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Chi è Piero Marrese, ultima (o penultima?) scelta di Pd e M5S in Basilicata

Piero Marrese

Pd e M5S sembrano aver trovato a fatica la quadra sul nome di Piero Marrese quale avversario di Vito Bardi alle prossime elezioni regionali in Basilicata. Ma Chiorazzo potrebbe correre da solo

Per le regionali in Basilicata arriva il terzo nome del centrosinistra che sembra, al momento, mettere d’accordo soprattutto Pd e M5S. La cautela è d’obbligo considerati i continui colpi di scena delle ultime ore, che hanno portato al passo indietro del primario oculista Domenico Lancerenza (secondo nome), e considerato che ancora c’è tempo fino al 22 marzo per formalizzare le candidature definitive e la presentazione delle liste.

Dopo altre ore e ore di riunioni telefoniche fra Potenza e Roma, il campo largo prima ha definito il proprio perimetro – con Pd, M5s, Avs, Psi, +Europa – poi è arrivato all’intesa sul nuovo nome da schierare contro il candidato del centrodestra: si tratta di Piero Marrese, sindaco dem di Montalbano Jonico e presidente della Provincia di Matera.

CHI È PIERO MARRESE, ATTUALE PRESIDENTE DEM DELLA PROVINCIA DI MATERA

Classe 1980, Marrese sin da giovane – come scrive egli stesso sui social – ha deciso di abbracciare l’impegno sociale e politico, dopo la laurea in Giurisprudenza e il dottorato di ricerca presso l’Università di Bari, scegliendo di tornare in Basilicata. A Montalbano Jonico è diventato sindaco nel nel 2015 con un ampio consenso. Tre anni dopo è diventato presidente della Provincia di Matera, per essere riconfermato nel 2020 con il 90% dei consensi e nel 2022.

“Umiltà, determinazione e perseveranza sono sempre stati i miei valori ispiratori” ha scritto Marrese in un messaggio sui social. “Ora – ha aggiunto – è tempo di un nuovo impegno, dobbiamo proseguire insieme in questo nuovo percorso innovativo e come sempre il vostro sostegno sarà fondamentale per la crescita e lo sviluppo della nostra Lucania. Sono grato al PD, al M5S, all’AVS e Basilicata Possibile per aver creduto in me e a tutte le forze politiche che mi daranno il loro sostegno. Sono pronto ad affrontare le sfide future, lavorando instancabilmente insieme a tutti voi per costruire un futuro migliore per la nostra meravigliosa Basilicata. Avanti tutta!”.

PRIMA ‘GAFFE’ DI MARRESE?

In queste parole da candidato in pectore una prima semi gaffe. Perché la soluzione Marrese è stata messa sul tavolo della coalizione con la precisazione che “la proposta resta aperta ad altre forze civiche dello stesso campo che vorranno aderire”. La nota dei partiti di centrosinistra fa riferimento a “forze civiche”, ovvero a Basilicata casa comune di Angelo Chiorazzo, mentre il post di Marrese fa un generico appello a “tutte le forze politiche”. Salvo poi precisare in giornata, in una dichiarazione all’Ansa: “Continua il dialogo con tutte le forze civiche, anche con Basilicata Casa Comune (che ha indicato come candidato governatore Angelo Chiorazzo) e soprattutto con tutte quelle forze che hanno l’unico interesse di tutelare la comunità lucana”.

IL NODO CHIORAZZO

Tra i principali dubbi ancora da sciogliere c’è infatti quello che riguarda Chiorazzo (il primo nome), l’imprenditore della sanità, che era stato proposto dal Pd e stoppato dal M5s, costringendo a virare sul chirurgo Domenico Lacerenza, rimasto in corsa solo 72 prima di comunicare la propria rinuncia. Al momento ‘Basilicata casa comune’ si pone fuori dal progetto: “Le notizie su una trattativa in atto tra Pd e Chiorazzo – riporta una nota – sono destituite da ogni fondamento. Non è in atto alcuna trattativa e Chiorazzo va avanti con la candidatura”. Parole che, però, fanno parte proprio di quella trattativa che nella forma magari non c’è e che invece ancora è tutta da decifrare.

IL NO DI PITTELLA (IL ‘PRETORIANO’ DI CALENDA)

Quanto a Calenda, alla fine Azione ha rotto gli indugi decidendo di sostenere il governatore uscente Bardi. Ad annunciare la linea l’ex governatore Marcello Pittella nonché ‘pretoriano’ di Calenda in terra lucana. Col risultato che, almeno in Basilicata, si ricompatta – astrattamente – il Terzo Polo, considerato che Italia Viva aveva già espresso nei giorni scorsi il proprio endorsement per il candidato del centrodestra,

Leggi anche: I veti e lo strabismo di Calenda

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