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Chi sarà il commissario straordinario all’alluvione? I nomi in ballo

Commissario Straordinario Alluvione

La maggioranza in ritardo sulla nomina di un commissario straordinario all’alluvione in Emilia Romagna e sull’erogazione dei fondi per la ricostruzione. Tutti i nomi in ballo

Fumata nera per la nomina di un commissario straordinario all’alluvione e alla ricostruzione in Emilia-Romagna. Il vertice, al quale hanno partecipato a Palazzo Chigi la premier Giorgia Meloni, i vice Antonio Tajani e Matteo Salvini, parte del Governo, il presidente Bonaccini, i sindaci e gli amministratori delle zone alluvionate, si è concluso con l’affidamento a Nello Musumeci, ministro per la protezione civile e per le politiche del mare, del ruolo di coordinatore del “tavolo operativo permanente”, in attesa che l’esecutivo individui un commissario alla ricostruzione.

COS’È IL COMMISSARIO STRAORDINARIO

La figura del commissario straordinario, nominata dal presidente della Repubblica su indicazione del governo, è stata introdotta dalla legge 400 del 23 agosto 1988. A questo profilo sono affidati poteri speciali per un periodo limitato di tempo per permettergli di agire con rapidità in contesti di emergenza. Il commissario straordinario può agire in deroga alla normativa in vigore in materia di contratti pubblici, al fine di operare più rapidamente per assegnare i lavori in appalto.

COMMISSARIO POST ALLUVIONE: LA MAGGIORANZA BOCCIA L’IPOTESI BONACCINI

Nei giorni immediatamente successivi alle due alluvioni che hanno colpito l’Emilia-Romagna era circolata l’ipotesi che a vestire i panni del commissario fosse il presidente della Regione Stefano Bonaccini. Ipotesi sfiorita che si scontra anche con la necessità del Governo di non fare un favore all’opposizione in vista delle prossime elezioni regionali del 2025. La maggioranza preferirebbe il ruolo di commissario a una figura esterna.

GLI AMMINISTRATOTI EMILIANI CHIEDONO DI PROCEDERE CON LA NOMINA DI UN COMMISSAIRIO STRAORDINARIO PER L’ALLUVIONE

“La cosa vera è che tanto più si conosce un territorio tanto più si è capaci di collaborare”, ha detto Bonaccini nel corso dell’incontro tra governo, sindaci e amministratori locali delle zone colpite dall’alluvione in Emilia Romagna, Marche e Toscana. A spingere per la nomina di un commissario anche i sindaci intervenuti all’incontro a Palazzo Chigi. “Bisogna decidere di nominarlo questo commissario – ha detto Matteo Lepore, sindaco di Bologna -, perché se aspettiamo altri dieci giorni potremo avere dei problemi”. Gli fa eco il presidente della provincia di Forlì Cesena, Enzo Lattuca. “Serve subito il commissario per la ricostruzione con poteri e risorse straordinari che permetta di realizzare tempestivamente gli investimenti, o rischiamo di non dare risposte ai cittadini e alle imprese”.

LA PROPOSTA DEL GENERALE FIGLIUOLO

Un nome che sta circolando nella maggioranza è quella del Generale Francesco Paolo Figliuolo. Il suo nome, secondo quanto riportato da Claudia Fusani sul Riformista, sarebbe stato suggerito alla premier dagli ambienti militari. “Probabilmente lo stesso ministro della Difesa Guido Crosetto che consapevolmente o meno sta facendo un gigantesco dispetto al generale Figliuolo – scrive Fusani -. Il quale, se nominato commissario, dovrà per ovvii motivi rinunciare al suo sogno più grande: diventare Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e poi della Difesa nel giro di un anno, anno e mezzo. Con tre anni di tempo davanti per esercitare il ruolo di numero uno tecnico della Difesa. Vedremo oggi se il giallo sul Commissario farà qualche passo avanti”. Dunque, chi sta facendo il nome del generale Figliuolo non gli starebbe facendo un favore.

I NOMI DELLA MAGGIORANZA PER IL COMMISSARIO STRAORDINARIO ALL’ALLUVIONE

Matteo Salvini ha un suo candidato, Jacopo Marrone, deputato quarantenne originario del forlivese. A Salvini, però, piace anche Figliuolo. “Il nome deve arrivare il prima possibile – ha detto il ministro delle infrastrutture – Figliuolo sarebbe un nome degnissimo, il commissario va scelto in base alle competenze e non alle simpatie politiche”. Anche Fratelli d’Italia ha due candidati, il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami, e il senatore Marco Lisei, entrambi bolognesi. Altri nomi al vaglio del governo sono Fabrizio Curcio, il solito Guido Bertolaso e il neonominato commissario alla siccità Nicola Dell’Acqua.

L’EMILIA-ROMAGNA IN ATTESA DEI 2 MILIARDI PER LA RICOSTRUZIONE

A tardare non è solo la scelta di un commissario straordinario per la gestione dell’alluvione. Subito dopo il disastro il governo annunciò uno stanziamento di due miliardi di euro. Il decreto, però, sarebbe in fase di riscrittura a Palazzo Chigi poiché mancherebbero le coperture. I due miliardi servono a pagare la Cassa integrazione per i dipendenti, circa 600 milioni, offrire un sostegno una tantum (fino a 3.000 euro) agli autonomi, per un totale di 300 milioni, a sostenere le imprese dell’export, con 700 milioni, e a consentire il rinvio degli obblighi fiscali. Intanto il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, in veste di commissario pro tempore, ha già firmato un decreto per indirizzare i primi 10 milioni stanziati dal Cdm il 4 maggio per i costi di soccorso e assistenza delle popolazioni colpite dell’alluvione del 2-3 maggio.

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