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Cosa ha detto Cartabia sul nuovo esame da avvocato

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«Potrà esserci uno slittamento di poche settimane, rispetto alle date di metà aprile, per l’avvio delle sessioni del nuovo esame da avvocato, ma confidiamo di concludere entro luglio, cioè per la stessa epoca in cui di solito si completa la correzione degli scritti»

 

La Guardasigilli Marta Cartabia in audizione in Commissione giustizia della Camera Alta ha edotto gli onorevoli riguardo il suo piano d’azione che ruoterà ovviamente attorno alla riforma dei processi civili e penali da attuare con i fondi del Next Generation Eu. «Non posso non condividere con voi la percezione della gravità del momento, dell’enormità dell’impegno, della necessità di agire in tempi stretti e di addivenire a soluzioni condivise. La Giustizia non può più essere soltanto la spada recata in mano dalla dea bendata; privilegiamo lo sguardo sulla bilancia che la stessa dea ha nelle mani e cerchiamo soluzioni bilanciate che trovino un adeguato contemperamento degli interessi e dei punti di vista di tutti», ha dichiarato la ministra. Ma, in fase di replica, gran parte del suo intervento si è focalizzato sulle novità dell’esame da avvocato.

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COME CAMBIA L’ESAME DA AVVOCATO

«Si sono esclusi quiz fin dall’inizio, che sono facili da fare, facilissimi, molto oggettivi se volete, ma secondo me umilianti per un aspirante avvocato – ha spiegato Cartabia . Testare la capacità di un avvocato significa testare la capacità di argomentazione giuridica, non è la nozione in sé, ed è proprio questo lo scopo delle prime prove, quelle che tradizionalmente si fanno con i tre scritti».

Il nuovo esame da avvocato «è stato definito nell’ambito di una continua interlocuzione con il Consiglio Nazionale Forense», ha puntualizzato, mettendo le mani avanti su probabili ritardi del primo orale preselettivo: «Potrà esserci uno slittamento di poche settimane, rispetto alle date di metà aprile, per l’avvio delle sessioni, ma confidiamo di concludere entro luglio, cioè per la stessa epoca in cui di solito si completa la correzione degli scritti».

Solitamente l’esame di stato per ottenere l’abilitazione alla professione forense consta di due prove: uno scritto (tre elaborati, due pareri e un atto, da svolgersi in altrettante giornate a metà dicembre) e una prova orale che avviene circa un anno dopo (dipende dalla lettera estratta). Un vero tour de force per i candidati che quest’anno sono ben 26mila e attendono da mesi di conoscere forma e date del nuovo esame da avvocato. E proprio ai praticanti si è rivolta l’ex presidente della Consulta dicendo che il suo dicastero sta lavorando al fine di «ridurre il più possibile i disagi».

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