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Cosa succede nella ‘comunista’ Mediaset, tra Berlinguer ed Elkann

Mediaset Berlinguer

Tra fuorionda di Bianca Berlinguer, le sfuriate di Gasparri e lo scontro con il gruppo Gedi, periodo movimentato per Mediaset di Berlusconi

Sono giornate movimentate per Mediaset della famiglia Berlusconi. A tenere banco i fuorionda di Bianca Berlinguer e non solo, anche un duro botta e risposta con i giornali del gruppo Gedi, di proprietà degli Elkann tramite Exor.

Andiamo con ordine. Giovedì sera ‘Striscia la Notizia’ di Antonio Ricci manda un fuorionda su Canale5, in cui neppure velatamente Bianca Berlinguer minaccia di lasciare la trasmissione ‘Prima di domani’, il nuovo appuntamento dell’access prime time di Rete4.

BIANCA BERLINGUER: “I PEZZI FANNO PENA. QUESTI I MIEI ULTIMI TRE GIORNI”

“Fino a venerdì, poi è finita… Non sto scherzando”. La conduttrice del programma quotidiano su Rete4 sbotta, come si vede dal fuorionda. “I pezzi fanno pena, proprio pena. E adesso fanno pena anche quelli del settimanale. Facevano pena… tutti! Non c’era un pezzo decente”, dice Bianca Berlinguer, bocciando i servizi anche con un riferimento a ‘E’ sempre Cartabianca’, la trasmissione che conduce su Rete4 ogni martedì.

“Comunque domani fateli venire perché glielo devo dire, i pezzi così fanno pena. Glielo devo dire, mi dispiace. Si impegnano? L’impegno, però, se è tutto sbagliato… E voi non gli date le indicazioni… Come si impegnano questi? Si impegnano per forza male, fanno ‘ste schifezze…”, dice rivolgendosi ad un interlocutore in studio. Quindi, la ‘minaccia’ di abbandonare il programma: “Questi i miei ultimi tre giorni… Lo dico al dirigente, qua… Fino a venerdì, poi è finita… Non sto scherzando…”.

LA SFURIATA DI GASPARRI NEGLI STUDI DEL PROGRAMMA DI BIANCA BERLINGUER

Nel frattempo il Fatto quotidiano racconta che “martedì sera Maurizio Gasparri si è presentato al Palatino, sede romana degli studi Mediaset, per uno show che ha fatto impallidire l’azienda e provocato l’imbarazzo ai vertici del governo”. Cosa era successo?

“Una piazzata con cui Gasparri – spiega il quotidiano diretto da Travaglio – chiedeva di poter intervenire in diretta per replicare alle accuse del leader del M5S Conte e soprattutto insultare la conduttrice del programma Prima di domani Bianca Berlinguer. Occasione che, però gli è stata impedita: “Queste cose con Berlusconi non succedevano, siete diventati comunisti”, è stata la sfuriata di Gasparri prima di lasciare lo studio a mani vuote dopo diversi minuti di tensione con i vertici di Mediaset”.

A far imbufalire Gasparri sembra sia stata la puntata di lunedì del nuovo talk ‘Prima di domani’ su Rete4 durante la quale Giuseppe Conte – parlando della questione morale – aveva affermato in studio: “Io vorrei parlare della commistione tra politica e affari, come il caso Gasparri che da senatore si è messo a fare il procacciatore di commesse pubbliche per una società della cybersecurity. Allora vogliamo fare una legge sul conflitto d’interessi? Berlusconi non c’è più…”. Una dichiarazione che non è piaciuta a Gasparri.

“Dopo diversi minuti di insulti e urla – prosegue il Fatto quotidiano nel suo racconto – alla fine è servito un intervento riparatore addirittura del vicepremier Tajani e dei vertici di Mediaset per far desistere Gasparri e convincerlo a lasciare gli studi al Palatino. Non prima però di una sfuriata del senatore azzurro: “Queste cose con Berlusconi non succedevano – sono state le parole di Gasparri riferite da diverse fonti presenti –Forza Italia non conta più nulla in Mediaset. Qui siete diventati comunisti, invitate solo ospiti di sinistra e del Fatto che pagate per insultarci”.

IL TG5 CONTRO IL GRUPPO GEDI DEGLI ELKANN

Sempre lunedì 8 gennaio, un altro caso con protagonista questa volta il Tg5. Il principale telegiornale del Biscione, nell’edizione serale delle ore 20.00, ha dedicato un servizio giornalistico rispondendo alle critiche attribuite anche a Mediaset di essere una sorta di ‘TeleMeloni’ e attaccando per questo Repubblica e La Stampa, “da mesi impegnate – scrive il Tempo – in una lettura non obiettiva dei dati di ascolto della televisione italiana pubblica e privata. Da qui la sfida senza esclusione di colpi tra gruppo Gedi e UniRai, il nuovo sindacato dei giornalisti del servizio pubblico”.

I NUMERI DI REPUBBLICA E LA STAMPA

Il Tg5 ha così “sciorinato i veri numeri di vendita dei quotidiani in edicola”. Ecco nel dettaglio quali sono. Nei primi 9 mesi del 2023 sono state vendute complessivamente 1,43 milioni di copie al giorno, in flessione dell’8,8% su base annua e del 32,8% rispetto allo stesso periodo del 2019. Come se non bastasse, tra l’ottobre 2022 e l’ottobre 2023, Repubblica è passata dalle 80.121 copie vendute in edicola a 70.834, con una perdita secca di lettori del 12%. Nello stesso periodo, La Stampa ha subìto una perdita secca addirittura del 14% di lettori, passati da 65mila a 56mila. “Meglio vedere la pagliuzza nell’occhio degli altri…” la chiosa del Tg5.

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