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Chi sarà il nuovo Garante dei detenuti scelto da Nordio (e targato FdI)

Garante

In arrivo fumata bianca per il nuovo Garante dei detenuti. Sarà Maurizio D’Ettorre. La decisione probabilmente al prossimo Cdm

Felice Maurizio D’Ettorre sarà il prossimo Garante nazionale dei diritti dei detenuti. Lo riferisce il sito di Repubblica, secondo cui la nomina potrebbe arrivare già al prossimo Consiglio dei ministri di lunedì 25 settembre.
Di area Fratelli d’Italia, proposto dal ministro Nordio, D’Ettorre sarebbe affiancato nell’Authority dall’avvocata romana Irma Conti (in quota Lega) e dal civilista ex componente laico del Csm Mario Serio (espressione dell’opposizione). Il Garante uscente è Mauro Palma, il cui mandato è formalmente scaduto a febbraio insieme a quello degli altri due componenti del collegio, Daniela De Robert ed Emilia Rossi.

Dovrebbe giungere così all’epilogo un’altra tortuosa nomina da parte del governo, dopo il dibattito che si era aperto nelle scorse settimane.

CHI E’ IL NUOVO GARANTE, VICINO A FDI

Toscano, ordinario di diritto privato a Firenze, D’Ettorre vanta una dinamica attività politica. L’esordio tra le fila di Forza Italia, casacca con la quale nel 2018 ha fatto il suo ingresso in Parlamento, a maggio del 2021 è passato a Coraggio Italia, contestando l’avvicinamento di FI alla Lega. A seguire l’adesione alla componente del gruppo misto che faceva riferimento a Toti e poi confluita nella compagine “Noi Moderati”. Una volta preso atto che non sarebbe stato candidato alle elezioni politiche, il passaggio al gruppo parlamentare Fratelli d’Italia appena due settimane prima del voto. In questi dodici mesi D’Ettorre è tornato alla sua attività universitaria.

POLEMICHE SU D’ETTORRE

Il Partito democratico contesta l’incompatibilità con il nuovo incarico. “Il comma 2 dell’articolo 7 della legge istitutiva dell’organo – spiegano i dem – stabilisce che i suoi membri ‘sono scelti tra persone, non dipendenti delle pubbliche amministrazioni, che assicurano indipendenza e competenza nelle discipline afferenti la tutela dei diritti umani’. I professori universitari – sottolineano – come noto sono pubblici dipendenti a tutti gli effetti”.

Il professore e garante dei detenuti ‘in pectore’ non si scompone e afferma: “Sono pronto a sospendermi per 5 anni dall’incarico, ma anche a dimettermi”. Esprime dubbi di merito l’associazione Antigone, rilevando come D’Ettorre “non sembra avere evidenti punti di contatto con i temi della privazione della libertà e dei diritti umani”.

REQUISITI E NOMINA DEL GARANTE DEI DETENUTI

Il Garante nazionale è costituito in collegio, composto dal presidente e da due membri, i quali restano in carica per cinque anni non prorogabili. Sono scelti tra persone, non dipendenti delle pubbliche amministrazioni, che assicurano indipendenza e competenza nelle discipline legate alla tutela dei diritti umani, e sono nominati, previa delibera del Consiglio dei ministri, con decreto del Presidente della Repubblica, sentite le competenti commissioni parlamentari.  I componenti del Garante nazionale non possono ricoprire cariche istituzionali, anche elettive, ovvero incarichi in partiti politici.

LE FUNZIONI DEL GARANTE

In merito è interessante riportare quanto, con una nota sul proprio sito, scriveva l’ufficio dell’Authority lo scorso 17 agosto: “l’attuale Collegio rimane in proroga con tutti i suoi obblighi e poteri fino all’insediamento di un nuovo Collegio che si augura coprirà l’ampio spettro di necessarie competenze in un ambito che riguarda solo parzialmente il carcere perché comprende ogni situazione di privazione della libertà, dal trattenimento dei migranti irregolari e il loro rimpatrio, alla custodia di Polizia, ai Servizi psichiatrici di diagnosi e cura e anche alle residenzialità chiuse in funzione sanitaria o assistenziale. È certo che tale complessità del mandato sia chiara al Consiglio dei ministri a cui spetta la proposta della terna per l’avvio del successivo iter”.

Parole che hanno tutta l’aria di un vero e proprio monito. E che oggi assumono ancora più valenza legate all’attualità e all’aspro dibattito generato intorno ai nuovi Centri di permanenza e rimpatrio (Cpr) che il governo dovrà realizzare. Nota a margine, il sottosegretario alla Giustizia con delega all’amministrazione penitenziaria è Andrea Delmatsro, di Fdi.

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