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Come funziona l’assegno unico e universale

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Le domande per il nuovo assegno unico e universale si raccoglieranno dal 1° gennaio 2022 e i pagamenti arriveranno a partire da marzo

L’assegno unico e universale avrà la portata da un minimo di 50 a circa 180 euro per ogni figlio, con una maggiorazione dal terzo figlio. A partire dal prossimo anno i contribuenti che percepivano detrazioni fiscali di vario tipo e assegni al nucleo familiare, bonus bebè e incentivi comunali potranno ottenere una unica prestazione sociale il cui importo si baserà unicamente sul reddito ISEE (Situazione Economica Equivalente). Sono considerati a carico tutti i familiari con reddito inferiore a 2.840,51 euro e solo per i figli di età inferiore a 24 anni il limite è elevato a 4 mila euro. Per i maggiorenni in ogni caso l’assegno unico sarà di importo ridotto fino a 21 anni con l’obbligo di essere inseriti in percorsi di formazione, avviamento al lavoro o liste di collocamento.

A CHI SPETTA L’ASSEGNO UNICO E UNIVERSALE

Potranno fare anzitutto domanda coloro che, al netto del patrimonio indicato nel proprio ISEE (l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, indicatore che serve a valutare e confrontare la situazione economica delle famiglie, calcolato come rapporto tra l’Indicatore della Situazione Economica e il parametro desunto dalla scala di equivalenza di seguito riportata con le maggiorazioni previste) sono al di sotto della soglia dei 15 mila euro annui.

Leggi anche: Legge di bilancio 2022, il testo che arriverà in Parlamento

L’importo dell’assegno unico e universale dovrebbe aggirarsi tra i 170 e i 180 euro a figlio, 250 euro dal terzo figlio in poi. Per le famiglie che dovessero superare i 40 mila euro di reddito ISEE gli aiuti si aggireranno tra i  40 e i 50 euro a figlio a carico.

Previsto inoltre all’interno della legge delega una misura finalizzata a non disincentivare il lavoro di uno dei coniugi, solitamente la madre: per i figli under 21 ci sarà una maggiorazione per il secondo percettore di reddito di circa 30 euro, da aggiungere all’assegno unico e universale delle famiglie con due genitori dipendenti. L’assegno unico e universale non si sostituirà al bonus nido e agli aiuti per i figli disabili e per le giovani madri under 21, ma prenderà il posto degli assegni per le famiglie numerose erogati dai Comuni, bonus bebé e premio alla nascita.

 

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