho una figlia che si chiama Rachele, è vero, ma il nome lo ha deciso mia moglie. Io ho scelto il nome dell’altra figlia, Benedetta”. Per loro faceva la pizza in casa ai tempi del covid.
Appassionato di calcio, tifosissimo del Cagliari – scrive Bravetti su La Stampa – Gioca a padel, ama i cani e le birre artigianali. Cattolico e ammiratore di papa Ratzinger, «un faro e un baluardo della cristianità in un mondo in crisi perenne, contro i “teorici del pensiero debole”». Diploma classico, laurea in Scienze politiche, ha due master in Sviluppo economico per il terziario e in Amministrazione e territorio per professionisti delle amministrazioni pubbliche.
I RAPPORTI CON GIORGIA MELONI
La passione per la politica ha radici antiche. Amico fraterno di Meloni con cui è cresciuto politicamente da quasi trent’anni, da An a FdI, “il partito che ho contribuito a fondare con alcuni ‘matti’ visionari”. Il primo incontro con Giorgia Meloni? “A Cagliari, lei era venuta, mi pare nel 1991, per “Gli Antenati”, movimento giovanile”.
Sono entrambi studenti e militanti negli anni Novanta. Truzzu – sottolinea il quotidiano di Torino – “è l’ultimo dirigente cittadino del Fuan, poi entra in associazioni legate a Alleanza nazionale, mentre Meloni inizia a farsi strada per poi raggiungere i vertici di Azione giovani. L’amicizia si consolida con la festa nazionale di Atreju. Loro, insieme a decine di altri militanti, diventano quelli della “generazione Atreju”: Meloni, Fazzolari, Lollobrigida, Delmastro, Procaccini, Donzelli, Colosimo. “Se non fosse stato sindaco sarebbe finito a fare il viceministro o qualcosa di più”, raccontava pochi giorni fa uno dei fedelissimi della premier trai corridoi di Montecitorio”, scrive La Stampa.
LA VITTORIA A SINDACO DI CAGLIARI E LE POLEMICHE
Truzzu fa l’impiegato comunale e diventa primo cittadino di Cagliari nel 2019. Vince per un soffio, col 50,12%, 91 voti in più della soglia del ballottaggio. Durante la campagna elettorale – ricorda La Stampa – gli rinfacciano di aver fatto la “sentinella in piedi” a una manifestazione in difesa della famiglia tradizionale. “Credo nei valori della famiglia”, replica lui, e appena entra in comune appende un maxi crocifisso ligneo alla parete del municipio: “Iniziamo a rimettere ogni cosa al suo posto”, scrive su Facebook.
E’ del 2016 un’altra foto che gli crea problemi. L’ha ritirata fuori ieri Gad Lerner: “Sul braccio si è tatuato un bel “Trux”. Così, tanto per ricordare con chi abbiamo a che fare”. Lo scatto, pubblicato otto anni fa, era accompagnato dalla scritta «quanta ipocrisia». Truzzu alludeva al caso dell’ex calciatore Paolo Di Canio, sospeso da Sky per un tatuaggio con la scritta “Dux” spuntato in diretta dalla manica corta di una t-shirt.
IL SOGNO DI TRUZZU E IL CALO NEL GRADIMENTO DEI SINDACI ITALIANI
Truzzu, scrive ancora Bravetti su La Stampa, sogna “una Sardegna moderna ma senza dimenticare la sua identità, risvegliando il dna di un popolo laborioso come quello sardo” e per farlo cita Alessandro Magno: “Nulla è impossibile per colui che osa”.
“Persona competente e capace” diceva nel 2018 e pensa tuttora di lui la premier Meloni, eppure – come sottolinea il Corriere – nel gradimento dei sindaci Italiani (Sole 24 Ore) è terzultimo. “Perché ha il coraggio di scelte impopolari, come l’apertura del cantiere di via Romaporto” dicono di lui.