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Cosa conterrà e quando sarà approvato il nono decreto armi per l’Ucraina

decreto armi

Il nuovo decreto armi per Kiev potrebbe arrivare anche prima delle Europee, nonostante i mal di pancia dei leghisti 

Il nuovo decreto armi per l’Ucraina, il nono, che dovrebbe essere approvato dal governo Meloni (a breve?) divide già le forze politiche di maggioranza che sostengono l’Esecutivo, il quale si deve barcamenare tra il rispetto degli impegni atlantisti e la campagna elettorale per le elezioni europee.

L’INCERTEZZA DEI TEMPI DEL DECRETO ARMI: PRIMA O DOPO LE EUROPEE?

Mario Ajello sul Messaggero sottolinea “l’incertezza riguarda i tempi. Da Palazzo Chigi non giungono indicazioni precise sulle tempistiche del nuovo pacchetto, ma quel che è certo è che Meloni è stretta tra due insidie”. La prima è quella di evitare di attirarsi i malumori della Lega con un provvedimento approvato prima delle elezioni Europee. E’ vero infatti che in Parlamento il Carroccio ha sempre votato compatto con le altre forze di centrodestra. Ma in questa campagna elettorale, da Salvini ai capigruppo di Camera e Senato, i distinguo sulla politica delle armi e i messaggi ‘pacifisti’ si sono fatti alquanto frequenti ed espliciti. “Tuttavia – aggiunge Ajello – prima del G7 di Borgo Egnazia, in calendario dal 13 giugno, il governo italiano dovrebbe, e vorrebbe, mandare un segnale forte a Kiev. E i nuovi aiuti militari sarebbero il modo più appropriato per farlo. La partita, quindi, è molto delicata”.

Lo spiega anche il Sole24Ore, che sembra più possibilista che il decreto possa ricevere green light a stretto giro: Meloni, che venerdì ha partecipato alla cerimonia per i 63 anni dell’Esercito e domenica prenderà parte ad Ascoli Piceno al raduno dell’Associazione nazionale dei bersaglieri, “non vuole offrire pretesti all’alleato ma non può permettersi di apparire meno determinata. Il pacchetto di aiuti arriverà dunque a breve”. Per questo “al ministero della Difesa sono pronti. L’invio del nono pacchetto di armi all’Ucraina, che conterrà anche il sistema di difesa aerea Samp-T, arriverà nelle prossime settimane. Giorgia Meloni lo confermerà a jens Stoltenberg, il Segretario generale della Nato che mercoledì sarà a Roma per un bilaterale con la premier e presidente del G7”.

COSA CI SARA’ NEL NONO DECRETO ARMI?

Non solo sui tempi. La partita rimane molto delicata anche sul contenuto del provvedimento, che in ogni caso sarà – come sempre – secretato. Il nodo, e il tema centrale nel dibattito e nelle polemiche tra l forze politiche, riguarda il Samp-T, il potente sistema di difesa aerea indispensabile contro gli attacchi russi. “L’Italia – sottolinea il Messaggero – ha pochi di questi apparecchi e l’unico che potrebbe mandare a Kiev è quello che ha dato in prestito alla Slovacchia. Gli altri servono come scudo per il G7 e serviranno, tra non molti mesi, per il Giubileo”.

AIUTI MILITARI A KIEV? MEGLIO NON PARLARNE IN CAMPAGNA ELETTORALE

Per comprendere bene l’attenzione riposta dai partiti sul tema in questa campagna elettorale, riportiamo quanto risulta al Fatto quotidiano, ovvero che “nel programma di Fratelli d’Italia perle Europee non ci saranno riferimenti agli otto pacchetti di aiuti inviati finora e tanto meno al nono in arrivo (alle politiche era al primo punto). Ci sarà un capitolo legato alle guerre in Ucraina e Israele in cui FdI ribadirà la volontà di difendere la sovranità e l’integrità territoriale dei Paesi e dei popoli aggrediti ma restando sul generico. L’unico riferimento concreto riguarderà la spinta di FdI, e dei Conservatori Europei, per la Difesa comune. Il tema non riguarda solo il programma elettorale: la premier Meloni sa che rivendicare l’invio di armi all’Ucraina in campagna elettorale può solo essere un boomerang perché il tema è estremamente impopolare”.

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